sabato 24 giugno 2023

[mai più senza] e sono 10! un decennio di consigli di Aldo per le letture estive!

Ve lo ricordate il tormentone dell'estate 2014? Adesso ve lo dico, così inizierete a canticchiarlo e mi odierete: Bailando di Enrique Iglesias. Ma anche Maracanà di Emis Killa andava forte, complici gli sfortunati mondiali brasiliani svoltisi quell'estate, in cui siamo riusciti a farci buttare fuori con ignominia da Costa Rica e Uruguay. Beh, quell'anno - per la prima volta nella storia della letteratura e dell'Internet - la mia amica Antonella ebbe la scellerata idea di chiedermi qualche suggerimento per le letture estive, conoscendo la mia voracità di lettore e confidando che, nonostante la mia proverbiale riservatezza, io avessi la faccia tosta di condividere qualche minirecensione...

Ed eccoci in un lampo al decimo anno di consigli di Aldo per le letture estive! Oramai è diventato un topos letterario, non c'è estate senza il mai-più-senza!!!

Se qualcuno volesse ripercorrere la storia, qui ci sono tutte le puntate precedenti:

[2014] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2014/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html

[2015] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2015/06/mai-piu-senza-torna-lappuntamento-con-i.html

[2016] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2016/07/mai-piu-senza-terzo-appuntamento-con-i.html

[2017] http://aldotorrebruno.blogspot.com/2017/06/mai-piu-senza-quarto-appuntamento-con-i.html

[2018] http://aldotorrebruno.blogspot.com/2018/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html

[2019] https://aldotorrebruno.blogspot.com/2019/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html

[2020] https://aldotorrebruno.blogspot.com/2020/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html

[2021] http://aldotorrebruno.blogspot.com/2021/06/mai-piu-senza-lottavo-anno-dei-consigli.html

[2022] https://aldotorrebruno.blogspot.com/2022/06/mai-piu-senza-il-nono-anno-dei-consigli.html


Fatto questo doveroso e autocelebrativo preambolo, possiamo senza dubbio partire con i consigli per l'estate 2023, che si preannuncia bella calda sotto tutti i fronti. Come al solito si tratta di libri sperimentati in prima lettura nell'anno precedente, che mi hanno lasciato un segno.

Iniziamo con un po' di non-fiction, e nello specifico con un po' di filosofia. Questo è stato l'anno della mia personale (ri)scoperta della filosofia, in cui mi è tornata la passione che ha alimentato i miei anni di studio. Due sono gli autori che ho praticato con vigore, uno più alla portata di tutti e uno più complesso - ma ne vale comune la pena.
Il primo è un filosofo morale americano: Michael J. Sandel, la cui opera a mio avviso più affascinante è Quello che i soldi non possono comprare. Ne ho scritto in maniera diffusa su Orione (https://www.fondazionesinapsi.it/orione/quello-che-i-soldi-non-possono-comprare/), qui basti dire che l'autore fa ciò che la filosofia contemporanea dovrebbe fare: essere impietosa e sincera nelle analisi. A proposito di scarse consolazioni, l'altro autore che ho letto compulsivamente è Byung-Chul Han, filosofo corean-tedesco. Il mio suggerimento va per La società della stanchezza, caratterizzato da scrittura fluida, pensiero originale e capacità di argomentazione serrata. Nichilista, perché spietato nell'analisi e senza speranze nei rimedi. Disegna esattamente la nostra condizione di uomini postmoderni, in particolare nei riguardi del lavoro. Buonumore a pacchi!

Dopo queste note di speranza, passiamo alla fiction...
Un grande e gradito ritorno con Ufo 78 e il collettivo di scrittori Wu Ming. Libro coraggioso e come sempre costruito su basi estremamente solide, capacità narrativa fuori dal comune, scrittura piacevole, capacità di costruire una storia accattivante. Nonostante il titolo, non è fantascienza, ma un libro che si divora e che parla di noi.
Ho letto però anche fantascienza e per di più fantascienza cinese! Complice un viaggio a Xi'an e il desiderio di conoscere un autore molto amato laggiù, ho affrontato la trilogia Il problema dei tre corpi di Liu Cixin. Si tratta di fantascienza molto scientifica, con legami stretti con la scienza. Un'idea su tutte: la società aliena che per prevenire lo sviluppo futuro dell'umanità trova un modo per rendere impredicibile la fisica, mandando così in palla i pilastri dell'intera scienza (osservabile, misurabile, ripetibile). Idea geniale, consiglio sicuramente il primo libro a tutti, la trilogia a chi si appassionerà, non a caso Cixin viene definito l'Asimov cinese.
Sempre guardando al paese del dragone, ma passando al crime, su consiglio di una persona importante, ho letto il primo romanzo della serie dell'ispettore Chen Cao, si tratta di La misteriosa morte della compagna Guan, di Qiu Xiaolong. L'ispettore Chen è un personaggio particolarissimo, poeta, giovane stella nascente del partito comunista, pervicace pensatore e scapolo d'oro. Libro molto affascinante, anche nell'offrirci una chiave di lettura alla complessità della Shanghai tentacolare di oggi.

Il male che gli uomini fanno è il nuovo libro di Sandrone Dazieri, uno dei miei autori-feticcio. Alla mia età quando un libro mi fa dormire poche ore per notte, senza che io crolli spalmando la faccia sul kindle, qualcosa vuole dire...e così è andata! Dazieri è davvero capace come nessun altro noirista italiano di costruire trame, ti sa tenere sempre sul filo, ti sa affascinare, non lesina sui colpi di scena, ma al contempo si avverte lo sforzo per restare sempre nell'ambito del verosimile, anche quando le storie si fanno assurde e complicate. Sempre in tema di autori di cui leggerei anche la lista della spesa non possiamo non parlare di La vita intima, di Niccolò Ammaniti: una storia che sembra non avere alcun interesse... e forse è davvero così. Poi però Ammaniti la rende interessante, con le descrizioni, i dettagli, la scrittura fluida e che ti aggancia alla pagina. La trama non ha la potenza emotiva di Vengo e ti porto via o di Come Dio comanda, ma ciononostante non sono riuscito a fermarmi nella lettura, e ho sacrificato due mezze nottate sull'altare di questo libro. 

Una curiosità letteraria che ho letto grazie alla mia partecipazione al club del libro del Politecnico (che è il posto dove lavoro, idea simpatica!) è La foglia di fico di Antonio Pascale. Si tratta di un libro che utilizza un simpatico espediente: ogni racconto parte da una pianta, che diviene una scusa per raccontare una delle storie, comunque intrecciate, che compongono questo libro, che l’autore stesso definisce “auto-fiction” nella postfazione. Ogni pianta corrisponde a un carattere, a un modo di essere, diventa metafora quanto mai viva dei tipi umani che l’autore descrive. La scrittura è piacevole e scorrevole, con alcuni racconti più riusciti (cito ad esempio quello d’apertura sul cactus, ottimo inizio!) e altri un po’ più faticosi. 

E siamo alla top 3 dell'anno... partiamo con un libro incredibilmente poetico e potente, Suite francese di Irène Némirovsky, regalatomi da una delle nostre rappresentanti degli studenti (grazie Manu!) con cui ci siamo scambiati consigli di lettura. Si tratta di un libro di quieta grandezza, è veramente una suite, un libro che nella sua placidità ci offre la spaventosa dimensione della Francia invasa dai tedeschi e della necessità che la vita ha di proseguire e di fare capolino anche nelle situazioni più disperate. Pensare alla vicenda umana dell’autrice rende ancora più dolorosa la lettura del secondo e ultimo libro della suite (ne erano stati progettati 5, ma solo due sono conclusi): il senso di trovarsi nemici ma profondamente umani e simili restituisce l’orrore della guerra e la sovrastruttura che costruisce sulle persone. Un libro da gustare, lentamente di un’autrice che non conoscevo e che mi ha colpito nel profondo.

Abbiamo poi Trust, consiglio del mio sempre affidabilissimo amico Luigi, un libro di rara potenza e bellezza. Si tratta di un romanzo in quattro parti, una arrotolata dentro l'altra, tra salti temporali, cambi di stile, scatole cinesi. Sullo sfondo il mercato, la crisi del '29, l'America tra le due guerre e la condizione femminile. Il libro non si legge, lo si divora, e questo per me è sempre un segnale importante. Ricorda 1 2 3 4 di Paul Auster, ma è più agile e meno supponente.

And the winner is... un libro datato, ma che non avevo ancora letto. Certo, non scopro io Kazuo Ishiguro, ma era ora che io leggessi Non lasciarmi, anche sulla scorta della fascinazione che mi ha dato Klara e il sole (che trovate nel mai-più-senza dello scorso anno). Questo è un libro che mi ha colpito profondamente, mi ha commosso, mi ha inquietato. L’ho letto rimanendo catturato dall’idillio un po’ misterioso dell’inizio e scoprendo sempre un pezzo di più, assieme ai protagonisti, restando attonito mentre procedevo. Ho immaginato le vite di Kath e Tommy e degli altri donatori, ho immaginato le loro sensazioni mentre vivono le loro vite, mentre si accorgono di essere “povere creature”, accettando un destino che a noi pare inaccettabile. Alla fine ovviamente gli occhi mi si sono riempiti di lacrime: è un libro veramente bello, scritto in maniera mirabile, profondo e disturbante, come sempre quando il futuro distopico che viene descritto in un racconto si discosta di pochissimo dalla realtà che conosciamo. Questa vicinanza che però è al contempo separazione mi da sempre una sensazione perturbante, anzi, come direbbe Freud una sensazione di Unheimlich, di inquietante estraneità.

Spero di aver fatto il mio dovere e che Antonella sia contenta dei miei suggerimenti...così come gli altri miei 24 lettore. Buone letture a tutti e buona estate!!!

Nessun commento:

Posta un commento