lunedì 24 giugno 2019

[mai più senza] I consigli di lettura di Aldo per l'estate compiono 6 anni!

Per il sesto anno di fila (si inizia l'età scolare!) - e senza ancora essersene pentita (o forse sì, ma è troppo gentile per dirmelo?), la mia amica Antonella mi chiede di tenere fede alla mia fama di lettore forte (oramai in Italia peraltro, per avere questa nomea basterebbe leggere due libri, signora mia, dove andremo a finire? Comunque io ne leggo qualcuno in più, sai chiaro!)
Detto questo, per Antonella soprattutto, ma anche per i miei 25 lettori, ecco la consueta lettera aperta al mondo, occasione annuale per sproloquiare parlando della mia attività preferita, ovvero leggere. A tal proposito noto con dolore che ancora nessuno si è convinto dell'opportunità di pagarmi solo perché io legga, quindi purtroppo tocca lasciare a questa somma attività i ritagli di tempo che la logorante vita moderna ci lascia. Peccato, sarebbe davvero un'ottima idea se iniziassero a stipendiarmi per oziare e leggere e dispensare consigli ripieni di saggezza. Non si capisce perché si ostinino a non farlo.

Per completezza informativa, ma soprattutto per spararmi le pose, ecco i post relativi alle cinque (dicasi 5!) precedenti edizioni di questa rubrica a cadenza annuale, che arriva assieme alla scadenza del 730, ma è incredibilmente più apprezzabile:
[2014] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2014/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html
[2015] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2015/06/mai-piu-senza-torna-lappuntamento-con-i.html
[2016] http://aldotorrebruno.blogspot.it/2016/07/mai-piu-senza-terzo-appuntamento-con-i.html
[2017] http://aldotorrebruno.blogspot.com/2017/06/mai-piu-senza-quarto-appuntamento-con-i.html
[2018] http://aldotorrebruno.blogspot.com/2018/06/mai-piu-senza-i-consigli-di-lettura-di.html

Ed ora, puntuali come l'ora del te anche in angosciosi tempi di brexit, i consigli di Aldo per un'estate di lettura, ovvero di godimento e letteratura.

Partiamo con un libro serio e un po' pesante, ma anche pensante: La scomparsa di Joseph Mengele, di Olivier Guez. Caso letterario in Francia, passato quasi inosservato in Italia, personalmente l'ho letto perché mi ha incuriosito il titolo e la copertina coi tagli di Fontanta. Per fortuna l'ho fatto, è uno dei libri più belli che io abbia letto negli ultimi anni: vengono raccontati in forma romanzata, ma solidamente appoggiata a ciò che è stato accertato a livello storico, gli anni in sudamerica di Joseph Mengele, il medico nazista che utilizzò Auschwitz per i propri osceni esperimenti. Il libro fa impressione, perché ci si trova davanti a una persona che fino alla fine della propria vita non solo non si è resa conto di quanto fosse disumano ciò che aveva fatto, ma addirittura è rimasta convinta della bontà in senso assoluto delle proprie azioni. Un libro che va letto, scritto benissimo, che si legge tutto d'un fiato, che ci aiuta, in questi tempi bui, a restare umani.

Sempre a proposito di libri scritti davvero bene, apprezzabili anche in traduzione, non posso non parlarvi di Riparare i viventi, di Maylis De Kerangal. La storia è terribile, ma ciò che più colpisce in questo libro è la scrittura, che è semplicemente eccezionale, ipnotica, capace di incatenarti alla pagina. Libro che contiene frasi come "Ormai le ore non hanno più altro uso che essere disponibili", che personalmente mi sono goduto in ogni singola pagina.

La mia passione dell'anno ha però un nome e un cognome, che mi ha letteralmente ossessionato e fatto impazzire (e per il secondo anno di fila, noto, si tratta di un autore israeliano): Eshkol Nevo. Ho letto La simmetria dei desideri, poi Soli e perduti e infine Tre piani. Tutti belli, bellissimi (grazie Marco del suggerimento, davvero, non sai quanto invidio che stai andando in pensione e leggerai ancora di più!), fra i tre il mio preferito è stato il primo. Storia affascinante, raccontata benissimo, scrittura divertente e sicura, personaggi delineati meravigliosamente, con alcuni aspetti assurdi come solo la vita sa esserlo. Una frase dal libro per voi? Ecco qui: "Come ha detto Wittgenstein, la stessa parola può descrivere, in bocca a persone diverse, essenze completamente differenti". Come si fa a non amarlo?

La mia passione murakamiana ha conosciuto un nuovo appuntamento (doppio) durante l'anno grazie ai due libri del nostro: L'assassinio del commendatore vol. 1 e 2. Solita scrittura enigmatica, solita storia stranissima, spostata di pochissimo dalla realtà-reale, che sembra sfiorare con la sua assurdità ma non toccare in pieno. Possiamo dire che Murakami (di cui ho scoperto, grazie a L'arte di correre, la passione smodata per la corsa, attività che ci accomuna in cui lui mi è dimolto superiore, 'cciasande!) non sbaglia un libro? Diciamolo. 

Sempre in tema Giappone, un libro che ho trovato al contempo esilarante e preoccupante è Stupore e tremori, di Amélie Nothomb. Si tratta di una sorta di discesa agli inferi per una giovane impiegata in una mega-azienda giapponese. Si legge lo scontro tra culture, con alcuni passaggi davvero incomprensibili per la nostra mentalità ed invece così radicati, evidentemente, in quella giapponese da lasciarci stupiti e tremanti, come da titolo. In alcuni passaggi mi ha fatto letteralmente irritare per la nostra Amélie, in altri mi ha davvero fatto ridere. Il passaggio sulla donna giapponese ti fa gelare il sangue: "Le ingessano il cervello: se a 25 anni non sei sposata, hai di che vergognarti; se ridi non sei fine; se il tuo viso esprime sentimento, sei volgare; se menzioni l'esistenza di un pelo sul tuo corpo sei immonda .. (tralascio le più volgari) Anche quando sarai chiusa in bagno per dare umile sollievo alla vescica, avrai il dovere di vegliare perchè nessuno possa sentire "il canto del tuo ruscello": dovrai quindi tirare la catena in continuazione..... anche la sfera più intima e insignificante della tua esistenza è sottomessa a una regola, figurati quale sarà la vastità degli obblighi che [...] peseranno sui momenti essenziali della vita".

Altro libro che mi ha cambiato il modo di pensare e di approcciarmi al mondo è Factfulness di Hans Rosling, che ho apprezzato al punto da regalarlo ad alcuni amici (ciao, Matteo). Un libro necessario, che ci dimostra, dati alla mano, quanti preconcetti abbiamo che ci impediscono di capire davvero il mondo. E dire che i dati, i freddi dati per comprendere dove sta andando il mondo sono disponibili, basta aprire gli occhi, e non lo facciamo. Peraltro siamo purtroppo in buona compagnia: il questionario che l’autore ha somministrato in giro per il mondo a decisori di notevole peso ha visto praticamente tutti coloro i quali lo hanno completato ottenere risultati peggiori che se lo avessero compilato a caso. Io l'ho letto in inglese (è scritto in un inglese molto comprensibile) ma esiste anche in italiano.

Uno dei miei autori-feticcio, il grandissimo Sandrone Dazieri (di cui si dice che stia tornando a scrivere del Gorilla, daje Sandrone!) ha concluso quest'anno la trilogia di Dante e Colomba con Il re di denari (seguito di Uccidi il padre e  de L'Angelo, nel caso leggeteli in quest'ordine, mi raccomando!). Non l'ho letto, l'ho divorato. Non ho dormito per due notti, arrivando al lavoro con le occhiaie per finirlo. Congegnato in maniera stupefacente, il che non è una novità: a mio avviso Dazieri è il migliore in assoluto della sua generazione di scrittori italiani per capacità di incastrare i pezzi delle sue trame senza che nulla appaia forzato o sbagliato.

Altri consigli buoni sono arrivati da Fulvio, appassionato di letteratura scandinava, che mi ha suggerito L'anno della lepre, di Arto Paasilinna, uno scrittore finlandese. Si tratta di un libro surreale in tutto: dalla storia, al tono in cui viene raccontata, dall'idea di fondo agli avvenimenti narrati. Molto affascinante proprio perché spiazzante, in certi momenti ti chiedi se l'autore ci sia o ci faccia, perché racconta con naturalezza qualcosa che chiunque troverebbe quantomeno bizzarro, muovendosi su un piano di realtà parallelo.

Infine un libro letto per lavoro, un libro oserei dire "di lavoro", che però mi ha segnato in profondità e che ho iniziato a citare in maniera pressoché continua e mi ha fornito fondamentali spunti sul tema della creatività, su cui ho costruito alcune lezioni che ho erogato con grande divertimento mio (questo ve lo do per certo) e credo anche dei miei allievi (sembravano felici, ma potrebbero aver fatto la faccia divertita per non rendermi triste?). Si tratta di Come i bambini, di Mitch Resnick. Il libro parla per l'appunto di creatività e offre un percorso molto interessante nel tema, con prospettive lucide e critiche al punto giusto. Ho imparato moltissimo e mi sono preoccupato: è vero che anziché favorire la creatività nei livelli superiori, stiamo anestetizzando anche la scuola dell'infanzia? E ha senso quest'operazione, o visto ciò che i lavori di domani sono imprevedibili sarebbe il caso di invertire la tendenza? Che le soft skills stiano diventando sempre meno soft? Che il bilanciamento tra conoscenze e competenze ma soprattutto attitudini vada rivisto in maniera massiccia? Quante domande! Il libro propone se non qualche risposta, sicuramente molte riflessioni tutt'altro che banali.

Buona estate e buone letture a tutti! E se leggendo questi consigli vi è venuto in mente di contraccambiare...siete i benvenuti: ditemi cosa posso leggere quest'estate!

Tutte le recensioni di questi libri (e di molti altri) sono sul mio profilo anobii: http://www.anobii.com/aldotorrebruno/books

Ah e per concludere...eccovi un'altra deliziosa citazione di Nevo (tratta da Tre piani): "Tutto il mondo è un ponte stretto. I cui pilastri sono libri."

3 commenti:

  1. Ecco L altro libro : Faggiano La manutenzione dei sensi.

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  2. Caro Aldo grazie dei consigli, io ti suggerisco un libro che ho appena divorato di Marco Balzano Resto qui, molto bello e tremendamente triste ma merita per la storia e la scrittura.... buona estate! Silvia

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  3. Aldo, ho letto quasi tutti i libri consigliati in questa sesta edizione del #maipiùsenza. Tra tribolazioni varie, pubbliche e private, e altre letture, sono arrivata solo ora a Nevo. Una rivelazione! Non ricordavo la tua citazione, ma la frase da te riportata è una di quelle su cui mi sono soffermata... grazie 🙏🏼
    Ci sarà la settima edizione?

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