martedì 16 luglio 2013

Shakespeare scriveva per soldi. Diario di un lettore

Più riguardo a Shakespeare scriveva per soldi. Diario di un lettoreHo appena letto, con somma gioia e soddisfazione, questo libro di Nick Hornby. Ora, lo so: sono di parte. La scrittura di Hornby mi piace moltissimo, da Febbre a 90 (libro che tutti noi, appassionati di calcio che però ci diamo arie da intellettuali salvo poi compiere riti voodoo prima di una trasferta di Champions, amiamo e capiamo) fino ad Alta fedeltà, da Come diventare buoni a Un ragazzo, ho divorato tutti i suoi libri, che sento quanto mai emozionalmente vivaci e vicini al mio modo di sentire. Ecco, quindi capisco di avere dei preconcetti positivi sull'autore. Perciò, affinché i miei 25 lettori possano giudicare autonomamente, senza farsi influenzare da detti pregiudizi, vi riporto qualche passo che mi ha particolarmente colpito:
Forse la varietà delle nostre vite non può essere colta da un solo libro; forse nemmeno Houellebecq e Anne Tyler insieme riescono a renderla. Forse abbiamo bisogno di leggere molto.
Il che ha particolarmente senso in Italia...dove la maggior parte delle persone credo non abbia idea di chi siano né l'uno né l'altra e quale sia il senso della frase!
A proposito invece della febbre da calcio...nel mese di settembre 2006 Hornby svia l'attenzione dei suoi lettori parlando di un fantomatico premio per lo "Scienziato del Mese", dilungandosi su un tema totalmente irrilevante, ma poi confessa:
E un cinico intelligente potrebbe chiedersi se l'assenza di libri letti e dunque la comparsa del premio dipenderà almeno in parte dall'arrivo dei mondiali, un campionato di calcio che ogni quattro anni struggenti abitanti di tutti i paesi tranne quelli degli Stati Uniti 
Parlando invece di lettura e letture e di come leggendo un libro ti venga voglia di leggerne un altro, deviando le traiettorie che avevi immaginato, ecco un appunto con cui sono pienamente consonante:
Da lettura nasce lettura - è proprio questo punto, no? - e uno che non devia mai da un elenco prestabilito di libri e già intellettualmente morto.
Poi c'è un momento in cui il nostro è niezscheano, quando parlando di un romanzo dice:
Credo che chiunque nutre dei dubbi sul valore della narrativa debba leggere questo libro: lascia quello struggimento che un saggio non potrà mai dare, e crea un'intensità e un calore che sono il frutto straordinario di un'immaginazione unica quando questa posa lo sguardo sulla luce splendente del mondo. 
E a seguire:
Comunque, viva la narrativa! Abbasso i fatti! I fatti van bene per gli ottusi, per i conformisti, per i vecchi! Non scoprirete mai niente del mondo con i fatti! 
Parlando del fatto che i lettori statunitensi gli chiedano di immaginare le sue letture mensili come fossero una torta, così commenta (anche qui - da lettore grasso - sono di parte):
 L'unica spiegazione possibile è che in America i giovani riescono a visualizzare meglio i concetti dipingendoseli in una qualche foggia commestibile e, benché il fenomeno susciti inevitabilmente allarme, per me l'alfabetismo conta più della salute: se i nostri paesi fossero pieni di lettori grassi, invece che di Victorie Beckham, vivremmo tutti meglio.
Concludo con questa frase, apoteosi della mia identificazione in questo diario di un lettore:
Ho da poco scoperto che la mia amica Mary, quando finisce un libro, fa passare qualche giorno prima di cominciarne un altro - vuole dare all'ultima lettura un po' più di respiro, prima che venga soffocata dalla prossima. È una cosa sensata, e mi sembra una linea di comportamento assolutamente lodevole. Noi che leggiamo nevroticamente, tuttavia - per scongiurare la noia e il timore dell'ignoranza e della nostra morte imminente - non possiamo permetterci di farlo.
Ah dimenticavo...questa è la mia recensione su Anobii (http://www.anobii.com/aldotorrebruno/books):
Il libro raccoglie le puntate di una rubrica mensile tenuta da Hornby su una colta pubblicazione americana (The believer) in cui l'autore propone - come in un diario - l'elenco dei libri acquistati e letti mese per mese. Di ognuno offre poi il proprio giudizio critico personalissimo, mescolando l'attività di lettore compulsivo con la sua vita privata, la sua passione ossessiva per il calcio, regalando i opinioni mai banali e di fatto facendo venire una gran voglia di scoprire i libri che recensisce. Lo stile è quello che caratterizza questo autore, da me molto amato: divertente, autoironico, appassionato. Insomma, vale le 5 stelle, nel suo genere è una perla!

mercoledì 19 giugno 2013

Abbiamo fatto arrabbiare l'Esselunga

Ecco per voi, affezionati 25 lettori, un nuovo capitolo dell'appassionante saga "usiamo i nuovi media ma sotto sotto non li capiamo". La storia è semplice: ieri sera stavo leggiucchiando la mia timeline di twitter (ovvero tutti i tweet delle persone che seguo) e molti dei miei contatti stavano inviando tweet su una trasmissione tv (che io non stavo guardando, specifico) dove era ospite la Prestigiacomo. Sicuramente quest'ultima, nota per le sue considerevoli doti intellettuali e la raffinatezza politica, stava argomentando con un'arguzia degna di Machiavelli. Insomma, un giovane che seguo invia questo tweet:

Immediatamente l'account ufficiale del noto supermercato perde una buona occasione per evitare figuracce, e tweetta:


Rileggilo e rifletti?? No, ma dico, vi rendete conto? Ora, le uniche giustificazioni plausibili per non capire che Umberto ha scritto Esselunga per indicare un generico supermercato (anzi, a ben guardare dovrebbero essere contenti: evidentemente l'archetipo di supermercato per Umberto è Esselunga) sarebbero le seguenti:
  • la sola idea di essere accostati a Stefaniona li fa rabbrividire (così fosse, ok, li capisco pure)
  • per essere assunti a fare la cassiera da Esselunga occorre molto più cervello di quello disponibile nel soggetto di cui sopra (credo sia altamente probabile: spesso le cassiere dei supermercati sono persone estremamente cortesi e capaci)
Fatto sta che, sconcertato dalla faccenda, invio un tweet di solidarietà a Umberto:

E stamattina trovo la risposta di Esselunga (prezzi corti, ma musi lunghi!):
Insomma, abbiamo fatto arrabbiare l'Esselunga! Ci azzereranno i punti fragola? Se poi scoprissero che io vado alla Coop, sono davvero spacciato!

domenica 16 giugno 2013

Della difficoltà degli infortuni alla zampa di questo periodo (umani e canini)

Come spesso si dice "tale cane, tal padrone": e così io e Uran abbiamo deciso di essere accomunati da più o meno seri infortuni alla zampa posteriore (nell'uomo dicesi gamba) destra. Lui si è procurato un supertaglio misteriosamente, ed è in lenta (quanto comica: vedi foto) ripresa, io sono riuscito a farmi venire una tendinite di primissimo livello.
Versione elisabettiana del cane nero
Entrambe le situazioni sono difficilissime da sopportare: il canide è molto lagnoso e io e Anna caschiamo costantemente nelle sue trappole affettive ("oooooh povero cane, chissà come soffri! eccoti due-etti-e-mezzo di crudo di Parma per consolazione!") oltre ad averci fatto prendere un vero e proprio colpo mangiandosi integralmente la fasciatura alla zampa che (ingenuamente) gli abbiamo fatto nei primi giorni (con conseguenti telefonate terrorizzate al veterinario, spauracchio di doverla togliere dalla panza per via chirurgica (pianti infiniti di Anna), ed infine - tra grida di giubilo e notevole imbarazzo visto il luogo e l'ora in cui si è avuta la spannung, ovvero davanti a un bar alle otto del mattino - espulsione su cui non scendo in dettaglio, siatemene grati). Insomma, difficile! Anna adesso favoleggia di "scarpe per cani con suola al vibram", campane di vetro sotto cui infilare l'animale ed altre amenità consimili...

Nel frattempo il vostro eroe ha pensato bene di ricavare dalla sua attività calcistica (gioia assoluta e totale) una simpatica tendinite. E siccome non ci facciamo mancare nulla, pare sia piuttosto seria: in effetti quando mi sveglio al mattino o dopo che sto seduto molte ore, fatico a rimettere in moto il piede. E come al solito parte l'epopea del farsi visitare: vai dal dottore, il quale ti manda dallo specialista (nel caso specifico il fisiatra, figura mitologica fino a pochi giorni fa a me totalmente ignota). Telefoni al numero unico delle prenotazioni e ti rispondono "ah si, c'è un posto il 18...di agosto!". Certo, perché visto che tutte le mattine appena sveglio faccio fatica a camminare, mi sembra un'idea eccellente aspettare fino alla seconda metà di agosto! Poi miracolosamente spunta la possibilità (grazie a una rinuncia) di farsi vedere dal fisiatra in tempi brevissimi. Ma ovviamente il fisiatra vuole un esame strumentale (ecografia, nel caso specifico) e poi ti vuole rivedere. Richiamo il numero telefonico, e scopro che - fortunato mortale!- posso fare l'ecografia già il 7 agosto (nota bene: siamo al 15 di giugno) e andare dal fisiatra il giorno dopo. Ora, dico io, a voi sembra plausibile che per fare un esame che deve garantirti la possibilità di tornare a camminare decentemente (oltre a quella, per me ben più importante!, di tornare a calcare i campi di gioco) si debba aspettare quasi due mesi? Col rischio che il tendine (in grande sofferenza secondo il fisiatra) si rompa? No, ma tutto ciò è accettabile dal cittadino che paga regolarmente e con una certa fierezza (so di essere pazzo, è una cosa che mi ha trasferito il nonno Lamberto, che era orgoglioso di pagare le tasse per dare il suo contributo al paese) le tasse?? Secondo me non è accettabile. Vogliamo dirlo? Diciamolo: il sistema sanitario lombardo, gloria e vanto della precedente (e immagino dell'attuale - che si pone in continuità) giunta regionale lombarda palazzinaro-ospedaliera-ciellina di Formigoni è una cagata pazzesca (cit.) ottima per stimolare la sanità privata, pessima se hai la sfortuna di farti male. Perché ovviamente se - nelle stesse strutture in cui devi aspettare due mesi, nota bene! - si è disposti a pagare, si può avere tutto e subito, nel giro di una settimana. Secondo me questa è una situazione vergognosa, la disfatta dell'idea stessa di welfare, che dovrebbe puntare a rendere disponibili servizi di cura uguali per tutti, abbienti e meno abbienti. Alla fine, cercando fuori dalla città di Milano, ho anticipato il tutto a metà luglio (comunque tra un mese, e mi sembra un miracolo: è giusto?), dovrò fare molta attenzione in questo periodo...anche perché (altra assurdità: dover aspettare un mese per sapere una cosa così rilevante a livello di salute personale e di benessere) il rischio cui vado incontro è che se il tendine è troppo degenerato io debba andare incontro ad un'operazione (ricordiamo due importanti punti: ho la soglia del dolore più bassa del mondo e al solo sentir parlare di operazione inizio a tremare di terrore). E lo saprò tra un mese...a meno di non cedere alle lusinghe di Anna, che propone questa soluzione:




lunedì 10 giugno 2013

Questa è l'acqua



Bastano queste 5 brevissime frasi, che sono quelle che mi sono segnato sul kindle mentre lo leggevo, per rendere un'idea del motivo per cui esco letteralmente di testa per David Foster Wallace? Questa è l'acqua è un libro dal leggere!

"...la stessa identica esperienza può significare due cose completamente diverse per due persone diverse che abbiano due diverse impostazioni ideologiche e due diversi modi di attribuire un significato all’esperienza."

"Con l’illogicità che caratterizza tutti gli omuncoloidi emotivi autonomi ma inumati, l’amore smodato di Dingle è posseduto dal desiderio di raggiungere quello stesso oggetto di amore la cui fondamentale irraggiungibilità è pane, pena e anima di quell’amore. È per natura insoddisfatto; e tale insoddisfazione, che attraversa l’orbita ermeneutica dell’illogicità amorosa, è la sua vita e la sua missione."

"Ho la tendenza a incupirmi. Sono sovrappeso e asmatico. Il petto mi cinguetta quando respiro."

"Perché investirci di una coazione all’Amore Romantico e dare poi ai nostri genitali l’aspetto che hanno?"

"La malattia vi «definisce», specie dopo che è passato qualche tempo."

---

Ah, ecco la mia recensione pubblicata su anobii:
Non ho più superlativi per descrivere i libri di David Foster Wallace. Non ho più parole per dire quanto adoro la sua prosa, la sua capacità di passare da un registro all'altro, la sua lucidità nel mettere a nudo situazioni che ognuno di noi ha vissuto, la sua abilità nel descrivere il ruolo dell'intellettuale.
Questo libro è una raccolta di scritti brevi, di origine disparata e dai contenuti piuttosto diversi: si va dal racconto breve al discorso tenuti ai laureati del Kenyon College ma in tutti i casi si resta incantati dalla scrittura.
Il pianeta Trillafon in relazione alla Cosa Brutta, sul tema della depressione è semplicemente una perla, così come il testo che da il titolo alla raccolta, che è la trascrizione del discorso tenuto ai laureandi dell'Università. Ecco a tal proposito, questo discorso dovrebbe essere un faro per tutti, qualcosa da tenersi sempre vicino, da rileggere nei momenti di sconforto. Non perché sia consolatorio - non lo è per nulla - ma perché richiama alle nostre responsabilità. In ogni momento.
L'ho già detto che secondo me DFW è un Genio?

sabato 8 giugno 2013

Aldocook - 26 - Frittelle di fiori di zucchina



 Frittelle di fiori di zucchina

Tempo occorrente per la preparazione: 20 minuti, cottura: 5-6 minuti
Livello: medio-facile
Ingredienti per 4 persone: 15-20 fiori di zucchina, un uovo, 4 cucchiai di farina, mezza bustina di lievito in polvere, mezza tazzina da caffè di birra, sale qb, olio per friggere

Una ricetta della nonna Santina che da piccoli ci faceva letteralmente impazzire di gioia: le frittelle di fiori di zucchina. Anche in questo caso la varietà gastronomica italiana è sorprendente: esistono millemila varianti: chi frigge il fiore intero (come faceva la mia altra nonna, la nonna Wanda), chi addirittura lo farcisce, chi lo impana... in questa versione i fiori vengono spezzettati e amalgamati con la pastella, dando origine a vere e proprie frittelle. Tra l'altro, ovviamente, la medesima pastella può essere utilizzata anche per altri tipi di frittella. Location del video, come sempre in primavera/estate è il camping Isolino di Verbania Fondotoce.

giovedì 6 giugno 2013

Malattie letterarie

Ecco qui, dal blog di Francesca un giochino letterario cui ovviamente non posso esimermi! Cerco però di contenere l'elenco ai libri letti da poco o pochissimo. Quindi Cipì (il primo libro di cui ho memoria forte come mia passione letteraria) non vale.

1) DIABETE – un libro troppo dolce
Non ho presente libri eccessivamente sdolcinati che ho letto. Diciamo che di solito li evito a priori grazie al mio pregevole intuito maschile

2) VARICELLA – un libro che hai letto una volta e non rileggeresti mai più
Anna Karenina. Sono felice di averlo letto, ma ragazzi che fatica! Ci ho messo tantissimo (e mi è pure piaciuto)...

3) INFLUENZA – un libro che si diffonde come un virus
Concordo appieno con Francesca. La Millennium Trilogy di Stieg Larsson, meritatamente direi. Esiste qualcuno che gli sia sfuggito?

4) MALATTIA RICORRENTE – un libro che rileggi spesso o ogni anno
Un solo nome: Il nome della Rosa, di Eco. Non scherzo, l'ho letto 8 volte, godendo come un riccio ogni volta. E capendo qualcosa in più ad ogni occasione.

5) INSONNIA – un libro che ti ha tenuto sveglia
Sono molti i libri che mi hanno tenuto sveglio di notte, ma proprio tanti. Perché mi piace leggere di notte e quando un libro mi prende fatico a fermarmi. Di recente Educazione siberiana di Lilin, ma anche Il corpo umano di Giordano.

6) AMNESIA – un libro che hai letto, ma di cui hai dimenticato tutto o quasi
La mia memoria da elefante (oltre alla mole) fa sì che io mi ricordi a grandi linee anche i libri infami che leggo. Povero me...

7) ASMA – un libro che ti ha tolto il fiato
Le braci di Sandor Marai. Pazzesco, ogni dialogo mi lasciava senza fiato!

8) MALNUTRIZIONE – un libro povero di contenuti
Parliamo di letture recenti? Le tre minestre di Vitali. E anche Il tutorio di Camilleri. Che roba brutta, peggiorata (e di parecchio) dal fatto che sono due autori che amo.

9) MAL DI MARE - un libro che ti ha portato in un altro mondo
1Q84 di Murakami. Altro mondo geografico, temporale, ideale. Grandioso.

sabato 25 maggio 2013

Punya Mishra alla consegna dei Diplomi DOL

Ecco qui il vostro eroe col suo amico Punya!

Avete presente quando hai l'occasione di conoscere di persona qualcuno che per voi è rilevante? Ecco: nei due giorni scorsi ho avuto la possibilità di conoscere Punya Mishra. Chi è? Punya è l'inventore, assieme a Kohler, del modello TPCK (o TPACK): Technology, Pedagogy, Content, Knowledge (http://www.tpck.org/). Ed è stato il nostro ospite per la cerimonia di consegna dei diplomi del corso di perfezionamento universitario (oggi master) DOL del Politecnico di Milano (www.dol.polimi.it).

Ho studiato sui suoi articoli, ho scritto assieme ai miei capi un articolo (che tra l'altro ha vinto il best paper award alla conferenza "E-learn" scusate se è poco) a partire dal suo lavoro, l'ho citato nella tesi, insomma: nel mio settore di ricerca (media education) è per fare un paragone facile da comprendere è il Leo Messi della situazione.

Mi è capitato altre volte, quando conosci una persona su cui hai aspettative così imponenti, di restare totalmente, irrimediabilmente deluso. Ecco, non è andata così. Ma neppure un po', anzi: Punya si è dimostrato non solo un teorico di altissimo profilo (e te ne accorgi: capisce le cose una frazione di secondo prima di tutti gli altri, anche prima che tu finisca di raccontargliele) ma anche uno straordinario comunicatore (il suo discorso ai diplomati DOL è a mio avviso stato il migliore da quando organizziamo la consegna dei diplomi!) e una persona deliziosa.
Che altro posso dirvi? Nei prossimi giorni metteremo online il video del suo intervento: se lo vorrete vedere e ascoltare...stay tuned!

sabato 11 maggio 2013

Aldocook - 25 - Patate e carciofi in padella




 Patate e carciofi in padella

Tempo occorrente per la preparazione: 15 minuti, cottura: 35 minuti
Livello: facile
Ingredienti per 2 persone: Ingredienti per 4 persone: 4-5 carciofi, 4-5 patate, un bicchiere di acqua, uno spicchio di aglio, 2 cucchiai di olio extra vergine di oliva, una fetta di pane smollicata, prezzemolo, sale qb

Dopo aver visto su Facebook delle foto della mia corsista DOL Simona (che ringrazio infinitamente), le ho chiesto la ricetta di questo contorno tanto semplice quanto delizioso, e l'ho realizzata per voi. Il sapore del carciofo sfuma in quello della patata ed è davvero delizioso, soprattutto se accompagnato da un buon vino bianco aromatico.
Buon appetito!
Ps: il video è stato realizzato in roulotte e in veranda al campeggio Isolino di Fondotoce (VB) in una serata non piovosa, di più: il rumore che si sente a tratti in sottofondo è il diluvio sul tetto della roulotte (rumorino che concilia il sonno in maniera fantastica, sia detto per inciso)

lunedì 6 maggio 2013

Hybrid power (ovvero: è arrivata!)

Prima di iniziare ufficialmente il post, ringrazio pubblicamente per lo splendido servizio reso in questi anni (10 con me e 7 prima, senza di me) dalla nostra eroica Ka (soprannominata Sardella o AncKa).

Ciò detto, venerdì - con un anticipo sconvolgente di quasi 3 mesi sul previsto è arrivata:
Eccola nel garage
Ebbene sì, è proprio lei! La nostra nuova meravigliosa Yaris HSD (Hybrid Synergy Drive), gioiello ibrido di tecnologia giapponese! Ci sono moltissime cose da raccontarvi, ad iniziare dagli esilaranti momenti dell'acquisto (con mio suocero - una vita nel mondo dell'automotive - che fa letteralmente a pezzi il povero venditore trovando errori nel listino prezzi del sito web Toyota e su Quattroruote!) alla spasmodica attesa, alla tristezza di Anna per il benservito alla gloriosa Ka, alla mia follia che - ben prima che la vettura varcasse la soglia di casa (del garage?) TorrEpis mi sono scaricato e letto tutto il manuale e mi sono ammazzato di forum sul tema. Ci sono moltissime cose, ma iniziamo dalla fine: Vanellope Brunhilde è meravigliosa! Molto tamarra, come si può vedere, coi suoi fari a led 
Tamarria estrema
e il suo spoiler posteriore, molto divertente col suo non-rumore in partenza. Eh sì, perché da buona ibrida la macchina si accende (con un pulsante!) e tu non ti accorgi, se non per un piccolo ronzio. Quando parti, senti il rumore delle ruote, perché il motore elettrico è veramente silenzioso. Poi ovviamente (sono la persona meno indicata per spiegarvi in dettaglio come funziona) quando entra il motore termico, comunque molto silenzioso, si sente, ma quando va solo in elettrico è incredibile.
Vizio vizio vizio: tetto panoramico!
Divertente da guidare (così mi dicono, al momento abbiamo percorso 450 km in due giorni, di cui circa una ventina con me alla guida...) permette alcune esilaranti dinamiche di gamification alla caccia della guida risparmiosa, grazie al computer di bordo che ti segnala quando hai consumato tanto, quando hai consumato poco, quando sei andato a benzina, quando ad elettricità, quando hai ricaricato la batteria, ecc...e trova ottime nuove scuse per il sano litigio di coppia ("poffarre! il tuo stile di guida è troppo dispendioso" (da Aldo ad Anna) - "perdindirinina! Va bene elettrico, ma se andiamo a 20 all'ora arriviamo tra sei giorni" (da Anna ad Aldo)).
Il meraviglioso rendiconto sui consumi
Ah vi ho detto che ha il cambio automatico? Pensavo fosse più difficile abituarsi, e invece è davvero comodo! Anche se al semaforo cerchi sempre di mettere la prima, e ogni tanto - se sei sovrappensiero - cerchi la frizione, picchiando il piede sinistro a terra!)
Uran trova spazio tra i sedili posteriori per appoggiare il suo testone di cane
E comunque l'evento più esilarante collegato alla nuova vettura (che ho giurato ad Anna avrei raccontato ai miei 25 lettori) è questo: tra i vari capricci, ho voluto a tutti i costi il speed cruise control, ovvero il sistema che permette di impostare la velocità di crociera e lasciare che sia la vettura a mantenerlo (quindi in pratica non devi più usare l'acceleratore). Secondo me è fantastico: c'è sulla macchina di mamma e tutte le volte che l'ho usato ne ho tratto grande godimento, anche perché se guido a lungo in autostrada dopo un po' mi duole il piedino. Insomma, ho fatto il capriccetto e l'ho preteso. Ieri, mentre andavamo a fare la spesa, stavo incredibilmente guidando io e decido che è ora di provarlo: sul viale d'ingresso al campeggio lo inserisco e provo a settarlo a 20 km/h, poiché il viale è ricco di dossi artificiali e passano molte persone. Non funziona, e io ho iniziato a disperarmi e a schiacciare tutti i pulsanti presenti in macchina. Bestemmie assortite. E Anna che rideva, facendomi arrabbiare ancora di più. Arriviamo in piazzola, immediatamente mi fiondo sul manuale. Scopro così che sotto i 40 km/h il sistema non funziona...ilarità generale e titoli di coda.
Eccola che si lascia ammirare in situazione lacustre






sabato 27 aprile 2013

Di mare, sole, cuore, amore e dello iodio

Premetto che magari domani mi viene il cimurrus tremend e un raffreddore-tosse-febbre lancinanti, però (per la serie "echissene") devo dire che forse tutte le cose che si dicono sul mare e lo iodio non sono delle scempiaggini, anzi!
Solitamente ad ogni inverno essendo tanto cagionevole di salute (piccolo Aldino malatino) mi prendo sempre almeno un paio di influenze serie o di raffreddori modello non-posso-respirare, è-la-fine che mi abbattono e mi costringono a letto, con mia grande gioia,a leggere, sudazzare e soffrire. Beh, quest'anno non ho fatto un giorno di malattia in tutto l'inverno, nonostante io sia andato al lavoro in bici anche nei periodi più gelidi. E, sarà un caso?, quest'estate siamo stati sull'isola deserta in Croazia (meravigliosa esperienza: info e foto qui: http://aldotorrebruno.blogspot.it/2012/09/vacanza-in-croazia-2012-ovvero.html), immersi in mare (molto mare, trattandosi di isola deserta), sole e natura (e prima in Abruzzo, sempre al mare) ben distanti dalla civiltà e dalle sue tossine.
Ora, è possibile che la mia passione per lo stare malato sotto la copertina debba essere andata sì frustrata quest'anno? Per recuperare stiamo progettando per l'estate 2013 il gelo dalla pioggia in Bretagna e Normandia, e voglio vedere se non mi faccio almeno una settimana sotto la copertina a dicembre!

mercoledì 24 aprile 2013

ZeroZeroZero - una lettura che non lascia indifferenti


Più riguardo a ZeroZeroZero
ZeroZeroZero è il nuovo lavoro di Saviano dopo l'incredibile successo (coi tremendi problemi che poi ha causato al suo autore) di Gomorra. Il tema è uno: la cocaina, le sue strade, il giro di denaro ed il mercato folle che c'è dietro, la scia di morte e violenza che caratterizza i suoi percorsi.

Il libro non può che colpire il lettore: impossibile restare insensibili davanti al racconto di tutto l'universo che gira intorno alla cocaina, impossibile non restare sbalorditi davanti alle cifre che la polvere bianca fa girare.

Saviano sa scrivere bene, sa come farti seguire gli intricati rapporti di forza che racconta, davvero alla fine del libro le storie di coca ti intossicano, ti fanno chiedere se puoi averne di più, ti fanno venire voglia di capirci ancora un po'.

L'altro aspetto impressionante è - e non c'entra con la cocaina - che Saviano sembra, in più capitoli del libro, quasi volersi scusare. Sembra quasi che il suo percorso personale, che lo ha portato a vivere una vita da recluso, guardato a vista dalla sua scorta, resa necessaria dalla minaccia incombente su di lui a causa della camorra che non gli perdonerà mai il successo di Gomorra, gli causi una sofferenza profonda che lo porta ad autoaccusarsi di vittimismo. Chiede scusa al lettore, perché deve vivere una vita così difficile, chiede scusa perché è stato coraggioso (un coraggio inaudito, che mi fa vergognare: io non ne avrei neppure un centesimo) e perché - ma è una mia impressione - si vergogna di sentire certi qualunquisti (di cui l'Italia è piena) che gli dicono "eh ma te la sei cercata", e ammiccano, come l'ultimo uomo nietzscheano. Personalmente leggendo questi brani, in cui Saviano si scusa, mi vergogno per tutti quelli che lo portano a un tale atteggiamento. Mi vergogno e mi disgusto: a me verrebbe da dire piuttosto "grazie Roberto, per avere avuto il coraggio - che io non avrei - di andare fino in fondo, anche sapendo che l'avresti pagata carissima". Ed ora, oltre alla camorra, credo che con ZeroZeroZero, si sia fatto un sacco di nuovi nemici...

Nota a margine: il primissimo capitolo è folgorante. Ho passato una giornata intera a fare una sorta di conteggio mentale, ripassando i miei amici e conoscenti e pensando "forse lei/lui si, forse quell'altra/o si, sicuramente questa sì, ma vuoi mica dire che invece questo..."


[dalla mia libreria anobii]

ps: grazie a Raf per il prestito!