lunedì 29 luglio 2024

#iviaggidivanesio vol. 18: la Valcamonica, i camuni, Lovere e zone limitrofe

Da anni e anni desideravo vedere le incisioni rupestri dei camuni, precisamente dalle elementari, quando, per motivi che non ricordo, la mia fu praticamente l’unica classe della storia delle scuole elementari di Cislago che non venne condotta con tanto di torpedone degno dei Peanuts a vedere questa meraviglia artistica dal nostro remoto passato. 

Poi però, si sa com’è la vita, prima o poi ci andrò, prima o poi ci andrò, e quasi arrivo a 50 anni senza mai essere andato - il che è particolarmente scandaloso, visto che da Milano non sono neanche 2 ore di strada.

L’occasione nasce da una corsa: quasi un anno fa mi sono iscritto, affascinato dal nome e dal logo alla Valle dei segni wine trail: un trail di diversa lunghezza (da 55 km - anticamera di morte certa - fino agli 8 km per bambini a cui mi sono iscritto io) che si correva nel 2022 per la prima volta, attraversando parchi rupestri e vigneti. Suonava bene, e in effetti è stato davvero bello. Uniamoci che è caduto all’inizio di un fantastico ponte per Ognissanti, che garantiva 4 giorni di vacanza, ed ecco che la tentazione si è fatta irresistibile.

 


Il trail partiva a Darfo Boario, ridente località termale della Valcamonica, noi abbiamo trovato posto in una bella area camper a Costa Volpino, sul lago d’Iseo, a due passi da Lovere - altra meta che abbiamo visitato con grande gioia. L’area camper Costa Volpino merita due righe, in particolare grazie al suo vulcanico gestore, il grande Sergio: gentilissimo, sempre disponibile, si fa un mazzo così per accontentare tutte le richieste. L’area è grande, con oltre 100 stalli, ciononostante esonda di persone e camper, piena oltre ogni aspettativa. Ma anche piena, essendo molto grande, non è sgradevole, anzi… posizione perfetta tra una ciclabile e il lago, con grandi prati e spazi dove far correre il canetto e la bella cittadina di Lovere a 10 minuti, consigliatissima. Al mattino, nei weekend, arriva una signora dalla montagna con salumi, formaggi e salamelle prodotte nella sua azienda agricola: da non perdere! Il giorno di Ognissanti Sergio ha organizzato una grigliata di dimensioni bibliche, con spiedo bresciano, polenta, vino a fiumi e il karaoke finale: ci siamo dati alla fuga, ma il fenomeno è stato sociologicamente da vedere.

La gara si è svolta di sabato e prevedeva il giro del lago Moro, un piccolo lago incastonato in una valle. 8 km di saliscendi tra vigne e aziende agricole che io e Iron ci siamo gustati appieno, divertendoci moltissimo. Dal giorno successivo è partito il tour culturale!

A Capo di Ponte ci sono almeno 4 luoghi imperdibili da visitare, per comprendere appieno la magia delle incisioni rupestri: il parco archeologico nazionale delle incisioni rupestri di Naquane (quello più noto e dove non si può non andare), il suo gemello dei massi di Cemmo, il meno noto parco archeologico di Seradina-Bedolina e il Museo archeologico nazionale delle incisioni rupestri, dove sono conservati i reperti relativi alle varie aree che si possono visitare.

 


Noi, golosoni, abbiamo aggiunto la selvaggia e affascinante Riserva delle incisioni rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo, ben gestita da ragazzi giovani e volenterosi e dove è possibile ammirare una delle rose camune (ce n’è una anche a Naquane, ma in un posto impervio e non visitabile).

In generale le incisioni rupestri sono incredibilmente affascinanti: alcune rocce sono letteralmente coperte di incisioni, che sembrano quasi sovrapporsi, come se i diversi “writers” ante litteram avessero ingaggiato una guerra di “tag”, altre sono quasi impercettibili e ti devi sforzare per ammirarle, nella loro leggerezza. In generale, rispetto ad esempio al museo di Alta, visitato in Norvegia due esatti fa, le scelte fatte rendono più difficile la lettura, ma sono anche filologicamente più corrette: non c’è il trucco della pittura rossa per far risaltare i segni e quindi sta all’osservatore aguzzare gli occhi e interpretare.

 


Tutti i parchi sono visitabili caninamente (con enorme gioia di Iron, che fa pesare il proprio amore per la cultura). Quello di Naquane ha anche aree da picnic e spazi attrezzati di ogni genere, non a caso le scuole ci vanno in massa! Alcune rocce qui sono davvero esaltanti, tra le altre c’è quella che è stata usata come logo per il trail cui ero iscritto, il cosiddetto “sacerdote che corre”. Quello di Ceto, Cimbergo e Paspardo ci ha profondamente affascinato: è una camminata nel bosco, inframmezzata da queste rocce incredibili, molte quasi inintelligibili, ma che si avvantaggiano dal proprio essere immerse nella natura selvaggia. E La Rosa canina, difficile da trovare, col suo mistero, fa il resto. La camminata è alla portata (quasi) di tutti, diciamo di chiunque sia abituato a passeggiate nei boschi con un minimo di pendenza. La potenza delle immagini e il peso della storia che si percepisce in queste pietre fa il resto. Il museo fa da complemento ai parchi e offre una comprensione più ampia della realtà delle incisioni rupestri, anche se resta un mistero il perché in questa zona siano così abbondanti (una delle ragazze dell’area di Ceto ci ha spiegato che una delle teorie riguarda la presenza della montagna maschio e della montagna femmina, collegate mirabilmente tra loro al solstizio, il che avrebbe fatto della zona una sorta di santuario naturale).

A complemento della gita, come bonus abbiamo visitato (sempre grazie alle tessere musei Lombardia, che è accettata in tutti i parchi tranne in quello di Seradina-Bedolina, che costa comunque solo 4 euro) anche l’accademia Tadini a Lovere. Museo notevole, con una perla di rara potenza espressiva, un bassorilievo di Canova dedicato al giovane figlio del Tadini, morto nel crollo di una parte della casa, da pelle d’oca. Anche il centro storico di Lovere è assolutamente meritevole e si lascia godere in tutta la sua bellezza, peccato solo il continuo passaggio delle auto sulla strada a bordo lago: perché non abbiamo mai il coraggio in Italia di decidere di chiudere al traffico veicolare? Senza auto la cittadina - che così è bella - sarebbe spettacolare e godibile. Peccato…

Un altro bonus notevole è stata la visita a un piccolo produttore di vino, precisamente la cantina Concarena, che si trova sempre a Capo di Ponte. Un ragazzo giovane e suo padre, l'amore per la terra, il desiderio di fare un vino più possibile sincero, mettendo anche a rischio i profitti per non accettare compromessi. La visita è stata davvero interessante, ci hanno portato nel vigneto e abbiamo assaggiato e comprato i vini che producono. Notevoli!

In definitiva, la Valcamonica e le sue incisioni rupestri sono una gita da fare assolutamente… ho avuto ragione a desiderarla per quasi 48 anni!

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