A seguire il mio post di ieri con la recensione del libro, ecco qualche frase che mi ha particolarmente colpito, precedute da una minuscola nota a margine. Ribadisco: un libro notevole. Ah dimenticavo: su Anobii gli ho assegnato 4 stelle su 5. Per capirci: Beard è il protagonista del libro, premio Nobel per la fisica grazie alla Conflazione Beard-Einstein e scienziato di fama mondiale.
A volte la realtà non è all'altezza della fantasia...
questo non perché, o non solo perché, Beard fosse un bugiardo, ma anche perché sapeva istintivamente quanto sia sbagliato non rendere onore a una bella storia.
Beh, sì, direi che non gli si possa negare questa possibilità!
Come uomo di una certa età, senza figli, al capolinea del quinto matrimonio, era in grado di concedersi un pizzico di nichilismo.
Sempre a proposito della fantasia, e della concretezza
Il poetico, lo scientifico, l'erotico: perché mai la fantasia avrebbe dovuto votarsi al servizio di un unico padrone ?
Un'altra delle cose che mi ha affascinato del libro è che rispecchia bene sia la criminale misconoscenza della scienza da parte degli umanisti, sia la supposta superiorità degli scienziati, o meglio l'illusione scientista che esista una verità e un modo di descriverla che sia oggettivo (al protagonista avrebbero fatte bene copiose iniezioni nietzscheane)
A Beard era giunta voce che nelle facoltà umanistiche circolassero idee strane. Si diceva che agli studenti di tali discipline venisse abitualmente insegnato che la scienza era solo un sistema di credenze come altri, attendibile quanto la religione e l'astrologia, né più né meno.
Quelli che continuavano a menarla sulla narrazione di solito avevano una visione ubriaca della realtà, ed erano convinti che qualunque versione se ne desse potesse vantare lo stesso valore.
Questa mi fa impazzire:
L'imperfezione umana era sconfinata.
Anche questa non scherza (cito Jannacci: "Quelli che con una bella dormita passa tutto, anche il cancro, oh yeah"):
Le diagnosi sono come degli anatemi moderni. Se non andassimo a farci vedere, non ci potremmo beccare quello che i dottori non vedono l'ora di affibbiarci.
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