Stamattina, come tutte le mattine, sono passato davanti al fruttarolo delle dive che c'è in piazza Tricolore a Milano. Dovete sapere che questo fruttarolo è piuttosto originale: vende frutta e verdura inusuale o raffinata, che ne so, i topinambur (mia grande passione, per inciso), o i tartufi bianchi di alba, le pastinache, il rafano, i lampascioni...insomma vegetali particolari! Non ci sono mai entrato perché a occhio e croce deve essere piuttosto caro, ma in ogni caso mi diverte guardarlo passandoci davanti.
Stamattina però, aveva una cesta che mi ha lasciato sbalordito: PIGNE. Pigne, capite? Quelle cose con dentro i pinoli prodotte dai pini, le pigne. E fin qui...ma il problema è che le vendeva a 2,50 euro cadauna! Le pigne! A 5.000 lire del vecchio conio l'una. Le pigne. Quelle che basta andare in una pineta e ne puoi prendere a borsate. 2,50 euro per una pigna. Non riesco a smettere di pensarci. Avrei voluto piazzarmi li davanti e vedere qualcuno che si comprava 4 pigne pagandole 10 euro. Pigne. A 2,50 euro l'una. Le pigne. Pigne pigne pigne pigne pigne... (come un mantra)
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