domenica 20 marzo 2022

Le vie dell'Eden - Eskhol Nevo

La sensazione, come già altre volte mi è capitato con Eskhol Nevo, è che l'autore parli proprio a me, che si rivolga proprio alla mia anima, andando a toccare le mie corte più intime. Miracoli della grande letteratura, non ci sono dubbi, che come ogni volta ci lascia stupiti e ammirati. Dopo questa premessa, qualche dato oggettivo: il libro è una raccolta di tre racconti lunghi, che vanno purtroppo in calando: il primo è semplicemente eccezionale, l'ho letteralmente divorato una notte, chiedendo in prestito il tempo al sonno. Il secondo è molto bello, a tratti anche qualcosa in più. Il terzo inizia bene e finisce in modo che lascia perplessi, ma come lamentarsi? Se non ci fossero i primi due, forse, sarebbe comunque convincente. Nevo è una delle voci a mio avviso più interessanti, intime, convincenti del nostro tempo. Non sbaglia un libro, ha uno stile al contempo asciutto ma mai banale, sa scovare sotto le storie il nostro modo di essere e di vivere. Forse è un autore generazionale per un tardo quarantenne? Può essere, lo verificherò tra una decina d'anni...ma ho il fiero sospetto che mi piacerà anche allora. 

5 stelle, senza se e senza ma

Un paio di citazioni meravigliose, le prime sulla musica, uno dei temi chiave per questo autore:

Capisci che la tua angoscia è vera quando nessuna musica riesce a fare breccia nel tuo intimo.

[...] la musica è l’amo in fondo alla canna da pesca lanciata nelle profondità della nostra anima, da cui fa riaffiorare tutto quello che è sprofondato

Poi questa, sui misteri del tempo che passa per le persone

Com’è possibile che persone un tempo così vicine diventino del tutto estranee, com’è possibile che persone che avevano l’impressione di essere vicine in realtà fossero del tutto estranee

E infine la mia preferita:

Forse la solitudine è un’inclinazione. Non una situazione.

Nessun commento:

Posta un commento