Life is too short to read bad (and so long) books.
Questa è la sensazione che mi pervadeva dopo aver finito il libro: qualche buona idea, si, ma talmente allungata da pagine e pagine inutili, da farti sentire l'urgenza di leggere qualcosa di più denso, in cui ogni pagina valga la pena di essere letta.
Questo (troppo lungo) romanzo di formazione in salsa lucano-niuiorchese vive invece di sprazzi: qualche personaggio è ben tratteggiato e strappa più di un sorriso, altri sono prevedibili o eccessivamente macchiettistici.
Avevo letto anche un altro libro di Cappelli e ne avevo ricavato la medesima sensazione: che mancasse sempre quel qualcosa in più di genialità che lo renderebbe notevole. Diagnosi confermata, direi che può bastare così :)
Ultima considerazione: l'ebook a volte ti frega, capire che un libro è un mattone, non esperendone la fisicità ingombrate risulta complicato
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