Sabato sera, grazie al poli che mette in palio in una riffa tra i dipendenti che lo desiderano biglietti a prezzo superagevolato, siamo andati alla Scala a vedere l'Elisir d'amore, con la direzione di un mio cugino di secondo o terzo grado (vai a capire queste cose), il maestro Donato Renzetti.
Serata magnifica, eravamo in un palco del quarto ordine supercentrale posti 1 e 2 ovvero i migliori. Non ero mai stato in un posto così vip nella mia lunga carriera scaligera!
Opera molto bella, non mi aspettavo mi piacesse così tanto, ho scoperto poi sul web la storia del tenore che interpreta Nemorino, astro nascente della lirica di ritorno sulle scene dopo un'operazione alle corde vocali che ha rischiato di comprometterne la carriera. Non sono sufficientemente esperto per dare un giudizio tecnico (e ho letto su vari blog anche pesanti critiche), ma devo dire che dal basso della mia ignoranza ho gradito moltissimo sia la messa in scena in chiave moderna sia l'esecuzione dei cantanti (molto istrioni, molto attori) sia quella dell'orchestra molto compatta e in perfetto accordo. Peccato, riflettevamo mentre ce ne andavamo felici e canticchianti a casa, che andare alla scala - senza il barbatrucco politecnico - sia praticamente proibitivo...
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