Sapevo da alcuni amici lettori (e dal fatto che non vivo in una bolla estranea allo spazio-tempo) che Franzen è una sorta di re Mida, in grado di trasformare in oro tutto ciò che tocca. Non immaginavo però che fosse così bravo: Purity è un grande romanzo familiare, un po' bildungsroman (con inevitabile scioglimento finale), un po' dickensiano, sicuramente molto contemporaneo e con un paio di personaggi davvero ben tratteggiati. Su tutti svetta la protagonista, Pip, ma anche Andreas Wolf è molto interessante e così anche i vari personaggi di contorno.
La scrittura scorre rapida e piacevole ma ciò che più colpisce è la sicurezza di sé che traspare da ogni pagina, da ogni paragrafo, da ogni frase: l'autore non è tracotante ma ben consapevole dei suoi mezzi e ne fa sfoggio senza mai esitare. L'effetto è di grande piacevolezza nella lettura, di urgenza quasi nell'andare avanti nella storia, anche se Franzen ci mette del suo alternando flashback e flash-forward spostando il piano dell'azione in luoghi e momenti diversi, costringendo il lettore a prestare attenzione e a collegare da solo i pezzi del puzzle che piano piano si compongono.
Sicuramente freudiano, il libro oscilla davvero tra amore e morte, tra sanità e follia, tra rapporti con le figure genitoriali che devono essere in qualche modo superati, cui occorre giocoforza andare oltre.
Se questo è stato il mio primo Franzen... so per certo che non sarà l'ultimo!
La scrittura scorre rapida e piacevole ma ciò che più colpisce è la sicurezza di sé che traspare da ogni pagina, da ogni paragrafo, da ogni frase: l'autore non è tracotante ma ben consapevole dei suoi mezzi e ne fa sfoggio senza mai esitare. L'effetto è di grande piacevolezza nella lettura, di urgenza quasi nell'andare avanti nella storia, anche se Franzen ci mette del suo alternando flashback e flash-forward spostando il piano dell'azione in luoghi e momenti diversi, costringendo il lettore a prestare attenzione e a collegare da solo i pezzi del puzzle che piano piano si compongono.
Sicuramente freudiano, il libro oscilla davvero tra amore e morte, tra sanità e follia, tra rapporti con le figure genitoriali che devono essere in qualche modo superati, cui occorre giocoforza andare oltre.
Se questo è stato il mio primo Franzen... so per certo che non sarà l'ultimo!
5 stelle. Consigliatissimo.
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