Il solito fantastico Montalbano
Lo so, ogni recensione che scrivo ad un libro di Camilleri, soprattutto se è uno della serie del Commissario Montalbano, rischia di essere la copia della precedente. E' che Camilleri ha trovato davvero una sorta di bacchetta magica: le storie gira e rigira sono sempre le stesse, ma negli anni Salvo è diventato un nostro amico, di cui noi affezionati lettori conosciamo e sappiamo prevedere i comportamenti, di cui continuiamo ad ammirare l'intelligenza, con cui immaginiamo di sederci a tavola da Enzo per mangiare assieme (in rigoroso silenzio durante il pasto). Assieme a lui ci chiediamo cosa avrà preparato Adelina per cena, se avremo la sciarratina serale con Livia, cosa vorrà dire Catarella nel suo misterioso eloquio. Insomma, un'abitudine di rara piacevolezza. Questo romanzo, nello specifico, vede il nostro eroe avere a che fare con una storia di mafia 2.0, una mafia più vicina a quella dei giorni nostri che a quella del Padrino, altro segnale del fatto che Camilleri non si siede sugli allori e cerca sempre di leggere nell'attualità.
Insomma, 4 stelle ultra meritate, e come sempre leggendo Montalbano viene voglia di passare al prossimo libro (fortunatamente appena uscito!)
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