(Lamia recensione su anobii - 2 stelline su 5)
La lettura di questo presunto caso letterario non mi ha ne sconvolto ne appassionato. Ho trovato la trama troppo intricata, la tensione spesso non mantenuta, i personaggi contraddittori. E poi la scrittura è stanca, a tratti trascinata. Non a caso io, che di solito sono piuttosto rapido, ci ho messo oltre un mese a finirlo. Ed è troppo lungo: con 200 pagine in meno sarebbe stato davvero un libro interessante. Invece parte bene, ma poi si perde, si ritrova (parzialmente) verso la fine, ma poi a mio avviso si perde ancora. Leggo che è il primo di una trilogia, credo che mi risparmierò gli altri due: la vita è breve e i libri davvero imprendibili sono molti.
Un'ultima considerazione a margine: un improvvido critico sul corriere della sera ha sostenuto che se Nietszche tornasse in vita e scrivesse un libro noir, scriverebbe questo. Ecco, come si suol dire "ma anche no". Niente di più distante da lui, che in un aforisma riusciva a dire ciò che altri filosofi non dicono in volumi interi...
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