Bella ed amara la riflessione di Massimo Gramellini sulla Stampa del 7 ottobre, a proposito delle (non) pensioni per i lavoratori precari, para-precari, cococo, copro, e compagnia cantante (la mia situazione fino a due anni fa). Faccio notare che la famigerata gestione separata ha fatto si, negli scorsi 8 anni di vita lavorativa, che io versassi, per ogni schifoso contrattino che facevo, una percentuale attorno al 40% all'inps. Ora mi vengono a dire che la mia pensione - calcolandola su quegli anni - sarà inferiore alla minima??
Capisco che abbiano paura di una rivolta dei precari (che peraltro non accadrà, mamma TV adesso ci convincerà, con un editoriale congiunto emiliofede-minzolini, del fatto che andare in pensione è da sfigati vecchi bavosi, ed è molto meglio lavorare fino a che morte non ci separi - del resto Lui alla veneranda età che ha, non solo lavora per il nostro bene, ma viaggia in giro per il mondo, si tromba diciottenni a non finire, gli sono ricresciuti i capelli, è tecnicamente eterno, etc etc etc) che dovrebbero spaccare tutto. Invece se si andasse a votare oggi, non cambierebbe nulla. Disgustorama.
>> Parapensionati - di Massimo Gramellini
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