Eccoci quindi al nostro primo giorno in Vegas! Io ho dormito (nonostante il fuso) il sonno dei giusti, mentre Paolo (il mio capo, compagno di questa avventura americana) si è svegliato alle 3...per fortuna prima di telefonarmi è andato in palestra e ha lavorato. In ogni caso alle 8 mi ha telefonato (io dormivo, ma ho signorilmente fatto finta di essere sveglio).
Dopo una colazione americana (wow) in albergo, siamo partiti per il tour della città. Se così si può chiamare. In realtà si va avanti e indietro per la Strip, lo stradone su cui sorgono, sui due lati,tutti gli alberghi.
Come sempre nelle città USA (NY su tutte, ma anche qui non si scherza) il nostro immaginario Holliwoodiano ci da sempre la sensazione di esserci già stati, ma a Vegas questo accade in tono minore. Perché? Perché nessun film riesce a rendere appieno la grandiosità, il kitsch ostinato, il rilucere di marmi e specchi, e la quantità di electronic-wall che campeggiano ovunque. Notava giustamente Paolo che per vedersi come si vedono in pieno giorno, questi schermoni (size matters, qui più che mai) devonoavere una luminosità incredibile. Anche perché, come scrivevo ieri, qui siamo nel deserto. Dio giorno te ne accorgi: oggi, 17 novembre, faceva un caldo indicibile, a un certo punto cercavamo - disperatamente - di entrare da qualche parte per respirare.
La gita turistica (se così si può chiamare) prevede che si entri negli hotel e si vaghi: tutti hanno gallerie per lo shopping sterminate, attrazioni di vario genere, bar, ristoranti di ogni parte del mondo, piscine, fontane...
Abbiamo visitato: Winn, il top del lusso secondo me, bellissimo. Anche dall'esterno, grattacielo che tende al rosso-rame, dalla forma slanciata, come piace a me. Al suo fianco sta sorgendo il gemello, Encore (per ora chiuso). All'uscita c'è una grandissima cascata e pare di essere in montagna (anche l'aria viene raffreddata dai getti d'acqua, e ti senti a Bormio...ma sei in mezzo al deserto!
Proseguendo, le architetture italiane di Palazzo apparivano sminuite da quanto visto prima. C'è voluto Venetian per recuperare: una laguna riprodotta, con gondole e gondolieri, vestiti come a Venezia. La facciata di Palazzo Ducale. Un campanile di San Marco in scala 1:4 (a occhio). Ponte di Rialto, dotato però di scala mobile! E all'interno...il canale continua. Ebbene si, il canale scorre DENTRO l'albergo, sempre coi gondolieri che lo solcano...e un cielo luminosissimo, dove occhieggiano nuvole a pecorelle. Non abbiamo capito come sia fatto, ma appare reale (a parte che fuori, qui, di nuvole non se ne vede neppure l'ombra!). Uscendo ci siamo imbattuti nella torre Eiffel e nel profilo dell'Hotel de Ville, ed eccoci proiettati in atmosfera parigina. Basta però attraversare la strada per tornare in Italia, ovvero al Bellagio, l'Hotel di Ocean's eleven! Tutto ciò che si favoleggia su questo albergo è vero. Le dimensioni del lago prospiciente la facciata sono quelle di un vero lago, non di una fontana. Ogni mezz'ora parte uno spettacolo sonoro-visivo di getti d'acqua incredibile. Tutto qui è sovradimensionato, anche a livello emozionale, si fa a gara a strappare al turista l'oohh di meraviglia più clamoroso.
Siamo poi passati al Cesar's Palace, che è forse il più esteso di tutti. Ci si perde nelle gallerie interne, tra un colosseo a grandezza quasi naturale e una fontana di Trevi supertrash. C'è anche un apple store, dove ho un dialogo surreale con un commesso/bodyguard. Lui come sempre accade qui mi chiede "what are you doing?" e io gli rispondo "I just take a look". Lui replica: "You must have a look. It's free!...and if you see something...you can swipe your card here!". Una versione dal vivo di "per tutto il resto c'è mastercard" molto divertente.
Passiamo al Mirage, ad ammirare dietro alla reception una vasca di pesci tropicali di dimensioni oceaniche (la vasca, non i pesci!), ma scopriamo che ahinoi, il finto vulcano che erutta è in riparazione. Torniamo quindi, stravolti al nostro Riviera che - come sagacemente nota Paolo - è davvero l'albergo più sfigato di Las Vegas, con le sue 4 slot machine (saranno un migliaio, ma al Bellagio ce ne devono essere 15 volte tanto!) e la sua tappezzeria retro.
Confermo che siamonel deserto, perché dalle 14 alle 16 ho sguazzato come un'anguilla in piscina (all'aperto!) facendomi un po' di vasche per tenermi allenato, e poi ho preso il sole! Credo che d'estate sia pressoché insopportabile, per l'inverno: clima ideale!!!
Una cosa sconvolgente riguarda invece il gioco: la gente gioca in continuazione, anche alle 8 di mattina le slot sono piene e al Bellagio alle 10 abbiamo visto i tavoli da Blackjack stracolmi di persone. Sconcertante. Ho provato anche a giocare alle slot (perdendo 2 dollari), non mi sono molto divertito. Voglio invece, prima di ripartire, provare o la roulette o il blackjack...ma domani inizia la conferenza e si deve lavurà!
Pubblico le foto all'indirizzo: http://picasaweb.google.com/aldotorrebruno/LasVegas
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