sabato 16 ottobre 2010

Sulla resistenza al cambiamento e su una raffinatezza filosofica sprecata

***Avvertenza! Siccome narro una storia vera, alcuni nomi sono stati abilmente taroccati per non essere riconoscibili***

Come è noto lavoro presso il Moltearti di Milano, una delle più prestigiose università tecnologiche d'Italia. Fiore all'occhiello e vanto del Moltearti, ovviamente, è l'innovazione, il cambiamento, la capacità di sfruttare al meglio le possibilità che la tecnologia offre. Un cosa che nessuno si aspetterebbe è che - sotto certi aspetti - si tratta del luogo con maggiore resistenza al cambiamento che io conosca. Lavorando io per la Dirigentescolasticenza, ho a che fare coi docenti per tutto ciò che riguarda la didattica (per chi non lo sapesse, nell'Università italiana ciò che riguarda la didattica riguarda la Dirigentescolasticenza mentre ciò che riguarda la ricerca il Dippiediemanimento).
Antefatto: quando sono arrivato a questo lavoro, circa due anni fa, uno dei compiti più mostruosi che la mia compagna di sventura, Vandala, doveva accollarsi era la costruzione del calendario degli appelli. Infatti in un mese (il periodo dedicato agli appelli d'esame) doveva squeezare tutti gli insegnamenti che prevedono uno o due appelli, con una serie di vincoli indescrivibili. Ovviamente un buon numero di docenti, interpellati su quali fossero i loro desiderata, raramente dicevano "non posso il 3 e il 4 settembre", ma tipicamente dicevano "non posso mai tranne il 4 settembre (in un mese!) dalle 8,15 alle 8,24 [nota: non generalizziamo però. Ci sono anche i santi uomini che sono sempre disponibili. Sempre sian lodati].
Vandala segnava tutto su un file excel sterminato (tipicamente, per capirci, per ogni sessione ci sono un centinaio di insegnamenti, e non devono essere sovrapposti, per lo meno quelli dello stesso anno di corso...), si ritirava in ascesi sul monte Athos, ovvero si portava a casa il file durante un paio di weekend, ed arrivava con l'oracolo, ovvero le date giuste. Le proponeva ai docenti, i quali ovviamente nel frattempo avevano mutato opinione, e si procedeva alle modifiche ("eeeeh non posso più il 4 settembre ma il 32 di giuglio"... sangue amaro a tutto andare). Come se non bastasse, a questo punto iniziavano a telefonare gli studenti, anche loro sottoponendoci le loro disgrazie ("mi avete messo Human computer interaction al 6 ottobre, ma proprio quel giorno ho l'operazione al legamento crepuscolare del piede, si può spostare?").
Insomma, due mesi di passione.
Poi è giunta una novità: un bel giorno il professor Rapido, che è il coordinatore (...) della faccenda appelli, ci gira una mail di una giovane azienda di Udine, che ha sviluppato un software per agevolare tale gestione. Meritano pubblicità: si chiamano Easystaff. Ragazzi giovani, svegli, disponibilissimi, bravi. Fanno una presentazione del loro software presso la Dirigentescolasticenza, e ci convincono: proviamo! [nota: l'ho fatta brevissima. La decisione di provare è durata circa 6 mesi con infinite resistenze da più parti].
Il sistema, tra le altre cose, permette ai docenti di accedere ad un'area riservata e inserire autonomamente i propri desiderata e le proprie indisponibilità. Ovviamente in numero limitato, quindi si costringono i docenti a non poter più dire "posso solo il..." ma a dover segnalare i 10 giorni in cui proprio non possono. Poi la macchina frulla il tutto, e restituisce la soluzione migliore possibile (mi ha spiegato il Capo che è un informatico di quelli seri, che il problema in questione è NP-completo), già impaginata in un calendario HTML pronto ad essere sparato sul web. La fase di frullatura dura al massimo 10 minuti!
Bello no? Il carico di lavoro sulla povera Vandala (e sul sottoscritto) passa da circa 20 giorno-uomo a 2 (calcolo fatto a spanne da me), tempo necessario per predisporre i file da dare in pasto al sistema. Giorni-uomo tra l'altro non ricavati nei weekend di Vandala, ma durante l'orario lavorativo!
Ed eccoci alla resistenza: davanti alla prospettiva di doversi inserire da soli le proprie indisponibilità e soprattutto di non poter più stressare a morte noi due, ma di dover scendere a patti con un calendario su cui devi segnalare con un click la tua indisponibilità, siamo stati sommersi da mail di protesta. Alcune anche totalmente assurde, del tipo "un docente deve poter dire quando vuole fare l'esame, non quando è impegnato" (ma scusa, se tu non lo sapessi, sei pagato per fare gli esami, capisci? è tuo DOVERE, mica un piacere! Altre Dirigentescolasticenze, sempre qui al Moltearti, accettano che tu sia indisponibile in quel mese solo se sei in missione e presenti le prove, capisci??).
Ovviamente io mi sono molto arrabbiato, e mi ha fatto molto ridere (diciamo ridere) il fatto che nella Facoltà più informatizzata d'Italia, dove insegniamo agli studenti a sviluppare oggetti come Easy, ci fosse una resistenza così forte ed ottusa.
Ovviamente, scambi di mail a profusione per spiegare i motivi di questa scelta...e qui ecco la raffinatezza filosofica sprecata!
Dovevo scrivere ad uno dei docenti che più si era distinto per mail da barone universitario e per rara spocchia, che anche quando il sistema avesse partorito le date, queste erano modificabili a mano, in caso di necessità. Avrei potuto scrivere "l'output non equivale alle tavole della legge" o "il sistema non è la Sibilla Cumana", invece gli ho scritto "il sistema non è l'oracolo di Ammon, di cui, secondo l'ammonimento di Platone, bisogna fidarsi".
Nel Fedro Platone cita l'oracolo di Ammon, che mette in guardia i sapienti contro la scrittura ed il suo utilizzo. Siamo in un'epoca di transizione, e dalla cultura dell'oralità si sta lentamente e attraverso molte resistenze passando alla cultura della scrittura (e Platone, primo filosofo che scrive, è ovviamente una figura chiave di questo passaggio).
Ovviamente il riferimento non è stato colto da nessuno... non c'è gusto in Italia - diceva Freak Antoni, leader degli Skiantos - ad essere intelligenti!

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