domenica 20 gennaio 2019

#iviaggidivanesio vol. 3: Ponte nel cielo a Tartano (Valtellina)

Uno degli aspetti più entusiasmanti dell'essere diventati fortunati e felici(ssimi) proprietari di un van camperizzato Ford Nugget Westfalia aka Vanesio è quello di poter aggredire un normalissimo weekend di gennaio, decidere di partire e ciaopepp, trasformare un sabato e domenica di noia e rincretinimento davanti a Netflix in un paio di giorni divertenti, pieni di bellezza e di aria buona di montagna (a Milano negli ultimi giorni quando vai in bicicletta fatichi a respirare).
L'adesivo che abbiamo messo sulla porta di casa, su cui si può scrivere coi pennarelli cancellabili è pieno zeppo di destinazioni possibili e/o improbabili, tra cui spiccava da qualche tempo il ponte nel cielo (https://www.pontenelcielo.it/).
Si tratta del ponte tibetano più alto d'Europa, costruito con indubbio spirito turistico-imprenditoriale in uno (prima del ponte) sconosciuto paesello della Valtellina: Tartano, nella valle omonima, sopra al torrente omonimo, a pochi km (una dozzina, ma ricchi di tornanti...) da Morbegno.
Le immagini fanno paura, soprattutto se come nel mio caso si soffre di vertigini, ma al contempo ingolosiscono, in un classico schema odi-et-amo: del resto a questo servono le scuole alte, a fingere di capire questi sentimenti ambivalenti recitando Catullo con sguardo trasognato.
Detto questo, partenza verso Morbegno, prima tappa del nostro giro e piacevolissima passeggiata lungo il sentiero Valtellina (http://sentiero.valtellina.it/ - da approfondire!): circa 120 km lungo l'Adda di strada ciclopedonale tra Colico e Bormio. Sentiero molto simpatico, ben tenuto e curato, incrociamo molte persone che passeggiano col cane, molti ciclisti che sfrecciano (ma il sentiero pedonale e quello ciclabile sono distinti, per lo meno nei 10 km vicino a Morbegno che abbiamo percorso noi) e svariati enormi aironi che volteggiano sul fiume. Fa freddo, ma la bellezza sa consolare. E poi su Vanesio c'è una nuova facility al cui pensiero mi scaldo: per il mio onomastico Anna mi ha fatto dono di una fiaschetta da whisky di una bellezza indescrivibile, da cui suggere quel nettare degli dei torbato che arriva dalla remota isola di Islay...
I più raffinati noteranno il pendant fiaschetta-grembiule
Dopo una notte molto fredda (ma il nostro Eberspächer ci garantisce il consueto confort termico, anzi pure troppo caldino) ci svegliamo sotto un sole meraviglioso: la domenica è ideale per una sana passeggiata sul ponte! Avvicinandosi, se - come nel mio caso - si soffre di vertigini - le ginocchia un po' tremano: il ponte è maledettamente alto ed è lunghissimo! Anna mi prende in giro, dice che è molto largo (in effetti ci si passa in due comodamente) e che le corde d'acciaio che lo sorreggono sono spesse come il mio polso (vero, nonostante sia molto aereo dà grande sensazione di robustezza)...ma quando c'è la fifa, la ragione batte in ritirata.
Il ponte visto da sotto. Rabbrividiamo
Appena saliti (Anna tiene Uran, che è ovviamente entusiasta...ma non lo sa, dico io, di essere un anzionotto cagnolone nero? Eccitato come un fagiano in amore, vuole correre sul ponte e manco si accorge di essere sospeso nel vuoto!), si parte agili, tutto sembra molto stabile e sicuro, ma poi, quando si arriva a un terzo del ponte e magari si inizia a incrociare un po' di gente, si sente il ponte ballare in maniera per i miei gusti vigorosa. Bello, eh, sia chiaro: le montagne intorno, il sole, la diga col lago artificiale ghiacciato sotto di noi, ma la fifa c'è e si fa sentire. Questo eccezionale documento, auto-scattato con sprezzo del pericolo mostra il vostro eroe con espressione estremamente rilassata, più o meno a metà strada:
Evidente serenità
A quest'altezza, un ironico signore di una certa età mi ha detto "eh, quando arrivi in mezzo si sente cri-cri-cri, scricchiola per bene". Grazie, amico, come avrei potuto fare senza la tua parola di conforto?
Arrivati dall'altra parte, c'è un piccolo bivacco dove ci hanno offerto un graditissimo vin brulé, e c'è un bagno "ad aria". Ovvero una capanna di legno, con un buco in mezzo...diciamo che è un sistema molto naturale!
Abbiamo sentito profumi più invitanti, ma nel momento del bisogno...
A questo punto ci inerpichiamo sulla montagna, dirigendoci verso il "Sentiero dei ponti". Si tratta di un sentiero molto facile, alla portata di chiunque abbia un minimo di allenamento, che consente in due ore (se sei un alpinista provetto, 3 se sei una persona normale) di fare un anello che prevede l'attraversamento di alcuni ponti, per tornare al paesetto da cui siamo partiti, Campo Tartano.
Noi lo abbiamo percorso fino al primo ponte, ovvero sparandoci tutta la salita da 1000 a 1300 metri, per poi tornare indietro quando iniziava la parte facile e in discesa, perché comunque sarebbero stati molti km ancora e il nostro stambecco canino, per quanto entusiasta ha pur sempre 9 anni e non volevamo vederlo stramazzare...inoltre completando il giro ci saremmo persi il ritorno dal ponte nel cielo e soprattutto la discesa verso la diga, un altro momento di rara bellezza. L'invaso artificiale è infatti completamente gelato, con lastroni di ghiaccio spessi 10-15 cm.
Invaso ghiacciato e cascatelle parimenti congelate
Si cammina sulla diga ammirando la distesa di ghiaccio e le montagne circostanti, nonché il ponte nel cielo, che visto da sotto è un vero spettacolo.
Tornati sul camper, pranzo principesco (eravamo stravolti: secondo il telefono di Anna, che ha la funzione che conta i piani di scale saliti e discesi, abbiamo fatto l'equivalente di 80 piani!) con piadina e burratina comprate da eataly, ci viziamo anche in mobilità!, e partenza per tornare a casa.
In definitiva la gita al ponte nel cielo è super consigliata e da Milano si arriva davvero in poco tempo (un paio d'ore di comoda superstrada, con solo l'ultimo pezzo di rapida ascesa a Campo Tartano). Fondamentale sapere che nei weekend non è possibile comprare i biglietti in loco, ma vanno acquistati in anticipo sul sito Internet: passare sul ponte (tutte le volte che si vuole in giornata, ti danno un braccialetto di carta tipo quelli delle piscine con cui si può accedere più volte) costa 5 euro, e l'esperienza li vale senza dubbio. Se si soffre di vertigini in maniera seria, è ovviamente impossibile, se però si ha un po' di paura, ma la si riesce a tenere sotto controllo, come nel mio caso, è assolutamente una gita meravigliosa. Il ponte dà sensazione di stabilità e sicurezza, nonostante oscilli un po', ed è percorso da persone di ogni età senza alcun problema.

Qualche foto del sentiero Valtellina nei pressi di Morbegno

Qualche foto del ponte nel cielo, del sentiero dei ponti e della diga sul torrente Tartano

1 commento:

  1. Bellissimooo! Grazie Anna e Aldo della condivisione, grazie Aldo per la presentazione con gaio corredo fotografico, grazie per la partecipazione emotiva, veramente stimolante! Bravo e bello Uran!

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