sabato 27 ottobre 2012

Aldocook - 22 - L'amatriciana di casa Torre



 L'amatriciana di casa Torre

Tempo occorrente per la preparazione: 20 minuti, cottura: 30 minuti
Livello: facile
Ingredienti per 4 persone: 2 peperoni dolci, 2 pomodori freschi da sugo grossi, una fetta di guanciale tagliata alta (circa un etto), una cipolla, uno spicchio di aglio, 4 cucchiai di olio extra vergine di oliva, sale, pepe qb...e ovviamente la pasta!

In primo luogo vi scongiuro: non riempitemi di mail talebane sulla vera ricetta dell'amatriciana. Come specificato, questa è la versione riveduta che prospera in casa Torre. Raccontatemi la vostra, ma non scrivetemi "eh, ma questa non è la vera amatriciana, mia zia è di Amatrice, mia sorella di Campotosto e mia nonna di Rieti". Vi scongiuro. Ciò detto, in una felice giornata di mare quest'estate, ci siamo prodotti, con la preziosa collaborazione dei miei in questo primo piatto, per il quale io esco pazzo. La pasta Cocco, scoperta dello scorso anno mia e di Anna, è il matrimonio perfetto per questo sugo.

venerdì 26 ottobre 2012

Forse ti potrebbe interessare...

I più attenti tra i miei 25 lettori lo avranno notato, ma da ieri è trionfalmente apparso uno slider in fondo ai post del blog (solo sui singoli post, non sulla homepage) che suggerisce altri post correlati.
Ora, non mi è molto chiaro in che modo i post che suggerisce siano correlati, ma lo trovo estremamente bello e anche un po' nerd.
Voglio pubblicamente ringraziare l'autore di questa pagina: http://www.ideepercomputeredinternet.com/2012/04/widget-scorrevole-dei-post-consigliati.html il cui how-to è veramente scritto in maniera semplice e comprensibile anche se si hanno a malapena le basi di programmazione necessaria. Consigliatissimo!

sabato 13 ottobre 2012

Ciò che fa più tristezza di questa guerra tra poveri...

Ciò che mi fa più intristire di questo governo di non-eletti, oltre al fatto che non lo si possa criticare (sono tecnici! Guai a criticare la tecnica!) è che riesce costantemente a mettere in piedi delle operazioni volte a scatenare la guerra tra poveri, approfittando dell'italica capacità di sentirsi sempre i più furbi e di vedere gli altri come quelli-che-mi-vogliono-fregare, e sviando l'attenzione dai provvedimenti seri che però si guardano bene dal prendere.
Prendiamo l'esempio dell'ultima bestialità, l'aumento (a stipendio invariato) dell'orario di lavoro frontale per i docenti delle secondarie (attenzione, ragazzi! Se avete l'avventura di conoscere la scuola non per sentito dire, ma in prima persona, saprete che oltre alle ore in classe ce ne sono molte altre...). Cosa accadrà? Accadrà, che - come ben sostiene Mariangela Galatea Vaglio sul suo blog, la gggente se la riderà, e criticherà aspramente le legittime proteste dei docenti, perché (i corsivi sono miei)...
"Per cui, Egregio Signor Ministro, da docente che ogni giorno entra in classe, questo le volevo dire. Approvi pure il nostro aumento di ore di docenza, per altro passando a tutti il messaggio che noi insegnanti siamo degli scansafatiche privilegiati che fino ad oggi han lavorato poco. Avrà il plauso popolare e Le riuscirà di certo, perché la società, dopo anni di martellamento mediatico, ne è già convinta, e la applaudirà. Ma non gabelli questo taglio per uno strumento per aumentare la qualità della scuola, o migliorare l’efficienza di noi docenti. E’ solo l’ennesimo taglio imposto ad una categoria che al momento non ha la forza di opporsi, né i mezzi, perché non facciamo neppure un lavoro considerato socialmente fondamentale, come i tassisti, ad esempio. In fondo siamo solo quelli che formano le prossime generazioni: degli asini che meritano un po’ di bastone e manco la carota, ha ragione Lei." (http://nonvolevofarelaprof.blogautore.espresso.repubblica.it/2012/10/12/lettera-molto-seria-di-una-insegnante-al-ministro-profumo/
Ecco, così come i tagli sempre sulle stesse categorie. Quelle da cui è facile pescare. Quelle che anni e anni di campagne mediatiche martellanti (e di gestioni scellerate negli scorsi anni, sia chiaro) hanno fatto passare davanti agli occhi della gggente come categorie di fannulloni col culo nella panna. Ma non si tratta di bastone e carota, stavolta. Si tratta di fette belle spesse di salame, da mettere sugli occhi delle persone, per non far vedere che invece i patrimoni non vengono tassati, che i superstipendi anche pubblici sono intoccabili, che la lotta all'evasione fiscale è ridicola, che la corruzione impera anche in epoca tecnica, che le infiltrazioni malavitose proseguono imperterrite, che i debiti contratti dalle banche li debba pagare il denaro pubblico.
Ma guai a cercare di combattere questi fenomeni! Molto meglio predicare rigore ed equità ed utilizzare la mannaia sempre sui soliti pollastri, magari sottolineando che non ci si può lamentare quando si ha il lavoro garantito e magari a tempo indeterminato, perché quelli che stanno messi male davvero, il lavoro lo hanno perso, altroché.
E così si lascia, o meglio si fomenta il fenomeno, che i poveri si facciano la guerra tra loro per due ceci e un peperone (anzi, non i poveri. La classe media: i poveri veri manco hanno più quei due ceci per cui scannarsi e il peperone se lo sono ritrovati in altro loco), guardandosi in cagnesco alla ricerca di chi ha più privilegi. Il problema è che fino a poco tempo quei privilegi si chiamavano diritti.

venerdì 12 ottobre 2012

A momenti mi commuovo...

Oggi guardando le statistiche di Appunti, ho visto che qualcuno è arrivato qui cercando in google "ciao nonna come si sta in paradiso". E quasi mi commuovo, perché se il paradiso esistesse lo chiederei anche io ai nonni Wanda e Lamberto. Ogni volta che penso a loro (e capita davvero spesso) mi mancano. E di brutto, anche! Nonna, disgraziata, saresti stata fantastica in un aldocook...

martedì 9 ottobre 2012

Due frasi meravigliose che condivido appieno

Voglio condividere con voi queste due frasi meravigliose tratte da un libro che sto leggendo e da appunti, reperibili su internet. Si tratta di due frasi di autori che amo alla follia, e che sottoscrivo lettera per lettera.

Iniziamo da Umberto Eco. Sto leggendo un libro poco noto e piuttosto agé ma davvero interessante, un dialogo epistolare sull'etica tra lui è il Cardinal Martini sui temi dell'etica. Ma astraiamo la frase dal contesto. In pratica, il Cardinale scrive una cosa tipo "caro Eco, alcune persone mi hanno scritto dicendo che il nostro dialogo si svolge su un registro troppo alto e che fanno fatica a capire..." Ed Eco risponde:

[...] non si preoccupi se qualcuno dice che pariamo difficile: potrebbe essere stato incoraggiato a pensar troppofacile dalla "rivelazione" massmediatica, prevedibile per definizione. Che imparino a pensar difficile, perché né il mistero né l'evidenza sono facili.

La seconda frase è tratta da un documento ritrovato tra le carte di David Foster Wallace, relativo ai suoi insegnamenti universitari. Sta spiegando ai suoi allievi che genere di saggi devono presentare, e scrive:

[...] se siete abi­tuati a but­tar giù le vostre prove scritte alla vigi­lia della sca­denza, a con­trol­larle uti­liz­zando la fun­zione di cor­re­zione auto­ma­tica, a con­se­gnarle piene di errori da liceo, e se siete abi­tuati a vedere che i vostri pro­fes­sori le accet­tano per­ché “comun­que le idee sono buone”, per favore sap­piate che io non fac­cio nes­suna distin­zione tra la qua­lità delle idee di una per­sona e la qua­lità della scrit­tura tra­mite la quale espri­me­rete quelle stesse idee e non accet­terò di con­se­guenza prove sciatte o testi da liceali semia­nal­fa­beti. Ripeto: non sto scher­zando. Se non potrete o non vor­rete dedi­care il tempo e l’attenzione suf­fi­cienti alle vostre prove scritte, vi invito cal­da­mente a lasciar per­dere il corso e a rispar­miarci tutti quanti un sacco di sof­fe­renze.

Trovo entrambe le frasi eccezionali. Inutile commentarle, vero?

sabato 6 ottobre 2012

103 modi interessanti e intelligenti di usare un iPad in classe

Interessante presentazione di Tom Barrett, disponibile qui: http://edte.ch/blog/interesting-ways/ assieme a molte altre risorse del tipo modi intelligenti di fare qualcosa... ottimo per trarre ispirazioni!



venerdì 5 ottobre 2012

Pubblicità decisamente assurda


L'altro giorno mentre pedalavo verso l'ufficio, ho visto una pubblicità su un muro milanese che mi ha piuttosto divertito, ma al contempo lasciato perplesso. Dunque, trattavasi della pubblicità di una palestra, o meglio di una catena di palestre (di cui non farò il nome, ma vi anticipo - e ha senso che ve lo anticipi - che si tratta di un nome in lingua inglese). Lo slogan pubblicitario, che ahimè non ricordo a memoria, sosteneva che uno dei plus che questa palestra può offrirci, è che è "made in Italy". Ora, parliamone:
1. orgoglio nazionalistico? Autarchia tardiva? Ma allora perché il nome della palestra è in inglese? Chiamati "Ottieni la forma", "Consegui il benessere", "Pratica sport", allora!
2. Ma perché il fatto che sia made in Italy è un plus? In che senso? In una palestra? Chi me lo spiega? Posso capire e anzi capisco molto bene in prodotti alimentari (il prosciutto di Parma, fatto solo con porcelli maiali che parlano come Ancelotti; l'olio abruzzese, che quando vai a cogliere le olive ad Altino, ogni volta che ne stacchi una quella ti dice "puozz schiattà", il Barolo fatto solo con uva piemontese falsa e cortese), ma in palestra cosa significa??
3. Che cosa diavolo è made in Italy? Gli istruttori (ma io vorrei che fossero bravi, poi possono venire da dovunque, no?)? I macchinari? (non ci credo manco per idea). I materassini? I pesi? E soprattutto, se così fosse, qual è la differenza? Sono più eleganti i pesi italiani? Hanno l'impugnatura ergonomica disegnata da Pininfarina? Sono colorati come i maglioni di Missoni?
Insomma, pubblicitari, spiegatemelo, perché io davvero non ce la posso fare!

giovedì 4 ottobre 2012

Una cosa divertente che non farò mai più/2


Come vi avevo promesso ecco qualche sensazione in più, al termine della lettura del libro di David Foster Wallace.
iniziamo col dire che se fossi Re del mondo, farei immediatamente una legge interplanetaria, che direbbe che la lettura di Wallace deve essere considerata obbligatoria in tutte le scuole. Si, perché la capacità di fare ironia, ma al contempo di scrivere come scrive un grande uomo di cultura, un vero intellettuale sa fare, è in Wallace impressionante.
Nel caso specifico il nostro è stato mandato a fare una crociera a cinque stelle da una rivista patinata, e il libro è il reportage di questa esperienza. La sensazione è che ovviamente l'autore sua sponte non ci sarebbe mai andato a fare una crociera quindi questa contraddizione genera una situazione particolarmente divertente. Ed è come quando un tuo amico di enorme cultura ti racconta un'esperienza imbarazzante: c'è dentro l'ironia tagliente e al contempo molti affari suoi, che diventano però improvvisamente universali.
Esilaranti anche le note, che diventano dei veri e propri excursus erodotei: logorroici e in grado di aprire una dimensione parallela a quella del racconto principale.
Che posso aggiungere? 5 stelle, ma senza nessun dubbio. E il pensiero che quest'uomo si sia suicidato, e quindi non possa più scrivere (verosimilmente) rende un po' più triste la mia giornata.
Ah, e se già l'idea di fare una crociera era scandalosamente in basso tra le mie idee di vacanze future, ora è proprio fuori lista...

martedì 2 ottobre 2012

Una cosa divertente che non farò mai più

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Non dovrei leggere narrativa, ché sto indietrissimo con la tesi...ciò detto, prometto che quando lo finisco vi faccio una recensione come zio raccomanda, ma intanto vorrei che sapeste che secondo me David Foster Wallace dovrebbe essere letto a scuola. Il solo pensiero che lui sia morto suicida a 46 anni, e quindi difficilmente potrà scrivere ancora, mentre {inserire qui un nome a propria scelta, tipo Moccia, Baricco, Follett, ecc...} stiano in gran forma e possano scrivere ancora mi sembra una sufficiente dimostrazione del fatto che il male sia connaturato nell'uomo e che questo mondo è sia una assurda e insensata valle di lacrime.