sabato 29 settembre 2012

Vacanza in Croazia 2012, ovvero dell'isola deserta

Come qualcuno dei miei 25 lettori già sa, quest'estate abbiamo fatto un'esperienza un po' estrema (più a raccontarsi che a viversi, se devo essere sincero): abbiamo sperimentato quello che chiamano turismo "alla Robinson" in Croazia!
Di che si tratta? Abbiamo affittato per una settimana una casa su una delle Isole Kornati, al largo della costa croata. Queste isole sono 150 brulli isolotti di dimensione variabile, pressoché disabitate, ci sono solo una manciata di case su alcune. Non ci sono negozi (con un'eccezione, su una delle più grandi c'è un emporio e persino dei ristoranti, dicono...noi eravamo lontani quindi non lo sappiamo), non c'è acqua corrente, non c'è corrente elettrica. Insomma, te la devi cavare. Parti da Murter, un'isola attaccata alla costa sull'arcipelago tra Zara e Spalato, il pescatore che ti affitta la casa - tramite agenzia - ti carica su una barca, assieme alle tue provviste (di cibo e acqua potabile e non sto a raccontarvi la fatica di decidere quanta acqua ci vuole per due persone e un cane...) per una settimana , e ti porta a destinazione. Tempo di navigazione: 3 ore. Questo significa che per una settimana sarai lontano dalla costa 3 ore di navigazione, e che quel cibo e soprattutto quell'acqua che ti sei portato, ti dovrà bastare per una settimana: se finisci i biscotti (è accaduto...) non c'è il supermercato dove andare a prenderli.
Eccitatissimi (anche se personalmente un po' ammaccato, dopo essermi procurato una microfrattura a una costola sul gran sasso tre giorni prima...) partiamo da Murter assieme al mitico pescatore Miro, che parla solo croato, ma si fa capire, alla volta del nostro isolotto (Otok Brušnjak, vedi immagine da google maps qui sotto...)
...arriviamo e ci troviamo nel paradiso terrestre: una microscopica isoletta con due sole case (una agli antipodi dell'altra) una delle quali è la nostra. Una specie di piscina naturale come approdo, una ripida salita di sessanta metri e sotto gli ulivi, bianca e azzurra, la nostra casa per i prossimi sette giorni. Uran capisce immediatamente la storia, e mentre noi facciamo avanti e indietro tra la barca e casa per portare le provviste, si lancia nel primo bagno di giornata!
Il sentiero per salire a casa e sopra, casa Miro 
Recupero ciabatta nella piscina naturale

Miro ci spiega come funziona la casa (dove sono le bombole del gas per il fornello e il frigorifero - che va a gas!, come fare a pompare acqua piovana dalla cisterna, e via dicendo) e se ne va.
La nostra terrazza sul mare
Una settimana di sole, mare, libertà assoluta e totale! La casa è piccola (una stanza da letto, una cucina, un bagno, ma incantevole, bianca e blu, sotto gli ulivi e con una enorme terrazza con vista sul mare dove si può cenare. Che dirvi? Una delle vacanze più belle della mia vita, tutto è andato benissimo ed è stato meraviglioso. Inutile che io faccia la radiocronaca...bastino solo i seguenti appunti:

  1. Vacanza perfetta, se ami pazzamente il mare. Altrimenti sei spacciato. Altrimenti non fa per te!
  2. Vacanza perfetta, se sei in grande armonia coi compagni di viaggio (nel caso, Anna. Confermo che ci vogliamo molto molto bene anche dopo 10 anni:-))
  3. 7 boccioni d'acqua per 7 giorni
  4. Vacanza perfetta, se calcoli bene l'acqua (per la cronaca: 7 boccioni da 6 litri, vedi foto
  5. Vacanza perfetta se ti piace l'idea di staccare del tutto. Non vedere nessuno per una settimana, non avere nulla da fare se non stare a mollo a fare le foto ai pesci. E prendere il sole e leggere
  6. Vacanza perfetta, se hai un cane un po' vivace, e finalmente vuoi lasciarlo libero, indipendente e repubblicano, totalmente senza guinzaglio per una settimana. Se poi il tuo cane ama fare il bagno, è il paradiso
  7. Vacanza perfetta se ti piace l'idea di vivere al ritmo della natura: svegli all'alba col sorgere del sole, cena ad orari da tedeschi perché le lampadine a energia solare sono nettamente insufficienti per fare luce e a letto alle 9!  
  8. Vacanza da incubo, se ti cade dalle mani la penultima razione di pasta disponibile dopo averla condita (accaduto...le cronache dicono che mi scendevano le lacrime)
  9. Le bestemmie...
  10. Vacanza da incubo, se non sei capace di usare il piccolo motoscafo in dotazione, provi a fare una gita e a 100 metri dalla costa nell'unico giorno di mare un po' mosso, il motoscafo si spegne e tu non riesci più ad accenderlo. E manco si riesce a remare. Meno male che ogni tanto passa qualche anima pia, più abile di te, che ti viene a salvare trainandoti a casa. Ovviamente poi il motoscafo resta ancorato nella baia, e le gite si fanno a nuoto (e si nuota di brutto!)
  11. L'odioso motoscafo (risalente peraltro ai tempi di Tito)
  12. Vacanza da incubo, se calcoli male le forze e sottovaluti le correnti, e vai a nuoto un po' troppo lontano da casa, e il ritorno prevede la corrente contraria. Meno male esistono le mezze pinne :)
  13. IO CI TORNEREI ADESSO!!!!
>> Agenzia Lori, di Betina, che ci ha affittato la casa: http://www.touristagency-lori.hr/talindex.htm

giovedì 27 settembre 2012

Minculpop @ moltearti

Ieri sono andato a presentare le iniziative per le scuole che la Presidenza per la quale lavoro e il laboratorio col quale collaboro al moltearti di Milano offrono alle scuole. Non è la prima volta che vado a questo genere di iniziative: un po' di docenti di scuola superiore interessati alle iniziative universitarie, solitamente super volenterosi e molto attivi vengono a sentire cosa abbiamo loro da proporre. Bello.
Peccato che io abbia deciso, anziché partire a raffica con "facciamo questa iniziativa, questa e quest'altra" di introdurre il tema col perché le facciamo, ovvero parlando del problema non solo italiano del rapporto tra giovani e scienze e di quello tutto italiano della classe docente che -in molti casi- non è senza colpe se i giovani hanno una percezione erronea della scienza e delle tecnologie.
È ovvio che i docenti che erano li, che sono tipicamente degli avanguardisti, sono le splendide eccezioni, ma è ahimè altrettanto ovvio che ognuno di loro (lo so per esperienza diretta, perché nelle scuole ci vado in prima persona!) deve lottare ogni giorno con colleghi che tirano indietro e cercano di disfare molti dei loro sforzi. Io lo so che c'è la possiamo fare (altrimenti non lavorerei da 12 anni coi docenti, per aiutarli a fermarsi e migliorare, per esempio col nostro master DOL - www.dol.polimi.it), ma non amo nascondere le cose come stanno.
Ebbene, mentre sto facendo il mio discorso, che a tratti, mi rendo conto, poteva anche apparire duro, la professoressa del moltearti che organizzava la giornata, mi guarda a muso duro e mi dice: "presenta le iniziative e basta!". Mentre sto parlando, davanti alla platea. Fortunatamente sono bravo a reagire agli imprevisti, sorrido e vado avanti come nulla fosse, anche se dentro di me si accende un fuoco. Estintore, please, e procediamo. Però però però...
Le ipotesi sono tre:
1. Io sono un povero piccolo tecnico amministrativo e lei una docente. Non ho il diritto di pensare Di saper pensare, non ho il diritto di parlare e dire la mia. Dodici anni di lavoro come ricercatore sul campo e una laurea e tre quarti non valgono nulla di fronte ai ruoli che mi sono permesso di provare a ignorare
2. Avevo la t-shirt col logo del moltearti e non la giacca. Improbabile che sia così, fortunatamente al moltearti non sono così formali.
3. È tornato il ministero della cultura popolare. Provare a dire qualcosa di non pre approvato e pre digerito non è molto apprezzato al moltearti. Purtroppo è un po' di tempo che ho questa sensazione...
È come direbbe Linus Van Pelt, se sembro amaro, è perché lo sono...

domenica 2 settembre 2012

Agricamping Cardito al Lago di Campotosto (AQ): assolutamente da evitare

Tra le varie eccitanti cose che abbiamo fatto quest'estate c'è stata anche un'amena gita al Gran Sasso d'Italia, dove siamo andati a passeggiare in allegria e a evitare la calca di ferragosto che è tipica del mare.
Siccome eravamo già stati negli scorsi anni a Campo Imperatore, abbiamo deciso che ci sarebbe piaciuto visitare un'altra zona, il lago di Campotosto. Pronti, via, partiamo in formazione completa con anche l'aggiunta della Susi, il cane dei miei, sorellian del nostro Uran.
Prima di partire telefono all'unico campeggio presente in zona (il famigerato Agricamping Cardito) per sentirmi dire che non prendono prenotazioni, bisogna andare li e sperare che ci sia posto. Già questo mi innervosisce: avevo fatto la sera precedente una interessante chiacchierata coi miei amici Ines e Umberto, che abitano a Lanciano, e avevamo considerato come il nostro amato Abruzzo non riesca proprio a far decollare una cultura del turismo, a sfruttare decentemente le meraviglie naturali, gastronomiche e umane di cui è dotato. Ovviamente il fatto di essere l'unico campeggio nel raggio di cento km e di non prendere prenotazioni è un ottimo esempio di questa miopia. Ma va bene lo stesso, partiamo, rassicurati anche da questa FAQ che si legge sul loro sito internet, a proposito dei mostri pelosi che ci accompagnano:

Peccato che, una volta arrivati lassù, il cafonissimo proprietario del campeggio mi dica che ad agosto i cani non vengono accettati. Gli faccio notare che sul loro sito web (la loro vetrina!) dicano il contrario, e lui mi risponde che non gli risulta. Benedico la tecnologia, e gli sbatto sotto il naso il cellulare, con la pagina del loro campeggio aperta. Ovviamente non cambia nulla, e mi dice che la pagina è sbagliata. E bravo, ma la pagina è la tua! Niente da fare, e arrabbiatura cocente. Tra l'altro il rischio di dover tornare al mare scornati è piuttosto elevato, sennonché...cerco su Internet un'alternativa (mentre cercavo di far sbollire l'ira) e scopro il campeggio Fonte Vetica, proprio a Campo Imperatore, subito dopo il mitico Ristoro Mucciante. Li chiamo, sono davvero cortesi e mi dicono che ci aspettano: il tempo di arrivare e piantiamo la tenda in questo luogo meraviglioso, da cui si domina tutta la piana, e dove passiamo due giorni davvero meravigliosi.
Che aggiungere? Solo che se vi dovesse capitare di voler andare sul Gran Sasso in campeggio, sia che abbiate animali, sia che non ne abbiate, il mio invito è di non avere dubbi... e correre a Fonte Vetica!

Del godimento da ora-che-leggo che il kindle procura

Eh si, cari i miei 25 lettori, sono tornato dalle godute ferie (e peraltro come ogni anno sono depresso oltre ogni limite - e ancora devo reiniziare a lavorare!).
Ho per voi un bel po' di chicche, recensioni di libri letti (che potete leggere sul mio profilo anobii: http://www.anobii.com/aldotorrebruno/books), riflessioni varie ed eventuali, resoconti della vacanza sull'isola deserta, eh insomma, devo trovare il tempo e il modo di dedicarmi a voi...
Però una prima riflessione devo condividerla con voi a volo: la sensazione letteralmente vertiginosa ed orgasmica che offre il kindle del lettore compulsivo (che lo ha preparato a puntino per le vacanze) quando finisci un libro e devi iniziarne un altro.
Praticamente, accade così: finisci un libro, e hai sempre quel sottofondo di tristezza, se ti è piaciuto, perché i personaggi ti mancheranno. Io che sono facile all'emozione, se appena appena il libro tocca certe corde, ho l'occhio lucido nel 99% dei casi. Poi però il lettore seriale e compulsivo si fa passare la tristezza canticchiando il famoso motivetto con accento brasilero (trisctezaaaaa, per favore va viaaaaa) e si chiede: e ora che leggo? Nell'era pre-kindle in vacanza io mi portavo una decina di libri, quindi - soprattutto dopo la metà vacanza - questo momento non era molto emozionante, ma quasi scontato, con l'aggravante che mi accorgevo che non sarei riuscito a farmi bastare quei libri, ed era pertanto necessario rimpolpare la lista - operazione facile sul suolo italico, un po' meno semplice per esempio se sei andato in vacanza nella terra dei vulcani o a Singapore...
Nell'era del kindle, il lettore compulsavo ha preparato il suo dispositivo con tutto ciò che vorrebbe leggere e che ha recuperato in giro/comprato/downoadato più o meno legalmente. Quindi, per esempio nel mio caso, i libri tra cui scegliere sono una quarantina...e sono tutti libri che vorrei leggere in un modo o nell'altro! Persino meglio della vertigine da libreria, perché il filtro "lo vorrei leggere" è stato attivato a priori.
Quella sensazione di possibilità, quel chiedersi "si, ma quale tra questi preferisco attaccare adesso?", è un piacere sottile, ma al contempo potente, da gustarsi con la dovuta calma...e non sto qui parlando della possibilità (che peraltro ho invece sfruttato - lascivone!) di collegarsi via kindle ad Amazon e scaricare qualcosa che ancora non è sul tuo dispositivo, ma proprio di quell'universo di scelta che ti sia apre davanti. E questa, scusatemi, è una di quelle cose che personalmente mi fa dimenticare la libidine del fruscio della carta e via discorrendo. Così come il fatto di poter andare in vacanza in un posto molto lontano dalla civiltà (vi racconterò, dai, non siate impazienti!) e di portarsi appresso in pochi etti più libri di quanti si riesca poi a leggerne!
Insomma, sotto questo aspetto mi spiace per i nostalgici ma il kindle batte il libro cartaceo con un bel 3-0 secco, e palla al centro.