domenica 17 giugno 2018

D’amore e me**a (un episodio di vita canina)

In quasi 9 anni di vita insieme, il nostro adorato cagnolone Uran ci ha sempre regalato grandissimo affetto (avete presente la storia che non esista amore più incondizionato di quello di un cane? Ecco, Uran ce lo ricorda ogni volta che rientriamo in casa) e momenti esilaranti: è un cane molto divertente, non ci si annoia con lui...
In settimana abbiamo avuto un momento che vale la pena di raccontare (solo per chi, tra i miei 25 lettori, è di stomaco forte...)

Trattasi di un simpatico accadimento che ha messo fuori gioco il nostro robot aspirapolvere Furiabuia. Occorre premettere, per capire appieno la storia, che Uran è un ragazzo che se la sa cavare e non soffre a stare da solo: ogni mattina quando andiamo al lavoro lo salutiamo, lui ci scodinzola dal divano e poi cade in un sonno profondissimo (così ci assicura Vasante, il custode di casa, che ci giura di non averlo mai sentito abbaiare al mattino, qualunque cosa accada e di vederlo dalla finestra spaparanzato nella sua ciotola, con la bolla al naso) da cui si risveglia solo al ritorno di Anna o mio. Se anche facciamo tardi, se la cava senza problemi, cerchiamo di non lasciarlo abbandonato per più di 6-7 ore, ma è capitato di arrivare anche fino a 9-10 senza che ci siano stati imprevisti, non ha mai fatto alcun disastro in casa, mangiato muri, scarpe o suppellettili varie...insomma, sotto questo aspetto di Urello ci si può fidare. L’unico suo difetto in tal senso - che gli è valso il soprannome “psiche da sogliola” - è che se si verificano abbandoni lunghi ripetuti per più giorni, o che avvengono dopo il weekend, quindi dopo che ha passato due giorni costantemente con noi, gli capita di soffrire di cacchite folgorante psicosomatica.

Ebbene, quel giorno orribile Anna rientra a casa con la sua biciclettina, e entrando annusa l’aria e dice a sé stessa: “poffarre, devo aver pestato una merda!”. Poi chiude la porta alle proprie spalle ed esclama: “perbacco, deve essere stata una merda molto grande a giudicare dall’odore nauseabondo”. Accende la luce e si accorge che in tutta la casa è letteralmente spalmata una patina di merda, come fosse cera dopo il passaggio della lucidatrice. Il povero Uran (...) la osserva, orecchie tirate all’indietro ed espressione contrita e colpevole classica di quando sa di aver combinato qualche disastro.

Segni di ruote solcano l’oceano marron che è diventato il nostro pavimento ed in un lampo la situazione si fa chiara. Uran è stato male, ha prodotto pensiero in forma tutt’altro che compatta (del resto la modernità è caratterizzata dal pensiero liquido...) e poi ad un certo punto, seguendo la sua programmazione (maledetti smart objects!) il roomba è partito per fare le pulizie. La scena è inimmaginabile, l’odore è financo peggio. Per fortuna il ritrovamento è stato fatto da Anna e non dal vostro scriba, il quale dinnanzi a tale scena avrebbe: a) vomitato; b) messo in vendita la casa as it was, cane compreso; c) dato fuoco al condominio (brucia, fuoco purificatore!); d) seppuku per la vergogna e l’orrore.

Di fila è possibile leggere la trascrizione della conversazione telefonica, di cui siamo venuti in possesso grazie ai nostri potenti mezzi:

Anna: dove sei?
Aldo: eh in ufficio, sto finendo un lavoro
Anna: ok, molla tutto e corri a casa
Aldo (preoccupato): ma che succede?
Anna: eh, lo vedrai...ho bisogno che mi porti fuori il cane che devo pulire molto molto bene la casa, corri!

Il vostro autore si trasforma così in Gianni Bugno e vola con la sua biciclettina a casa. Nel frattempo la pulizia è iniziata (santa donna!), ciononostante le nari del vostro vengono messe a durissima prova. Così come la tentazione di mettere il povero Uran su eBay ...

La storia ha per fortuna un lieto fine, almeno parziale: usando circa 3 litri di lisoform e il napalm Anna riesce infatti a pulire ogni anfratto della casa (l’infame Furiabuia infatti è molto scrupoloso, il che di solito è un bene, e pulisce maniacalmente ogni angolo...lascio al lettore la fatica di immaginarsi cosa ciò possa aver significato nella particolare situazione) e al rientro dalla lunga passeggiata io e Uran veniamo investiti da un piacevole profumo di pulito e da Anna che racconta la questione ai miei suoceri ridendo come una matta. C’è però una vittima, schiacciata dal proprio stacanovismo: la foto qui sotto, adatta solo a stomaci forti, mostra lo stato in cui versava Furiabuia, il povero roomba. Incredibile dictu, nonostante sia stato pulito a fondo, pare non riprendersi più...il modo di dire “ne ha dovuta ingoiare di merda, nella sua vita” gli si addice in maniera particolarmente appropriata!

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