domenica 6 gennaio 2019

#iviaggidivanesio vol. 1: ponte dell’immacolata

Per il primo weekend lungo di Vanesio abbiamo scelto un viaggio che avevamo in mente da tempo; una gita artistica tra primo Rinascimento e contemporaneo, con immersione in Piero della Francesca e Alberto Burri: Arezzo, Sansepolcro, Anghiari, Monterchi e Città di Castello.

6 dicembre: viaggio Milano-Arezzo
In Vanesio si dorme bene...

Siamo partiti nel pomeriggio da Milano, con l’entusiasmo alle stelle e abbiamo deciso di pernottare all’ultimo autogrill prima dell’uscita dell’autostrada di Arezzo. La scelta di dormire in autogrill apparentemente è scarsamente poetica, ma è molto pratica: abbiamo potuto avere il bagno a disposizione, non volendo per ora far esordire il mitico portapotti, il nostro piccolo wc chimico, su cui pesa tuttora il dubbio su chi sia il responsabile della pulizia (i volontari scarseggiano). Sicuramente per un camperista esperto è una banalità, ma noi che non lo siamo scopriamo con gioia che l’autogrill (ovvero il suo bagno) risulta uno dei migliori amici del viaggiatore!
Abbiamo dormito benissimo, senza accendere neppure il riscaldamento di notte: Vanesio era bello caldo dopo il viaggio e non è stato necessario usare la cosiddetta fiammatina, che grandi gioie ci dispenserà nei giorni a venire.

7 dicembre: Arezzo
Che Arezzo fosse bella, lo avevamo sentito dire da più di una persona. Che fosse così bella, sinceramente non lo immaginavo! Cittadina piccina, tutta da girare a piedi dopo aver lasciato Vanesio e il suo occupante canino nel parcheggio (gratuito) ai piedi delle mura, si può salire dai gradini oppure, in caso di pigrizia, utilizzando le scale mobili. Il clou sono ovviamente gli affreschi di Piero della Francesca, con le storie della vera Croce da ammirare nella Basilica di San Francesco, il Duomo, il Castello, la piazza grande. Una serie di meraviglie impreziosite da una mostra diffusa nella città di un artista che non conoscevo, ma che mi è piaciuto moltissimo, il messicano Gustavo Aceves, con la sua Lapidarium - dalla parte dei vinti. Notoriamente è molto complicato far dialogare spazi dal sapore antico con scultura contemporanea...ma in questo caso il matrimonio riesce alla grande.
Lapidarium - Dalla parte dei vinti

Un’altra bizzarria ci accoglie in piazza Grande: i mercatini di Natale dell’Alto Adige hanno occupato in un trionfo di würstel e birra la piazza medievale. Avendo la Toscana sostituito come destinazione per questo ponte i mercatini del Lago di Costanza (dove prometteva neve), ci viene da ridere: se Maometto non va al mercatino...
Villaggio tirolese, molto bene

Nota di merito enogastronomica: in zona si mangia bene o benissimo ovunque. Ma se vi capitasse, mirate la Gastronomia Dal Moro, vicino a San Francesco: è la cucina della nonna, coi tavoli di formica che tutti abbiamo in mente, un banco di salumi e formaggi da sogno (li fa, in entrambi i casi il proprietario, che ne è molto fiero, a piena ragione) e la ribollita sempre in caldo. I taglieri sono commuoventi, io ve l’ho detto...
Ribollita al TOP

A sera ci dirigiamo verso Anghiari, dove abbiamo letto di un agricampeggio, ovvero un agriturismo che dispone di una decina di piazzole per camper e roulotte. Luogo ameno, anche se nei giorni precedenti ha piovuto e il fondo risulta un po’ fangoso...ma la doccia urge e va benissimo così!

8 dicembre: Anghiari, Sansepolcro, Monterchi
La mattinata comincia con l’agricampeggio letteralmente invaso da una comitiva di roulottisti con bambini e cani al seguito, che si apprestano a passare una magnifica giornata di sole con pranzo collettivo...benissimo per loro, ma non per noi, che salutiamo i gentili gestori, compriamo 5 kg di ottima farina macinata a pietra nel loro mulino e partiamo! La mattina prevede una passeggiata per l’incredibile borgo medievale di Anghiari, un luogo magico, non a caso inserito nei 100 borghi più belli d’Italia.
Anghiari

Atmosfera incantata, cortili suggestivi... e il forno Bindi (omonimo, ma molto migliore) dove facciamo conoscenza coi cavallucci, una specialità locale simile alle fave dei morti, deliziosi e con gli immancabili cantuccini qui al gusto di fichi e noci!
Ci spostiamo poi verso Sansepolcro, per proseguire l’itinerario di Piero della Francesca. La cittadina è meno affascinante, ma il museo vale la visita: Polittico della misericordia e Resurrezione, con tanto di visita guidata da parte della mia guida personale! Ovviamente l’appetito vien mangiando e così non resistiamo ad un’ultima, piccola deviazione verso Monterchi, microscopico paesino che vanta un museo con una sola opera, la Madonna del parto, sempre del nostro Piero.



Si tratta di uno dei rarissimi dipinti con la Madonna incinta, in un contesto che è tutto un programma: ci si arrampica in cima alla collina dove sorge il paesino, si entra al museo (pagando un biglietto abbastanza salato) e ci si sente dire “l’opera è oltre quella tenda”. L’opera, al singolare! Ciò detto, vale la visita, così come il tramonto sulle colline toscane che ammiriamo a fine giornata, prima di trasferirci verso l’Umbria: dormiremo a Città di Castello in modo da essere già lì la mattina seguente per saltare al contemporaneo e fare una full immersion nell’opera di Alberto Burri. In città troviamo una grande e comodissima area camper gratuita, dove ci inseriamo, fratellino più piccolo, tra una serie di grandi camper, ci dedichiamo alla cena e ci apprestiamo a passare la prima notte con temperatura sotto lo zero! Ovviamente il nostro impianto Eberspächer ci da conforto e ci garantisce una notte al calduccio!

9 dicembre: Città di Castello
Sveglia e colazione su Vanesio, prima di lanciarci nella visita della città, che inizia dal Duomo e dal palazzo Comunale per trovare il proprio fulcro nelle due sedi della Fondazione Burri: il palazzo Albizzini, nel centro cittadino e gli ex seccatoi del tabacco, poco distanti, ma comunque raggiungibili a piedi. Entrambe le sedi sono state scelte dall’artista e presentano le opere fino agli anni 70-80 (sede cittadina) e quelle successive (ex seccatoi). L’opera di Burri in generale è affascinante, in particolare a mio avviso le opere esposte a palazzo Albizzini, che anticipano alcune tendenze dell’arte contemporanea, con l’utilizzo innovativo di materiali (la serie dei sacchi mi ha lasciato a bocca spalancata). La sede degli ex seccatoi del tabacco è un’opera d’arte in sé: due enormi edifici tutti neri, altissimi, impressionanti, luogo naturale per ospitare i cicli, molto compatti, che Burri stesso ha destinato a tale luogo.
Ex seccatoi del tabacco


Anna ha fatto delle foto bellissime sia delle opere di Piero della Francesca che abbiamo visto, sia della Fondazione Burri, dove ha fotografato quasi ogni singola opera. Le foto, liberamente utilizzabili a scopo didattico e rilasciate sotto licenza Creative Commons sono disponibili a questi link:
Qui c’è invece l’album fotografico della vacanzina:
In definitiva, la prima vacanzina seria su Vanesio è stata di puro godimento, abbiamo sperimentato sia il campeggio semi libero (leggi autogrill), sia l’agricampeggio, sia l’area camper selvaggia, trovandoci bene in tutti i casi. Uran ha amato molto la vita da camper con l’unico problema che se ti alzi per andare in bagno...quando torni, trovi il tuo posto nel lettino (che è piccolo!) occupato.
Prossima gita...dopo Natale a Madrid!

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