lunedì 24 novembre 2008

Ancora Las Vegas + ritorno a casa...

Il nostro turismo da albergo ha portato i suoi frutti: credo che siamo gli unici al mondo ad aver affrontato tutta la strip a piedi dall'inizio alla fine.
Una cosa impressionante è stato il viaggio (sempre a piedi, Paolo è davvero un camminatore di primo livello) fino a downtown, un tempo centro della città, dove sono sorti i primi casinò, oggi decisamente in decadenza. Per recuperare da questa decadenza, è stata costruita la Freemont experience, una delle cose più impressionanti che abbiamo visto in questo viaggio completamente impressionante. Hanno infatti coperto una intera via (Freemont Street) e sotto alla copertura hanno installato un enorme schermo curvo che corre lungo l'intera galleria. Quando lo accendono è un'esperienza inimmaginabile. Noi abbiamo visto un video musicale (American Pie, di Madonna), realizzato ovviamente su misura, appositamente. Quando è partito, tutte le luci circostanti si sono spente all'unisono. La gente ha iniziato a guardare tutta al cielo. La musica e le luci erano totalmente immersive. Sembrava di essere in una scena di Blade Runner!
Da qui (dopo una doverosa sosta al ristorande messicano Dona Maria - voto altissimo!) siamo tornati stravolti fino al Riviera. Il cibo messicano, però, mi aveva messo una grande sete...e così mi sono svegliato alle 2 e sono sceso a comprare l'acqua. Mentre tornavo in camera, coi miei 2 dollari di resto, mi sono accorto che alle slot c'era tantissima gente che giocava...e così non ho resistito e ho impiegato i miei 2 dollari nella macchinetta del BlackJack...e ho vinto 20 dollari!! Resistendo al demone, che mi chiamava a giocare ancora, sono andato a letto.
Il giorno dopo abbiamo avuto la nostra presentazione: Paolo è stato grandioso (soprattutto nel calcolo dei tempi) e la salaera davvero piena. Tom Reeves, un guru assoluto nel campo, ci ha presentati e anche lui è stato davvero bravo. Insomma, grande successo di pubblico e critica, festeggiato la sera andando al Mandalay Bay, incuriositi da un DJ bar ipertecnologico in cui gli utenti possono decidere, tramite dei tavolini touch-screen, di cambiare la musica. Purtroppo veniva attivato alle 23, mentre noi eravamo già stravolti alle 19,30...lo abbiamo immaginato acceso, e ci siamo fiondati a un ristorante di burger, dove abbiamo avuto la grande gioia di assaggiare il bufalo (meraviglia delle meraviglie!)
Il ritorno a casa è stato davvero durissimo,le 20 ore di aereo sono pesantissime (ho visto 3 volte Wall-E che oramai so a memoria in italiano ed in inglese), e il fuso orario di 9 ore davvero allucinante da assorbire. Ma ci riusciremo!

In definitiva Las Vegas non è una città, ma un posto, anzi, un insieme di posti. Mette in luce molte delle contraddizioni USA, è un luogo dove non vorrei tornare, ma sono felice di esserci stato (sensazione che provai già con Orlando, Florida). E-Learn invece si è rivelata una conferenza davvero interessante e gravida di cose buone, speriamo diano ora i frutti sperati. Una delle cose più piacevoli, personalmente è che Tom Reeves ha accordato il permesso affinché io e Luisa traduciamo il suo libro e lo pubblichiamo in italiano: sarebbe davvero stupendo se questa cosa andasse in porto!
Come sempre ho pubblicato le ultime foto...qui!

martedì 18 novembre 2008

Ultime da Las Vegas

Ieri è iniziata la conferenza, coi tutorial e i workshop pre-conference. Primo aspetto divertente, la gran capa della conferenza, Tracy, mi incontra e mi saluta con grande entusiasmo. Poi, dopo i convenevoli, mi chiede a che ora farò il volontario! Infatti è da almeno 4-5 edizioni di ED-Media (conferenza organizzata dalla stessa organizzazione) che io e Luisa facciamo i volontari: noi non paghiamo la conferenza e lavoriamo per loro 8 ore. Purtroppo però io quest'anno non mi sono iscritto come volontario (non c'era tempo, ci siamo iscritti l'ultimo giorno)...e così l'ottima Tracy è rimasta molto molto delusa: si ritrova con tutte le volontariette cinesi/giapponesi che non capiscono nulla!

Detto questo ho seguito due workshop, uno al mattino sul tema "come coinvolgere i nativi digitali utilizzando i video" e uno al pomeriggio, che avrebbe dovuto trattare un po' di tecnologie Web2.0.
Mentre quello della mattina - per quanto noioso - mi ha fatto scoprire un softwarino interessante che non conoscevo e che potremo riciclare nel DOL, al pomeriggio è stato uno SCANDALO. La docente che lo ha tenuto non sapeva parlare in pubblico, non sapeva cosa dire e per di più non lo ha detto. La gente se ne andava mano a mano che questa parlava!!
Questo mi ha fatto pensare che noi dobbiamo assolutamente proporre il nostro tutorial di 1001Storia per ED-Media: potremmo mettere a rumore l'universo!

A sera (cioè, alle 17,30...) abbiamo fatto una lunghissima passeggiata lungo la Strip, ed abbiamo ammirato il Bellagio by night (la fontana di notte è eccezionale!), e siamo arrivati fino al famoso MGM. In questa zona della strip c'era un fiume umano di persone. Impressionante.
L'MGM è il più grande albergo di Vegas, con 5500 stanze a disposizione degli ospiti. Purtroppo (gravissima caduta di stile) ospita anche una stanza di vetro (una gabbia di vetro) con due poveri leoni. Dopo averli visti nel loro ambiente reale al Kruger quest'estate ho sofferto nell'osservare quelle due povere bestie disperate. Molto brutto. Abbiamo mangiato in un ristorante dell'MGM (pesce buonissimo, io ho preso un salmone con sopra le cipolle fritte che cantava!) e abbiamo ammirato i matti che giocano alle slot fino a rovinarsi. A tal proposito, un tipo umano molto interessante è la vecchina che ha la card del casino (anziché avere le monete, carica i soldi su una tessera) legata con un filo tortile a sé stessa. L'effetto è quello di vedere queste vecchine attaccate alle slot dal cavo - sembra che sia un macchinario medico che le tiene in vita. E non sembrano assolutamente divertirsi! Sembra che lo facciano per obbligo. Mah...
Aggiungo le poche foto fatte ieri al solito indirizzo (da apprezzare la bruttezza dell'albergo New York New York con un mini Empire State Building e un mini Chrysler Building...): http://picasaweb.google.com/aldotorrebruno/LasVegas

lunedì 17 novembre 2008

Primo giorno: turisti per alberghi!

Eccoci quindi al nostro primo giorno in Vegas! Io ho dormito (nonostante il fuso) il sonno dei giusti, mentre Paolo (il mio capo, compagno di questa avventura americana) si è svegliato alle 3...per fortuna prima di telefonarmi è andato in palestra e ha lavorato. In ogni caso alle 8 mi ha telefonato (io dormivo, ma ho signorilmente fatto finta di essere sveglio).
Dopo una colazione americana (wow) in albergo, siamo partiti per il tour della città. Se così si può chiamare. In realtà si va avanti e indietro per la Strip, lo stradone su cui sorgono, sui due lati,tutti gli alberghi.
Come sempre nelle città USA (NY su tutte, ma anche qui non si scherza) il nostro immaginario Holliwoodiano ci da sempre la sensazione di esserci già stati, ma a Vegas questo accade in tono minore. Perché? Perché nessun film riesce a rendere appieno la grandiosità, il kitsch ostinato, il rilucere di marmi e specchi, e la quantità di electronic-wall che campeggiano ovunque. Notava giustamente Paolo che per vedersi come si vedono in pieno giorno, questi schermoni (size matters, qui più che mai) devonoavere una luminosità incredibile. Anche perché, come scrivevo ieri, qui siamo nel deserto. Dio giorno te ne accorgi: oggi, 17 novembre, faceva un caldo indicibile, a un certo punto cercavamo - disperatamente - di entrare da qualche parte per respirare.
La gita turistica (se così si può chiamare) prevede che si entri negli hotel e si vaghi: tutti hanno gallerie per lo shopping sterminate, attrazioni di vario genere, bar, ristoranti di ogni parte del mondo, piscine, fontane...
Abbiamo visitato: Winn, il top del lusso secondo me, bellissimo. Anche dall'esterno, grattacielo che tende al rosso-rame, dalla forma slanciata, come piace a me. Al suo fianco sta sorgendo il gemello, Encore (per ora chiuso). All'uscita c'è una grandissima cascata e pare di essere in montagna (anche l'aria viene raffreddata dai getti d'acqua, e ti senti a Bormio...ma sei in mezzo al deserto!
Proseguendo, le architetture italiane di Palazzo apparivano sminuite da quanto visto prima. C'è voluto Venetian per recuperare: una laguna riprodotta, con gondole e gondolieri, vestiti come a Venezia. La facciata di Palazzo Ducale. Un campanile di San Marco in scala 1:4 (a occhio). Ponte di Rialto, dotato però di scala mobile! E all'interno...il canale continua. Ebbene si, il canale scorre DENTRO l'albergo, sempre coi gondolieri che lo solcano...e un cielo luminosissimo, dove occhieggiano nuvole a pecorelle. Non abbiamo capito come sia fatto, ma appare reale (a parte che fuori, qui, di nuvole non se ne vede neppure l'ombra!). Uscendo ci siamo imbattuti nella torre Eiffel e nel profilo dell'Hotel de Ville, ed eccoci proiettati in atmosfera parigina. Basta però attraversare la strada per tornare in Italia, ovvero al Bellagio, l'Hotel di Ocean's eleven! Tutto ciò che si favoleggia su questo albergo è vero. Le dimensioni del lago prospiciente la facciata sono quelle di un vero lago, non di una fontana. Ogni mezz'ora parte uno spettacolo sonoro-visivo di getti d'acqua incredibile. Tutto qui è sovradimensionato, anche a livello emozionale, si fa a gara a strappare al turista l'oohh di meraviglia più clamoroso.
Siamo poi passati al Cesar's Palace, che è forse il più esteso di tutti. Ci si perde nelle gallerie interne, tra un colosseo a grandezza quasi naturale e una fontana di Trevi supertrash. C'è anche un apple store, dove ho un dialogo surreale con un commesso/bodyguard. Lui come sempre accade qui mi chiede "what are you doing?" e io gli rispondo "I just take a look". Lui replica: "You must have a look. It's free!...and if you see something...you can swipe your card here!". Una versione dal vivo di "per tutto il resto c'è mastercard" molto divertente.
Passiamo al Mirage, ad ammirare dietro alla reception una vasca di pesci tropicali di dimensioni oceaniche (la vasca, non i pesci!), ma scopriamo che ahinoi, il finto vulcano che erutta è in riparazione. Torniamo quindi, stravolti al nostro Riviera che - come sagacemente nota Paolo - è davvero l'albergo più sfigato di Las Vegas, con le sue 4 slot machine (saranno un migliaio, ma al Bellagio ce ne devono essere 15 volte tanto!) e la sua tappezzeria retro.
Confermo che siamonel deserto, perché dalle 14 alle 16 ho sguazzato come un'anguilla in piscina (all'aperto!) facendomi un po' di vasche per tenermi allenato, e poi ho preso il sole! Credo che d'estate sia pressoché insopportabile, per l'inverno: clima ideale!!!
Una cosa sconvolgente riguarda invece il gioco: la gente gioca in continuazione, anche alle 8 di mattina le slot sono piene e al Bellagio alle 10 abbiamo visto i tavoli da Blackjack stracolmi di persone. Sconcertante. Ho provato anche a giocare alle slot (perdendo 2 dollari), non mi sono molto divertito. Voglio invece, prima di ripartire, provare o la roulette o il blackjack...ma domani inizia la conferenza e si deve lavurà!
Pubblico le foto all'indirizzo: http://picasaweb.google.com/aldotorrebruno/LasVegas

Prime impressioni da Las Vegas

In primo luogo Las Vegas è...lontana! Il viaggio per arrivare, ieri, è stato lunghissimo! Arrivati a Newark pensavo fosse ormai fatta e invece...un dramma! Ancora 6 ore di volo. In definitiva sono circa 20 ore, facendo un solo stop (per fortuna non abbiamo preso il volo con 2 stop!)

La seconda impressione è che Las Vegas,come tutti sanno, è nel deserto! Appena atterrato me ne sono prepotentemente accorto, ovviamente ero vestito come Totò quando arriva a Milano, e qui faceva caldo e soprattutto un caldo secchissimo, non c'è una goccia di umidità.
Vista la stanchezza,non siamo andati a spasso, ma direttamente a dormire. Stiamo al Riviera,secondo la guida un hotel che ha conosciuto giorni migliori. Sicuramente sarà così, per ora - ho fatoo solo un giro di 10 minuti quando sono sceso a prendere l'acqua - non sembra proprio in disgrazia. Ci sono forseun migliaio di slot machines con tantissima gente che gioca! E da solo il nostro albergo credo consumi in energia elettrica quanto una cittadina italiana! Ed in effetti sembra tra i più sobri, di fronte campeggia il Circus circus (che contiene 2 piste da circo permanenti!) e che è decisamente più pacchiano. Il programma di giornata prevede turismo tra gli hotel...vedremo!

mercoledì 12 novembre 2008

I costi della politica (dal blog di Berto)

Quoto un post riportato da Berto nel suo blog che è veramente imbarazzante. Anzi, fa davvero arrabbiare. Cavolo. Io di solito quando leggo questo genere di cose dico "eh si, ma dai che senso ha attaccarsi a discorsi simili". Però poi se lo si legge bene una notizia così ti fa davvero imbufalire. E ti fa capire perché e come i palazzi della politica italiana si stanno sempre più scollando dalla ggente...

Nelle bellissime agende da tavolo e agendine da tasca del Senato, appositamente disegnate per il 2009 dalla fashion house Nazareno Gabrielli, tra i 365 giorni elegantemente annotati ne manca uno. Il giorno con il promemoria: «Tagli ai costi della politica». A partire, appunto, dal costo delle agendine: 260.000 euro. Mezzo miliardo di lire. Per dei taccuini personalizzati.

>> ...continua, sul blog di Berto: i costi della politica

martedì 4 novembre 2008

A proposito di diversità...articolo molto interessante

Leggo su Nazione Indiana un post davvero interessante su una mostra, dal titolo Against Nature? che si svolge a Genova nel contesto del Festival della Scienza, e che sembra suggerirci uno spunto sulla presunta "diversità" omosessuale. A me fa rabbrividire che sia necessario immaginare una mostra così (nel senso che mi sembra orribile che sia necessario fare una mostra per convincere non-so-chi che ognuno è libero di vivere la sua sessualità come e con chi crede e che non esista una sessualità "naturale" ed una "contronaturale"), ma dalle reazioni che ha suscitato credo ne servirebbero 10, 100, 1000 di mostre come queste...visto il clima attuale, poi...

>> Da Nazione Indiana