domenica 10 novembre 2019

#iviaggidivanesio vol. 9: Orrido di Uriezzo e lago di Morasco


Stimolati da alcune foto pubblicate su Facebook dalla maestra di Leonardo e dai racconti di Leo medesimo a proposito della gita fatta con la classe, abbiamo deciso di dedicare un weekend agli orridi di Uriezzo, che erano lì tra le mete dove portare Vanesio da un bel po'...
Un mite weekend di ottobre fa il resto, caldino, desiderio di cose belle e passeggiata: come resistere?
La partenza della passeggiata è da Baceno, un paesino raggiungibile in poco meno di due ore da Milano, con una comoda strada. Parcheggiamo di fronte all'antica latteria di Baceno (che poi Anna sperimenterà ampiamente: producono un formaggio di nome Bettelmatt di cui ha detto meraviglie) e iniziamo la salita, molto facile, seguendo le indicazioni che abbiamo trovato qui: https://www.distrettolaghi.it/it/percorsi/b-slow-trek-n22-valle-antigorio-orridi-di-uriezzo
Il bosco è uno spettacolo: la luce filtra dall'alto e regala colori magici.

Funghi a profusione (essenzialmente chiodini, mi sa che i porcini che c'erano sono stati già spazzolati...) e castagne in abbondanza: non resistiamo e iniziamo a raccoglierle, pur non avendo un sacchetto o un cesto in cui metterle...ma ci riempiamo le tasche!
Uran si gode la passeggiata facendo il triplo dei km, perché continua a andare avanti e indietro annusando tutto l'annusabile. Arriviamo finalmente agli orridi (i principali sono due: quello nord-est e quello sud, entrambi facili da raggiungere) ed è uno spettacolo incredibile: il fiume ha scavato un canyon prima di cambiare tragitto e si passa tra le pareti di roccia, in un'alternanza tra stretti passaggi che a malapena fanno intravedere il cielo e grandi camere circolari, dove il fiume aveva creato delle "marmitte" (le vedremo in seguito).

Un mondo davvero magico di colori, forme sinuose e il rumore dell'acqua a fare da sfondo uditivo. La passeggiata prosegue poi verso l'attuale letto del fiume Toce, dove possiamo ammirare le marmitte dei giganti, ovvero enormi pozze d'acqua che si intervallano a cascatelle e tratti ripidi.

Anche qui colori e suoni meravigliosi! Torniamo verso Vanesio, acquistiamo il Bettelmatt e proseguiamo lungo la via che conduce a Formazza, dove abbiamo pianificato di dormire in un'area camping che su Internet sembra bellissima: punta sabbioni (http://www.puntasabbioni.it/). In effetti le aspettative non vengono deluse: se il termine "area camper" fa pensare alla tristezza di un piazzalone di cemento con i camper schiacciati come sardine, bisogna cambiare totalmente punto di vista! Si tratta infatti quasi di un campeggio: grande prato, piazzole ampie, bagni e docce calde disponibili e persino una vasca a idromassaggio che funziona a legna (purtroppo andava prenotata, perché ci vuole una giornata per accenderla...)

Posto idilliaco dove dormiamo letteralmente circondati dalle imponenti montagne. La temperatura scende parecchio, ma il nostro riscaldamento Eberspächer non si lascia intimorire e dormiamo come angioletti.

La mattina dopo partiamo verso il lago di Morasco, un invaso artificiale del Toce (dopo il quale ci sono le cascate del Toce, purtroppo chiuse quella domenica - ma per fortuna le avevamo già viste qualche anno fa!). Il giro a piedi del lago è semplice e molto rilassante, con rigagnoli e fimiciattoli che confluiscono da ogni dove nel lago creato dalla diga.

Inutile dire che Uran fa il bagno in tutti i fiumiciattoli che trova e durante il bagno beve da ciascuno, divertendosi come un porcello e facendo divertire anche noi. Al termine del giro, iniziamo la discesa verso casa...ma prima facciamo un'ultima sosta in uno spiazzo boscoso per il pranzo: come resistere infatti a quello che forse sarà l'ultimo pranzo all'aperto della stagione?

Le consuete, bellissime foto di Anna sono qui: https://photos.app.goo.gl/BN8EU5SNsmunheaf8

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