lunedì 30 gennaio 2017

Il magico potere di sbattersene il ca**o - Sarah Knight

Fuori contesto in Italia, in definitiva inutile (e anche un po' irritante)

Il libro, il cui titolo mi aveva fatto ben sperare si è rivelato in realtà un'enorme delusione. Parla di un mondo e di un contesto semplicemente non trasportabile nella nostra realtà italiana, è totalmente americacentrato (anzi NYC-centrato). Per dirne una, l'autrice, che ha un ottimo lavoro in una casa editrice, decide di mollarlo perché stressata dai 45 minuti di metro al giorno, e inizia a lavorare da freelance, campando e non morendo di fame, reietta e dimenticata. Capite già da questo che nel contesto italiano non ha alcun senso. Oppure il fatto che uno degli sbattimenti di cui parla è "gente che ti chiede di finanziare una sua campagna su kickstarter". Ecco, è già tanto se qui qualcuno sa cosa sia kickstarter...
Infine, come sempre avviene, non esiste bacchetta magica, ma soprattutto c'è un'enorme contraddizione di fondo: l'idea di iniziare a sbattersene di alcune cose, ma senza che gli altri (di cui te ne sbatti) la prendano a male, o tu appaia come uno stronzo, beh questa è pura utopia. E secondo me in una società che fa della dietrologie a del retropensiero una ragione di vita come quella italiana, è semplicemente impossibile. E la soluzione "basta essere gentili ma sinceri" non credo possa funzionare, se un tuo amico ti chiede di fare una cosa per lui e tu non la vuoi fare. A meno che tu voglia ridurre drasticamente il numero di amici.
L'unica cosa che ho imparato è che in certe situazioni la frase giusta per troncare la conversazione è "la mia politica personale prevede...": ieri sono riuscito a dire a una gentile signorina che mi chiamava per conto di american express che la mia politica personale prevede solo pagamenti in contanti perché non mi fido dei pagamenti elettronici. Ha funzionato per scrollarmela di dosso in un secondo. Alla fine a qualcosa è servito, quindi, il libro!
Ciononostante non andiamo oltre le due stelle. E sono già buono.

Storia di Irene - Erri De Luca

Un po' troppo

Premetto: sono un fan della primissima ora di Erri De Luca. Ho pianto come un vitello con Tu, mio, primo suo libro che ho letto, regalo di una persona cui tengo moltissimo e che non vedo da ere geologiche, ma che penso sempre con grande affetto e riconoscenza (grazie prof!).
Però in questo caso il nostro esagera: la sua bravura con le parole, la sua capacità di alludere più che di dire, di suggerire più che affermare, di essere ricco di immagini più che di storia, arriva al limite e finisce per risultare gigioneggiante (si può dire?).
Poi è chiaro, ci sono momenti in cui la mano benedetta di Erri ti fa sciogliere nel godimento delle parole, ma troppo poco per un fuoriclasse come lui!
3 stelle

giovedì 26 gennaio 2017

L'amore e la violenza dei Baustelle, ovvero di un disco che sto ascoltando a ciclo continuo

Ho finalmente ascoltato con attenzione tutto il nuovo disco dei Baustelle, che tanto dibattito ha scatenato in rete. Posso così inaugurare per voi (immagino il brivido lungo la schiena!) una piccola recensione di un disco anziché le consuete di libri. Botta di vita!

Iniziamo col dire che il disco è davvero molto bello, e tutto il chiacchierare che si fa in rete a proposito di questo nuovo lavoro è assolutamente giustificato. Poi capisco che a molti i Baustelle possano non piacere, ma il fatto stesso che si siano spesi fiumi di bit per discuterne, anche parlandone male è comunque indice del fatto che questo gruppo è sicuramente una realtà estremamente interessante per la musica italiana di oggi.

Procediamo quindi con una simpatica analisi del tutto personale e per la quale non ho alcuno strumento di giudizio valido, non capendo praticamente nulla di musica! Il tutto è stato stimolato da una discussione sul profilo Facebook del mio amico Pier (che invece è super titolato per parlare di musica).

L'Intro musicale Love è semplicemente stupenda: ti fa letteralmente godere sentirla, e ti addolora come finisce. Mentre pedalo in bicicletta verso il lavoro la mattina continuo a chiedermi chissà come sarebbe andata avanti. Et excrucior.
Anche Il Vangelo di Giovanni mi piace davvero molto, nella musica ma anche nelle parole sembra una canzone di Battiato, al quale loro stessi hanno esplicitamente detto di riferirsi. Bravi! Vedrete che questo concetto tornerà più avanti.
Amanda Lear è il pezzo che fa da primo singolo del disco. Ascoltandolo si capisce in che senso i nostri hanno definito questo disco scandalosamente pop, non riesci a non canticchiarla, ma se poi ti metti a pensare alle parole capisci che la via al pop dei Baustelle è davvero una via molto raffinata. Del resto la musica italiana di qualità è costellata di brani orecchiabili e che potremmo definire pop ma che si rivelano poi estremamente raffinati. Voglio dire, ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo ti si fissa nella testa in maniera mirabile, ma Rimmel non è certo popolare per ciò che riguarda l'ermeneutica del testo!
Betty è probabilmente il vero capolavoro di questo disco, fa il pari con Charlie fa fa surf a mio avviso (e non solo a mio avviso, sto scoprendo l'acqua calda, perché l'hanno detto più o meno tutti) ciò detto è davvero una bella canzone orecchiabile, divertente, necessariamente attaccata ai nostri tempi e offre la tipica visione degli adolescenti che abbiamo noi post trentenni. Inutile dire che non li capiamo e cerchiamo di piegare ogni nostra interpretazione a come siamo stati noi, fallendo miseramente nel tentativo.
I due pezzi successivi, Eurofestival e Basso e batteria, sono la caduta di stile dell'intero disco, ogni volta che arrivo a questo momento (sempre pedalando verso il lavoro o, anche meglio, mentre sto tornando a casa) salto a pie' pari entrambi. In particolare Eurofestival non mi piace per niente, la trovo banale e musicalmente deludente. In Basso e batteria c'è qualche barlume in più, soprattutto nel testo, ma il bilancio complessivo per me è negativo. Scusami Rachele, scusami Francesco!
Per fortuna a seguire c'è La musica sinfonica, il secondo (spoiler! Ce n'è un terzo!) momento Battiato dell'album. Un pezzo davvero piacevole, tutto cantato da Rachele su un tono pressoché impossibile per il vostro cantante pedalante (dovreste vedere gli sguardi che mi rivolgono mentre canto a squarciagola in falsetto "è musica sinfonica, in discoteca" sfrecciando in circonvalla).
Anche Lepidoptera mi convince, con quel sound molto anni 60, e la frase "una falena di luce...drogata" e i coretti in sottofondo.
La vita funziona alla grande per il testo (pensare che la vita è una sciocchezza aiuta a vivere è un verso davvero convincente e nichilista, bravi!). Però in alcuni tratti non mi piace come è cantata, con alcune parole inutilmente strascinate (un esempio su tutti fiumi di spermatozo-o-o-oi che mi irrita profondamente). Peccato.
Continental stomp fa da intermezzo musicale prima del terzo e forse più godurioso in assoluto momento Battiato de L'amore e la violenza, cui si raccorda con grande classe. Testo bellissimo, musica ipnotica, ritornello da orgasmo. Bello, bravi, bis!
Ragazzina, il pezzo che chiude il disco, è molto intimista e molto Baustelle. Io sono un fan (credo si sia capito), quindi mi piace assai!
In definitiva il disco è davvero molto bello. E' a livello di Fantasma? Non lo so. In alcuni picchi sì, ma il disco precedente aveva un'unità tematica e sonora che lo rendeva per me più affascinante (alla fine sono cresciuto coi Pink Floyd e la fissazione del disco-opera-rock). Però le vette che raggiunge L'amore e la violenza sono davvero notevolissime, denotano forse maggiore maturità. E si inseriscono alla perfezione nel filone della musica italiana che sa essere pop ma al contempo intellettualmente molto potente. Che sia questo che non è piaciuto ai detrattori? Che si canticchia, ma magari si parla anche di temi importanti e profondi? Beh, allora tenetevi Rovazzi.

Se non avete ancora sentito il disco, lo trovate agilmente su Spotify:

domenica 15 gennaio 2017

L'ascensione di Roberto Baggio - Vanni Santoni,Matteo Salimbeni

Metti abbaggio! Metti abbaggio!


Per la mia generazione, qualsiasi fosse la tua fede calcistica, c'era un campione che stava sopra a tutto, uno che persino con la (per me) odiatissima maglia gobbonera sapeva farti godere come un riccio. Quell'uomo era Roberto Baggio.
In questo libro, che ho inseguito per lungo tempo e che mi è stato finalmente regalato (grazie mamma e papà!) c'è una sorta di agiografia di Baggio, ma ci sono soprattutto i grandi rimpianti che ciascuno di noi ha quando pensa alla sua incredibile classe e al suo talento innaturale, ma soprattutto alla sua inaudita sfortuna. Il libro ripercorre anche il dolore di Baggio, le sue ginocchia fenomenali quanto fragili, ma anche la sua capacità (davvero da santo!) di sopportare il dolore e riprendersi (come dimenticarlo nella tragica finale di Pasadena - che tante lacrime mi fece versare - giocare con una coscia praticamente del tutto fuori uso? Quanto avrebbe meritato, lui, che per i colori dell'Italia avrebbe fatto qualsiasi cosa, di vincere quella finale??).
Ecco, il libro è divertente e ben scritto, certo per nostalgici come me, ma in realtà per tutti coloro i quali hanno avuto la fortuna di vederlo giocare, e la rabbia di imbestialirsi quando quell'idiota dell'allenatore di turno non lo faceva giocare, gridando verso il televisore "metti abbaggio! metti abbaggio! Abbaggio!!!!"
4 stelle

mercoledì 11 gennaio 2017

Lettera aperta ad un incivile proprietario di cane

Breve storia triste:

Mentre accompagnavo Uran nella sua passeggiata serotina nei dintorni di casa, passando tra una macchina parcheggiata e l'altra sono letteralmente sprofondato in una enorme, sesquipedale, clamorosa, gigantesca merda di cane. Accortomi della cosa, ero intento a bestemmiare l'intero pantheon germanico, quando - arrivato a "porco Sleipnir" (molto adatto, essendo un cavallo a otto zampe ed essendo la produzione in questione degna di siffatta bestia) - mi si fa incontro una vecchina la quale, godendo come non le capitava da molti anni e sogghignando, mi apostrofa: "le sta bene! Così imparate a raccoglierla".

Questa breve storia triste mi induce ad abusare del servizio pubblico (il blog) per scopo privato e a rivolgere la seguente lettera aperta all'incivile cretino proprietario del cane produttore di cotanto stronzo. Mi perdonino i miei 25 lettori se per una volta, io solitamente così posato, potrò cedere in alcuni passaggi al turpiloquio:

Caro imbecille, incivile, maleducato e coglionissimo proprietario di cane,
sappi che non raccogliendo la merda prodotta dal tuo fido amico a quattro zampe (che, sia chiaro, non ha colpa alcuna, non avendo scelta, lui no!) non solo ti sei preso le mie maledizioni perché mi hai fatto pucciare la mia adorata camper blu destra in tale merda, ma contribuisci a rovinare, in un unico pirla che sei, la reputazione di centinaia e centinaia di possessori di cane che non escono mai senza l'apposito sacchetto e soprattutto mai si sognerebbero di abbandonare la cacca canina per strada, soprattutto in una via ipertrafficata e di grande passaggio pedonale, dove si susseguono in rapida successione una scuola dell'infanzia e una scuola primaria. Ecco, pur non essendo credente, ma materialista, io mi auguro di tutto cuore che per te e solo per te esista la vita eterna post mortem, e che in uno spettacolare contrappasso dantesco, tu la possa passare immerso fino alla gola in consimile produzione, costretto ad ingollarne ogni giorno quantità industriali, senza che essa mai si esaurisca.

Anche Uran ti maledice!

domenica 1 gennaio 2017

Aldocook - 37 - Pesce spada in crosta di patate (ricetta veloce)



 Pesce spada in crosta di patate (ricetta veloce)

Tempo occorrente per la preparazione: 10 minuti, cottura: 20 minuti.
Livello: molto facile.
Ingredienti per due persone:
2 fette di pesce spada
olio evo
prezzemolo qb
1 patata
4 fettine di aglio.

Frutto di una preziosa collaborazione col mio abituale cameraman, che cerca di lavorare il meno possibile e soprattutto sostiene che lo stile che ho dato alle mie ricette sia un po' old e necessiti di un bagnetto di rinnovamento potente, ecco un nuovo formato per le ricette rapide, che abbiamo sperimentato in questa occasione. Nel caso specifico il cameraman Anna ha realizzato oltre alle foto che ha poi montato in slow motion anche la ricetta, sotto attenta guida dello chef. Fateci sapere se il nuovo formato vi piace: più dinamico e rapido, anche se dovete rinunciare alla mia simpatia :)
Buon appetito e alla prossima puntata di Aldocook!