mercoledì 31 dicembre 2014

Nick Hornby - Funny girl

Nick, Nick, che mi combini...

Ci sono pochi autori che amo visceralmente come te, Nick. Ho letto praticamente tutto ciò che hai scritto, ho accolto ogni tua fatica con entusiasmo, mi sono fidato (e ti ringrazio ancora!) dei tuoi fantastici consigli di lettura, ho riservato un piccolo posto nel mio cuore per l'Arsenal a causa tua (nonostante Denisio Berkampio e Titì Henry). E tu che mi combini? Scrivi un libro da Nick Hornby, con tutti gli ingredienti giusti, con una serie di spunti assolutamente degni di te, ma poi lo allunghi come un brodo di dado, facendo sì che quegli spunti degni di te non siano il 90% del libro (come avviene di solito) ma solo un 30-40%?
Non si fa, Nick, non si possono deludere così i tuoi fan! 

In definitiva, non posso dire che il libro sia brutto: gli spunti degni del miglior Hornby ci sono eccome, ma semplicemente è un libro annacquato.
Nick, ti perdono, perché quando si ama si perdona, ma mi raccomando non farmi più scherzi simili!

Adolfo Bioy Casares - L'invenzione di Morel

Capolavoro!

Non avevo mai letto Casares, che conoscevo per riflesso borgesiano. Questo piccolo libro (si legge in poche ore) è un vero piccolo capolavoro: contiene tutte le nostre ossessioni, contiene un po' di Dorian Gray, un po' di Borges (e non poteva essere altrimenti), un po' di fantascienza d'altri tempi (Verne) e un po' di visionarie alla Philip K. Dick. Tutto in un centinaio di pagine! Certo, poi quando leggi la prefazione, e vedi che è del grandissimo JLB, il quale dice "questo libro è perfetto", è difficile non farsi impressionare.
Merita davvero di essere letto!

Nota di curiosità: ho letto tre libri di carta quest'anno e non so quanti ebook. Direi che per ciò che mi riguarda la transizione è totalmente compiuta. E con mia grande soddisfazione: quando leggo su carta oramai mi manca il kindle e la sua kindleosità.

sabato 13 dicembre 2014

Paul Auster - Il taccuino rosso

Paul Auster ovvero del non deludere mai

Un libriccino piccino picciò, che però ti lascia un sapore in bocca persistente come se fosse un bicchiere di barolo di vecchia data e per di più di un'annata spettacolare. Non so se avete presente "momenti di trascurabile felicità", di Piccolo. Ecco, questo libro è la versione meravigliosamente riuscita e scritta da un genio della penna di quel libro (che io ho francamente trovato insopportabile). Sono brevissime pillole di racconti, quasi tutti inseguono il filo conduttore della coincidenza, della sincronicità, di quei piccoli fatti che capitano a tutti noi, ci lasciano un po' stupiti (piacevolmente) e passano. Ecco, Paul Auster invece di lasciarli passare, li fissa in questo taccuino rosso e ce ne fa dono. Come sempre la sua scrittura è solida e meravigliosa, gradevole da leggere, mai banale. Lo so, io sono un suo fan scatenato, ma in cambio il buon Paul non mi ha mai tradito. Mai! Mai un suo libro mi ha lasciato anche in parte perplesso. E' un porto sicuro in cui rifugiarsi nei momenti di dubbio! Si legge in meno di un'ora e lascia grande gioia: perché attendere oltre?

(inutile specificare... 5 stelle)

mercoledì 3 dicembre 2014

E. A. Abbott - Flatlandia

Notevolissimo

Il libro è un'utopia (nel senso di ou-topos: descrive un non luogo, non un luogo ideale) che narra le avventure di un quadrato che vive in un mondo a due dimensioni, la Flatlandia che da il nome all'opera, il quale scopre dell'esistenza della terza dimensione grazie ad una sfera. Non vi racconto il seguito! Questo impianto narrativo molto semplice è lo spunto per una descrizione seria e rigorosa, corredata da disegni e spiegazioni: si intuisce facilmente che l'autore, il reverendo Abbott, è stato un grande didatta. Attraverso la descrizione dell'utopia l'autore ci offre lo spunto per una serie di riflessioni a tutto tondo: si va dalla coerenza delle scienze, all'etica, alla politica in senso nobile fino persino alla gnoseologia. Mentre lo si legge si sorride, ma al contempo è necessario che il cervello sia davvero ben acceso! Molto interessante!