domenica 20 ottobre 2013

Il mio terzo lavoro

Come chiunque mi abbia incontrato e parlato con me negli ultimi due mesi sa (perché non posso esimermi dal parlarne con chiunque) da settembre ho un terzo lavoro oltre a quello in Presidenza e all'altro da (non-più) giovane ricercatore a Hoc Lab: sto infatti leggendo Infinite Jest, il capolavoro di David Foster Wallace.
Vi prometto un post articolato su questo incredibile libro, se mai riuscirò a finirlo (come sapete, si tratta di un mattonazzo da 1200 pagine, di cui una consistente parte di note e di note-alle-note), quindi non voglio darvi qui indicazioni ulteriori. Ma, giusto per darvi un'idea, ho raggruppato qui le sottolineature che ho fatto fino ad ora (sono circa a metà). Godetevele, in attesa che io porti a termine l'impresa! (i miei commenti in corsivo con l'indicazione n.d.A, nota di Aldo):


"Non possiamo accettare uno studente che abbiamo ragione di sospettare non sia in grado di tagliare la mostarda con un coltello"

"C'è sempre e solo l'io là fuori, sul campo, da incontrare, combattere, costringere a venire a patti"

"la posizione defecatoria è una postura di accettazione. Testa bassa, gomiti sulle ginocchia, dita intrecciate tra le ginocchia. Un'attesa accovacciata, millenaria, senza tempo, quasi religiosa"

"Scegli il tuo tempio di fanatismo con grande cura"

"Si è ciò che si ama"

"Il talento coincide con l'aspettativa che suscita, Jim, o sei alla sua altezza o quello ti sventola un fazzoletto e ti abbandona per sempre"

"Provate a imparare dalle ingiustizie"

"non occorre amare qualcuno per imparare da lui/lei/esso"

"è possibile imparare cose preziose da una persona stupida"

"la vostra preoccupazione per ciò che gli altri pensano di voi scompare una volta che capite quanto di rado pensano a voi" sarebbe utile che molte persone tenessero presente questo pensiero...[n.d.A.]

"è semplicemente più piacevole essere felici che incazzati"

"ci vuole un grande coraggio per mostrarsi deboli" questa piccola frase contiene un'enorme verità [n.d.A.]

"«accettazione» è in genere una questione di fatica, più che altro"e che fatica! [n.d.A.]

"Come la maggior parte degli uomini grossi, si sta adattando in fretta all'idea che il suo posto nel mondo sia molto piccolo e il suo impatto sulle altre persone ancor di più"

"quasi nessuna delle cose importanti ti accade perché l'hai progettata così" questo mi ricorda un bellissimo racconto di Borges, contenuto in Finzioni: Il miracolo segreto [n.d.A]

"Come ci può essere libertà di scegliere se non si impara come scegliere?"

"La verità ti renderà libero. Ma solo quando avrà finito con te"

"C'è un vecchio pesce saggio e baffuto che si avvicina nuotando a tre pesci giovani e fa: «Buongiorno, ragazzi, com'è l'acqua?» e nuota via; e i tre pesci giovani lo osservano allontanarsi e si guardano e fanno: «Che cazzo è l'acqua?» e nuotano via." vedi il post sul libro "Questa è l'acqua" [n.d.A.]

"LA MIA PAZIENZA HA UN LIMITE E VOI LO AVETE OLTREPASSATO" questa è la mia preferita. L'ho stampata e appesa dietro la mia scrivania! [n.d.A.]

"aveva gli occhi così storti che se stava in mezzo alla settimana poteva vedere tutte e due le domeniche."

mercoledì 16 ottobre 2013

Anna Epis | MYSELF | Spazio E | 19.10.2013 h 17 | Save the date

Anna partecipa a un ciclo di mostre presso lo Spazio E, Alzaia Naviglio Grande 4 a Milano. La prima di queste mostre, dal titolo MYSELF inaugura sabato 19 ottobre alle ore 17. Qui sotto una foto dell'opera realizzata da Anna, con un mio commento critico.
Cari 25 lettori, non potete mancare!




Sarò felice di incontrarti
al vernissage della collettiva MYSELF
dal 19 ottobre al 1 novembre

Gruppo E Artisti
INAUGURAZIONE 19 ottobre ore 17
con recital del Gruppo E Scrittori

Patrizia Agatensi, Marco Bellomi, Giulio Belloni, Simone Boscolo, Fernanda Andrea Cabello, Valentina Carrera,Vito Carta, Angelo De Boni, Rossano Di Cicco Morra, Anna Epis, Zane Kokina, Paolo Lo Giudice, Giuseppe Orsenigo, Claudia Strà, Letizia Strigelli, Mariangela Tirnetta, Lyudmila Vasilieva, Marta Vezzoli

TESTI | Alessandro Baito, Luigi Besana, Patrizia Burgatto, Andrea Fuso, Daniel Nevoso, Virgilio Patarini, Livia Perfetti, Giacomo Pinelli, Andrea Pistone e Maria Grazia Maiorano

Gruppo E Fotografi
INAUGURAZIONE 26 ottobre ore 17

Marila Arces, Fiorenzo Bordin, Ivano Boselli, Valentina Carrera, Nicoletta Fabbri, Andrea Fuso, Paola Gatti, Daniele Gozzi, Serena Groppelli, Paul Helbling, Martina Massirente, Simone Menicacci, Gianfranco Rossi, Claudio Santambrogio, Susanna Serri, Pavel Vavilin


A cura di Valentina Carrera




In collaborazione con

Zamenhof Art - Milano
Cooperativa Letteraria - Torino

Contatti

Spazio E
Alzaia Naviglio Grande 4, Milano
02.58109843
338.7689158

sabato 12 ottobre 2013

Aldocook - 27 - Catalana di gamberi



 Catalana di gamberi

Tempo occorrente per la preparazione: 20 minuti, cottura: 5-6 minuti
Livello: medio-facile
Ingredienti per 4 persone: 15-20 fiori di zucchina, un uovo, 4 cucchiai di farina, mezza bustina di lievito in polvere, mezza tazzina da caffè di birra, sale qb, olio per friggere

Una ricetta scoperta da poco, ma che in famiglia piace tantissimo a tutti...soprattutto quando si va a Chioggia (dove è stato girato il filmato) e si possono acquistare i gamberi dal mitico Stefano, al mercato del pesce.
Una chicca nel video: un haiku composta a quattro mani da me e Anna ingentilisce il tutto, così come avviene con una particolarissima "hidden scene"...

martedì 8 ottobre 2013

Ciao nonno Giovanni...

Chiedo scusa ai miei 25 lettori se ogni tanto trasformo il blog nell'angolo della tristezza personale, ma appunti estemporanei è anche questo...
Ieri il mio ultimo nonno, il nonno Giovanni, se ne è andato. È una cosa molto triste: nel caso specifico era molto molto malato da cinque mesi, quindi non possiamo certo dire che la notizia sia giunta inattesa, ma mi spiace, per i nonni le regole dello spazio-tempo e di causa-effetto non valgono. I nonni sono fuori dalla giurisdizione della ragione, sono esseri di puro sentimento, che ci hanno cresciuto e ci hanno aiutato ad essere ciò che siamo.
Io sono fortunato: ho avuto 4 nonni eccezionali, presenti, affettuosi, sempre pronti a riversare su di noi il loro affetto, e alla bella età di 38 anni ho ancora una nonna, la mitica nonna Santina, che adesso con difficoltà dovrà riuscire a sopportare la perdita del nonno che le è stato accanto per più di 50 anni. Non ci posso pensare.
Il nonno Giovanni era il più burbero tra i miei nonni: veneto emigrato in Lombardia, passato attraverso gli anni della guerra, clinicamente fabbro. Un uomo con una forza inimmaginabile (ma davvero, anche in età avanzata credo che avrebbe fatto polpette di me e del 95% delle persone che conosco a braccio di ferro - se qualcuno fosse stato così incauto da sfidarlo). Un carattere spesso non facile (avete presente i rusteghi di Goldoni? Ecco, il nonno era uno così) ma capace di slanci di affetto fuori dal comune: nessuno al mondo, credo, possa dire di non essere stato accolto a casa Bado senza una fetta di salame e un bicchiere di vino. Nessuno. 
Io sono il suo primo nipote, cui ne sono seguiti una sfilza impressionante, e poi i bisnipoti. Vi assicuro che i pranzi di santo Stefano - appuntamento immancabile dai nonni - somigliavano a dei veri e propri happening, con tutto il corollario di chiacchiere, bevute, mangiate, litigi e riconciliazioni. Un momento bello, coi nonni se ne vanno anche questi ricordi e la nostra giovinezza...
Inutile dire che per alcuni aspetti io e il nonno eravamo davvero diversi ed a volte era difficile capirsi. Un uomo pratico con un nipote che si laurea in filosofia, e che quando ha cercato di andare a dare una mano nella sua officina di fabbro, diciamo che ha avuto conferma del fatto che non era proprio la sua strada...però ricordo un aneddoto molto divertente, piuttosto recente. Il nonno era molto fiero del fatto che, dopo la laurea, io avessi subito iniziato a lavorare, e che nei primi anni viaggiassi molto. Mandavo sempre una cartolina e so che lui ne era molto felice. Non capiva bene cosa facessi, ma aveva la percezione che evidentemente le cose girassero non male, visto che viaggiavo. Ma la conferma, il momento davvero divertente è stato quando ho comprato la Guzzi. Il nonno andava pazzo della Guzzi, mi raccontava sempre che la aveva avuta anche lui, e se avesse avuto 10 anni in meno la avrebbe voluta provare, ne sono sicuro. La prima volta che l'ha vista, mi si avvicina tutto contento, mi da un paio di suggerimenti di manutenzione (mai rispettati, perdona nonno...) e mi fa: "eh ma allora guadagni bene, perché questa qui è una moto che costa!"
Sarà un aneddoto banale, però per me è stato importante, mi si è fissato davvero nella memoria. Unatestimonianza di affetto ed un momento di orgoglio per entrambi. 
Ciao nonno, spero ci sia un galletto ovunque tu sia ora...