sabato 22 dicembre 2012

Le doppie frecce a Milano

Un fenomeno piuttosto curioso che contraddistingue quella specie (purtroppo tutt'altro che rara) che è l'automobilista milanese è quello delle doppie frecce. Si manifesta nel seguente modo: dato un automobilista A che sta percorrendo una strada B su cui sia vuoi vietato esplicitamente, vuoi palesemente pericoloso o impossibile (per esempio perché la strada B è la circonvallazione stretta alle 18 di sera, magari poco prima delle feste di Natale) compiere la manovra C, ebbene la manovra C diviene perfettamente lecita ed eticamente giustificabile qualora si azionino le doppie frecce.
Le doppie frecce a Milano, sono il sogno di Berlusconi: puoi fare qualsiasi cosa purché tu le accenda, dalle inversioni a U su strade a senso unico, fino alle stragi di massa. Se qualcuno osa guardarti perplesso, o peggio, in un momento rissa-man, urlarti dietro, basta fare la faccia innocentina e dire "eh, ma avevo messo le doppie frecce!"
Se il fenomeno è interessante da osservare già nell'automobilista "normal", diventa leggenda in quello "ab-normal", rappresentato a Milano dal tassista, un essere mitologico mezzo uomo e mezzo Toyota Prius, che pensa di essere riuscito ad ergersi, grazie alla sua superiore statura morale, al di là del bene e del codice della strada. Vedere un tassista applicare a sé stesso l'impunità derivata dall'uso delle doppie frecce è come confrontare Messi con me: un confronto che oltraggia il senso del pudore.

sabato 15 dicembre 2012

Il dolore - 1Q84

Il dolore è un concetto che non entra in nessuna categoria generale. Ciascun dolore ha le sue peculiarità. Permettimi di parafrasare una celebre citazione di Tolstoj: I piaceri si somigliano tutti, mentre ogni dolore è leggermente diverso dagli altri.
Haruki Murakami - 1Q84 libro 3 

mercoledì 5 dicembre 2012

Like a Rainbow

Non può mancare da odi-et-amo...

SHE'S A RAINBOW
(Jagger/Richards)

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She's like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She's like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

Have you seen her dressed in blue
See the sky in front of you
And her face is like a sail
Speck of white so fair and pale
Have you seen the lady fairer

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She's like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

Have you seen her all in gold
Like a queen in days of old
She shoots colors all around
Like a sunset going down
Have you seen the lady fairer

She comes in colors everywhere;
She combs her hair
She's like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

She's like a rainbow
Coming colors in the air
Oh, everywhere
She comes in colors

sabato 1 dicembre 2012

Il mercato di sabato (ode al pollo)

Da quando abito a Milano, non posso resistere alla sacra gita al mercato di via Tabacchi al sabato. Si tratta di un rituale semplice ma decisivo per la mia serenità di perfetta massaia e per la sopravvivenza di casa TorrEpis di tutta la settimana (e che evita di dover andare al supermercato!)
In primo luogo bisogna avere un carrellino con le ruote - altrimenti non c'è possibilità di essere rispettato dalle sciure, le vere regine del mercato (di cui mia nonna Santina - non sciura, ma siora in quanto padovana - è esemplare pregiatissimo e superesperta, in grado di mercanteggiare sul prezzo di qualsiasi cosa). Poi, andando, è obbligatoria la sosta preparatoria al bar per il Campari soda e la lettura della Gazzetta, con commento delle notizie sportive col barista e gli avventori. E finalmente si entra al mercato.
La furba massaia sa che c'è la coda per il pollo arrosto, e subito prende il bigliettino "ora serviamo il numero X", controlla a che numero si è arrivati e a seconda del tempo stimato (che va calcolato con massima precisione, non si può rischiare di essere a prendere le arance mentre scatta il tuo numero, perché l'ultima volta che uno è arrivato con il biglietto di tre numeri prima è stato linciato sul posto, e infilato nello stesso per cuocere il pollo e immediatamente grigliato) si getta sulla spesa.
Ovviamente le bancarelle sono ormai selezionatissime, ma non si può non fare un rapido check dei prezzi delle altre ed eventualmente fare incursioni mirate sperimentali su bancarelle nuove o ancora non testate.
Con la coda dell'occhio si controlla il numerino del pollo, e quando scatta il momento precisi come un orologio svizzero si deve essere lì, caldi come faraone in amore. Mezzo pollo tagliato a metà, patate e qualche schifezza aggiuntiva (bocconcini tex-mex, chele di granchio, alette piccanti...) Avete presente i bambini cui piace la ripetizione? Ecco, io e Andrea, l'uomo del pollo (che avrà più o meno la mia età, forse un 3-4 anni in meno) non possiamo resistere, ogni settimana che passa, a non scambiarci la battuta sulle patate (ve la risparmio, tanto è facile immaginarla...) A questo punto la comica finale: borsa della spesa inverosimilmente carica da trainare sulle rotelle, e in mano il sacchetto del pollo col suo profumo celestiale che ti spinge a casa alla velocità della luce. E il pollo del mercato, ragazzi...non è neppure parente di quello stitico che vendono al supermercato! Poesia pura in ali e cosce!!