domenica 17 settembre 2017

Erasmus tardivo a Stoccolma: Day 1

Come ho scritto stamattina dall'aereo, eccomi a Stoccolma per la mia settimana di Erasmus Staff Training. Arrivo al mattino all'alba, ovviamente essendo partito alle 6, al mio Generator Hostel (ebbene sì, sono in ostello e pure in camera condivisa - la borsa è piccola e la gente mormora!). C'è da dire che per essere un ostello il Generator è di una classe impressionante, tutto design, pareti colorate, poltrone comodissime... insomma, pezzente ma con stile.


Prima di arrivare scopro la magia dell'Arlanda express. Avete presente il Malpensa express? Ecco, non c'entra niente. L'Arlanda Express è un trenino giallo che collega l'aeroporto di Arlanda al centro cittadino, ma è veloce come un Frecciarossa. E infinitamente più comodo. E il wi-fi a bordo funziona anche a 300 all'ora (avevo il sospetto fosse il wi-fi frecciarossa a fare orrore di suo e non dipendesse dalla velocità del treno). Siccome le cose belle si pagano, costa uno sproposito, 28 euro one way, 56 A/R. Così capisci da subito come sono i prezzi locali, e non resti sorpreso all'arrivo in città. Ma torniamo al Generator. Bellissimo, tutti molto simpatici e supergiovani, ma ovviamente non disponibili a accogliermi nella mia stanza alle 9 del mattino. In compenso mi hanno fatto depositare la valigia in un comodo armadietto e ciò mi ha consentito di lanciarmi nella visita culturale della città.
Stoccolma è bellissima, lo sapevamo, ma quando arrivi ai canali (che sono giganteschi, dei veri e propri fiumi cittadini) ti stupisce. La domenica mattina non c'è in giro nessuno e mi sono potuto godere gli ampi spazi in santissima pace. A parte il dramma del freddo: nonostante i suggerimenti di Anna (santa donna!) ho fatto di testa mia vestendomi appena-più-pesante che a casa. Temo che nei prossimi giorni la stupidità di tale scelta verrà ulteriormente esplorata dal vostro eroe, male che vada avrò una scusa per fare shopping...



Mi dirigo verso la zona dei musei, passando solo per un attimo da Gamla Stan, la città vecchia. Voglio approfittare del mio giorno da turista al meglio. Prima tappa il Moderna museet, museo di arte moderna e contemporanea. All'ingresso un giardino delle sculture dove ti accolgie Calder, ma soprattutto una delle creazioni divertenti e allucinate di Niki de Saint-Phalle e Tinguely. Dentro la collezione, gratuita, ha poche opere ma di grande spessore, con Picasso, Magritte, Dalì, De Chirico, Balla, Matisse, Pollock...insomma, vale la visita - anche in considerazione del fatto che è totalmente gratuito, salvo le mostre temporanee.



Uscendo, sono oramai le 13, odo un languorino e un profumo non malvagio, decido così di provare il brunch del ristorante del museo. Tra l'altro il prezzo è invitante, per gli standard locali (24 euro per un buffet, ci può stare. A casa griderei allo scandalo). Iniziamo dalle cose positive: il salmone è ottimo sia nella versione tartare a cubettoni giganti sia nella versione alla griglia. Fine delle buone notizie, il resto è tanto bello quanto pessimo. Roba da denuncia per tortura. Ci sono verdure che ancora ancora si salvano ma sulla carne è meglio sorvolare. Anche il dolce, una specie di mousse au chocolat ci fa capire perché nessuno venga in Svezia alla ricerca delle meraviglie della gastronomia.


Ciò detto, con la panza piena di salmone, si ragiona meglio, al punto da decidere di andare al Vasa museet. E qui il nuovo psicodramma: il museo è a circa 70-100 metri in linea d'aria da me, lo vedo...ma c'è in mezzo un enorme corso d'acqua, poiché trovasi a Djurgården, mentre io sono a Skeppsholmen, ovvero un'altra isola. Chiedo a Google (che meraviglia il roaming europeo!) e scopro che dovrò fare un giro dell'oca per evitare l'acqua (o nuotare) mettendoci circa 35 minuti! E vabbé, gambe in spalla e via verso il Vasa!



La storia di questa incredibile nave da guerra, costruita nel 1628 è notevole nella sua sfiga e somiglia un po' a quella del Titanic: doveva essere la nave più spettacolare e potente della sua epoca, aveva a bordo 64 cannoni, era tutta istoriata, insomma doveva essere la punta di diamante della marina svedese, solo che il suo viaggio inaugurale è durato poco meno di un km, dopodiché si è inclinata e inabissata in pochissimi minuti. Le malelingue sostengono che la causa sia stata la volontà del Re Gustavo II Adolfo Vasa di ritoccare il progetto del galeone, interferendo continuamente nella sua costruzione (scopro che a chi chiedeva come mai fosse afondata un notabile di corte rispose "solo Dio...e il Re possono saperlo!"). Insomma, in ogni caso il Vasa cola a picco, e lì rimane per 300 anni e passa, fino a quando negli anni 60 viene ripescato con un sistema di carrucole e cavi di acciaio e portato alla luce: è uno spettacolo! Il museo a lui dedicato è ottimamente congegnato e permette di godersi l'esperienza al meglio, vedendo il Vasa da vicinissimo su più livelli, dalla chiglia alla bellissima parte posteriore istoriata di statue lignee..
A questo punto però il vostro reporter svedese - che ricordiamolo, è sveglio dalle 3,30 - inizia ad essere stanchino...e così sempre grazie a Google, scopre che l'ostello è mooooolto vicino, a soli tre km e mezzo. Arrivo stremato e decido di consegnare ai poteri queste breve righe, svenendo su un divanetto della hall. Domani inizia la parte lavorativa dell'Erasmus, sarà meglio riposare un po'! Per il primo giorno 15 km di passeggiatina possono essere sufficienti, che ne dite?

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