lunedì 7 dicembre 2015

Vacanze canine 2015: Inghilterra e Scozia! Parte 2: Scotland

Premessa: Questa seconda parte segue il post http://aldotorrebruno.blogspot.it/2015/12/vacanze-canina-2015-inghilterra-e.html dove ho raccontato dell'Inghilterra

Premessa-2: un po' di foto sono nel post...tutte le altre sono online a questo link

Dopo avervi rallegrato ieri, cari i miei 25 lettori, con il racconto della prima parte delle vacanze estive 2015, in Inghilterra, eccoci alla seconda parte, il cuore del viaggio, uno dei luoghi più incredibilmente affascinanti che io abbia mai visto, un posto magico, inimmaginabile, difficile da descrivere, infinito: la Scozia!
La distilleria Laphroaig (vedi sotto)
La Scozia è qualcosa che ti entra dentro, che nonostante il freddo e l’acqua (ne prenderemo in abbondanza, di entrambi) ti fa innamorare. Al punto che, dopo due giorni di Scozia ci siamo resi conto che non potevamo passare solo 9 giorni in un posto così incredibile, bisognava passarci più tempo: abbiamo posticipato (pagando pochissimo, tra l’altro) la prenotazione dell’Eurotunnel, rinunciando all’ultima settimana di ferie che avevamo pianificato al mare (sole, amore, cuore), per goderci le Highlands e un paio di isole. Ottima scelta, non c’è che dire!

Riprendendo la cronistoria di ieri, siamo arrivati in Scozia, partendo dallo Yorkshire l’11 agosto.

Abbiamo trovato, pur arrivando molto tardi, un campeggio sulla baia del Firth of Forth, in una posizione bellissima sopra una collina e le luci di Edimburgo oltre la baia. Il campeggio è il solito prato gigantesco, come vicini abbiamo dei cavalli a sinistra e delle pecore dietro la nostra testa… al centro del prato campeggia una casa: ci abita Daniel e la sua famiglia. Daniel ha deciso di adibire il grande prato di casa sua a campeggio: ha messo la corrente elettrica e ha attrezzato tre container a bagni: in uno c’è il bagno per le signore, nell’altro quello per i signori e nel terzo le docce. Detta così può sembrare una cosa orribile, ma Daniel ci sa fare e i container sono sistemati davvero bene e sono dei bagni pulitissimi. E sono caldi, il che non guasta! Daniel è un signore alto e magrissimo, che tutte le sere passerà a scambiare due parole con me (mettendomi a dura prova: l’accento scozzese è veramente hard), mi darà suggerimenti su cosa visitare e mi costringerà a leggere un libro sulla cittadina che ci ospita, che si chiama Upper Largo (esiste anche Lower Largo, un po’ come Berghem de hura e Berghem de hota). Ad Upper Largo sono nati il marinaio che tutti conosciamo come Robinson Crusoe e un ammiraglio eroico di cui non ricordo il nome e Daniel ha ritenuto fondamentale che io leggessi le loro storie.
Aldo, read it, and then we discuss it...
Se volete il libro, dal titolo Largo’s untold stories si trova anche su Amazon…io ho dovuto leggerlo e poi subire una sorta di interrogazione di Daniel (tra l’altro, nonostante ovviamente mi fossi portato il kindle, è stato l’unico libro che ho letto durante la vacanza: la sera ero troppo stravolto e soprattutto faceva troppo freddo per tenere le mani fuori dal sacco a pelo a reggere il kindle!)
Ansthruter e la meravigliosa passeggiata lungo il mare

12 agosto: gita ad Ansthruter, sul mare a fare una stupenda passeggiata lungo la costa. Dal paese parte infatti un sentiero costiero, accessibile solo a piedi, di rara bellezza, che permette di vedere ogni tipo di uccellaccio marino (tra cui i cormorani). La passeggiata si svolge tra l’erba alta, costeggiando recinti in cui pascolano mucche davvero enormi e pecore, mentre dall’altro lato c’è il mare. La giornata è stupenda e fa persino quasi caldo (a tratti). La passeggiata ci distrugge (ovviamente Uran è al settimo cielo e se la gode alla grande, bevendo ad ogni pozza e correndo du e giù, accennando anche ad un timido bagnetto nel mare gelido), ma in città troviamo come ristorarci: c’è infatti uno dei più famosi fish & chips di Scozia, frequentato anche da Carlo e Camilla, come testimoniano le foto alle pareti. Questa volta il principe Carlo ha ragione: si rivela infatti il miglior fish & chips che personalmente abbia mai provato, davvero delizioso. Lo mangiamo seduti su una panchina, dove un signore scozzese resta ammirato guardando Uran che ci ruba il pesce fritto dalle mani e se lo ingurgita (scopriamo infatti che il bestio nero ama il fish inglese) e attacca bottone, raccontandoci che il genero (lì con lui) è uno sporco inglese mentre lui è fieramente scozzese. Questo è un altro punto a favore della Scozia: le persone sono socievoli al massimo grado e si mettono a parlare con te nelle situazioni più disparate. Alla fine ci mettiamo a parlare di calcio augurandoci un’annata migliore per le nostre rispettive squadre e il nostro amico ci offre un te caldo dal suo thermos. Perfetto complemento per il fish & chips! In serata visitiamo l’aristocratica ed affascinante cittadina di Saint Andrews.

La strada per arrivare a Dollar e il castello

13 agosto: altra giornata di grandi camminate! Vistiamo il castello di Dollar, accessibile solo dopo una passeggiata meravigliosa di circa 30 minuti nel bosco, di fianco ad un ruscello che forma una serie di cascate. Poi castello di Doune, che seppure in rovina ha ancora tre piani: la custode ci dice che molti cani scendono in braccio terrorizzati dalle ripide scale, mentre Uran eroico scende da solo! Non contenti ci spariamo il terzo castello di giornata: Stirling castle. Ovviamente tutto ciò perché anche in Scozia hanno una tessera che consente di visitare svariati monumenti. Purtroppo però sono meno organizzati e i beni sono divisi tra due organizzazioni: Historic Scotland e National Trust of Scotland. Inoltre la tessera dura solo tre giorni, quindi bisogna concentrare le visite! Tornando in campeggio andiamo a vedere la ruota di Falkirk, un’incredibile opera di ingegneria, che permette di spostare, consumando pochissima energia, intere navi da un canale ad un altro con un dislivello di una ventina di metri. Purtroppo - come molte cose a queste latitudini - finisce di essere operativa molto presto (alle 16…e noi arriviamo alle 19!) e quindi la ammiriamo inattiva. Il funzionamento è comunque ben spiegato ed è un oggetto meccanico di grande fascino.

La Falkirk wheel
Arrivati in campeggio, accade un nuovo episodio di lost in translation: arriva Daniel e mi dice che di notte mi dovrò svegliare, verso le 2, perché è prevista una grande pioggia. Lo ringrazio, ma poi inizio a rimuginare (e a parlarne con Anna): perché se piove, devo abbandonare il calduccio del mio sacco a pelo e uscire dalla tenda? Inoltre incontro una signora al lavaggio piatti, con cui ovviamente parlo del tempo, che mi dice che il giorno dopo il tempo si guasterà nel pomeriggio, ma fino a quell’ora sarà bello… roso dal dubbio, busso a casa di Daniel e gli chiedo “Daniel, perché mi devo alzare per la pioggia? Rischia di rovinare la tenda?”. Daniel ride e mi dice che è prevista sì pioggia, but a meteor shower: una pioggia di meteore, ovvero di stelle cadenti! Ascoltiamo (con fatica, fa un freddo polare e lasciare il sacco a pelo è durissimo) il suo suggerimento e vediamo il più incredibile numero di stelle cadenti della nostra vita. Era davvero una pioggia, cadevano una dietro l’altra, in 10 minuti ne avremo viste un centinaio: una scena pazzesca, indimenticabile.

Edimburgo: stupenda!

14 agosto: Edimburgo day sotto la pioggia (la signora aveva torto, inizia a piovere da subito al mattino!). Sarà l’unico giorno di tutta la vacanza in cui piove per 24 ore, senza praticamente mai smettere. Per fortuna Edimburgo è talmente bella che quasi non ti accorgi del fatto che sta piovendo: visitiamo il castello e poi gironzoliamo in città. Edimbra, come la chiamano i suoi abitanti, è una città la cui atmosfera ti mette allegria, ed il Royal mile è uno spettacolo nello spettacolo. Ad agosto poi c’è un grande festival e quindi la città è un tripudio di suoni, colori e casino (per nostra fortuna abbiamo lasciato il piccolo cane nero in macchina, in un parcheggio sotterraneo: costerà come il pil del Portogallo, ma ci consente di muoverci in maniera più libera e senza preoccuparci del fatto che qualcuno gli pesti la coda, nella confusione gioiosa. Facciamo anche in tempo a preoccuparci, perché Anna si convince di aver smarrito il cellulare: ovviamente è in ansia per le foto della vacanza! Fortunatamente in realtà il telefono è in macchina, custodito da Urello…
15 agosto: Edimburgo ci è piaciuta talmente tanto che decidiamo di dedicarle un altro giorno, stavolta con un timido sole, per vedere il parlamento scozzese e percorrere tutto il Royal mile. Tornando in campeggio ci fermiamo a vedere la Cappella di Roslin, che si rivela una mezza delusione: bella sì, ma non vale assolutamente l’esorbitante prezzo del biglietto (alla fine è una chiesetta gotica…).

Scala dei salmoni e mucca delle Highlands in pieno relax (notare la frangia)

16 agosto: go north! Si parte per le highlands. Andando verso il nord ci fermiamo a visitare un oggetto molto particolare: una scala dei salmoni, a Pilotchry. In pratica, dopo la costruzione di alcune dighe, gli scozzesi si sono accorti che per i famosi e deliziosi salmoni scozzesi era diventato impossibile risalire i fiumi, così hanno iniziato a costruire queste “scale”: vasche di pietra a fianco della diga che il salmone può risalire controcorrente. Una telecamera subacquea permette di monitorare il loro passaggio, contandoli: geniale! A Blair atholl conosciamo da vicino le nostre prime mucche delle highlands: animali stupendi, con le loro frangette di pelo sulla fronte e le lunghe corna. Brucano pacifiche l’erba e si lasciano ammirare, sono davvero affascinanti.
In un negozietto trovo il mitico Smidge, repellente contro i terribili moscerini delle highlands, i midges. A tal proposito è necessario un excursus erodoteo.


Excursus erodoteo sui midges.
Uno dei pochi motivi che mi facevano dubitare della nostra vacanza in Scozia sono i leggendari midges: piccolissimi moscerini (una variante dei pappataci) che si muovono in branchi e che possono rovinare letteralmente la vacanza: la loro puntura è molto dolorosa e riescono a passare dalle maglie delle zanzariere. Praticamente ogni sito Internet consultato, così come le due guide che avevo letto (Lonely planet e Routard, che sarà poi la nostra affidabile compagna di viaggio) mettevano in guardia da questa sciagura. In Scozia il problema è talmente sentito che esiste un sito che si occupa di midges forecasting, previsioni di dove saranno i midges (http://midgeforecast.co.uk/). Per proteggersi pare che nulla sia efficace, l’Autan se lo bevono a colazione. Sacro Graal è lo smidges, un repellente locale concentratissimo che pare sia efficace. Ovviamente appena lo vedo in vetrina, me ne impossesso e inizio un trattamento massiccio. A consuntivo devo dire che o noi siamo stati molto fortunati (e previdenti: consultavamo la mappa del midges forecasting ed evitavamo i posti segnalati da 3 in su nella scala da 1 a 5) o il problema è sovrastimato: siamo stati punti ma con moderazione e in definitiva le zanzare al lago nel mese di giugno sono infinitamente più aggressive. Unico problema si è verificato nella zona dei pedali della macchina, dove i midges, evidentemente amanti degli aromi penetranti amavano sostare e massacrarti le caviglie durante la guida. Nulla che una potente razione di smidges non potesse risolvere…

In serata arriviamo a Inverness, un campeggio simpaticissimo in riva alla laguna, coi pannelli solari che forniscono elettricità. La sera un camioncino gira per il campeggio diffondendo nell’aria una musichetta insopportabile e vendendo gelato piazzola per piazzola. Vi assicuro che alle 20, a Inverness, l’ultima cosa che desiderate è il gelato. Magari della cioccolata bollente…

Elgin cathedral e castello di Urquart. Sullo sfondo Nessie non si fa vedere...

17 agosto: rischiamo seriamente di portare a casa un altro cane, un affascinante Labrador femmina nera che Anna ritiene abbandonata e che nella notte ha fatto impazzire Uran, mangiandosi la nostra spazzatura davanti alla tenda. Mentre Anna la insegue per il campeggio, seguendo le tracce dei disastri che ha combinato (mangiando praticamente in tutte le piazzole) scopriamo che è del proprietario del campeggio! Tiro un sospiro di sollievo: divorzio scongiurato!!
Visitiamo la Elgin cathedral (ah una cosa: ogni volta che parlo di cattedrali e abbazie intendo dire rovine di cattedrali e abbazie: quando il governo inglese nel XVI secolo sopprime abbazie e chiese lascia solo meravigliose rovine, solitamente senza più il tetto e magnifici pavimenti a prato…all’inglese!) e il castello, vediamo la Stele di Forres e la nostra prima distilleria (non più operativa): la storica Dallas Dhu. Concludiamo con due castelli, di cui uno ancora in uso: Fort George, una vera città-fortezza.
La serata riserva la sorpresa più bella: Urquart Castle sul lago di Loch Ness. Non vediamo però il mostro e constatiamo che l’abilità scozzese nel marketing è davvero scarsa: Nessie è una leggenda assolutamente mal sfruttata, con il negozio di souvenir che vende solo cinesate di rara bruttezza. Invece il castello di Urquhart, a strapiombo sul lago, è davvero una meraviglia…

Anna accede al cairn sotto lo sguardo di una sua amica...

18 agosto: si viaggia in macchina nelle Highlands sotto la pioggia, per raggiungere due Cairn dell’età del ferro stupendi, i Gray Cairns of Camster. Per arrivarci, percorriamo km e km su strada single track (molto diffuse nelle Highlands): una sola corsia, ma con due sensi di marcia. Ogni tot c’è uno slargo dove ci si può fermare quando si incrocia una vettura proveniente in senso opposto, cosa che per fortuna avviene di rado, ma comunque viaggiare su una single track è un’esperienza piuttosto estenuante! Il paesaggio intorno è lunare e al nostro arrivo troviamo due enormi cairns circondati da pecore. Siamo gli unici visitatori, piove, e intorno a noi non c’è nulla se non la foresta e i prati: una sensazione di infinito che tocca il cuore.
Arriviamo a sera stravolti, ma non soddisfatti: facciamo così una passeggiata notturna per Inverness, che ci permette di vedere una foca nuotare nel fiume Ness: che emozione!

Ne resterà solo unooooooo gridava Christopher Lambert su questo ponte...

19 agosto: pariamo per l’Isola di Skye! Arrivando facciamo tappa in un posto che per me, piccolo nerd cresciuto negli anni ’80 è un luogo mitico: il Castello di Eilean Donan, dove è stato girato il film Highlander. Scenograficamente è di una bellezza che lascia senza fiato ed è impossibile vedere il ponte che lo collega alla terraferma senza urlare “Ne resterà solo uno!”. Gli interni sono invece di rara bruttezza: negli anni '10 il castello è stato infatti abitato ed è rimasto come allora. Troviamo un campeggio a Skye in riva al mare, affascinante ma molto ventoso, il che desta molte preoccupazioni notturne per la tenda. Il vento soffia feroce, infatti, e temiamo che non regga, così dormiamo poco e male, svegliandoci di continuo a sentire il vento che urla. Unica eccezione, il bestiolino nero, che dorme come un pascià nel suo lettino, senza preoccuparsi di nulla…

Le fairy pools lasciano senza fiato

20 agosto: Skye alla sua massima potenza, facciamo una passeggiata che lascia senza parole alle Fairy pools. Si tratta di una serie di piscine naturali che due fiumiciattoli disegnano scendendo dai monti Cullins. I monti hanno un colore viola incredibile, il cielo è nero squarciato da attimi di sole e le piscine naturali si susseguono. La camminata è lunga ma agile e molto frequentata. Uran beve da tutte le pozze e se la gode alla grande, facendo anche svariati bagni nelle pools. In lontananza si vede il mare, è davvero un paradiso! Anche una signora scozzese toglie le scarpe e puccia i piedini urlando “only the braves!!” e ha ragione: io non lo avrei proprio fatto! Visitiamo l’unica distilleria dell’isola, la Talisker distillery, dove scopro dell’esistenza del whisky “cask strenght” ovvero imbottigliato alla gradazione originaria, senza aggiunta di acqua: oscilla tra i 54 e i 57 gradi ed è una specie di concentrato di whisky e torba. Per chi, come me, ama il genere, un sapore indimenticabile e praticamente introvabile in Italia!

La coral beach a Skye e il nostro pod a Glencoe

21 agosto: Smontiamo la tenda, perché anche stanotte il vento ha soffiato con vigore. Prima di lasciare l’isola di Skye però facciamo una passeggiata alla Coral beach, una spiaggia in cui le correnti hanno portato frammenti di conchiglie che luccicano al sole, rendendola bianca e rosa. Muoviamo verso le montagne di Glencoe, dove troviamo un campeggio fornito di Pod ovvero microscopiche casette di legno aventi una forma stupenda. Non resistiamo alla tentazione e per due notti rinunciamo alla tenda e investiamo 40 sterline per noleggiare il pod: saranno due notti meravigliosamente calde, in cui ci scopriremo speranzosi che piova, per ascoltare il rumore della pioggia sul tetto del pod… Tra l’altro in questa zona i midges spopolano, ed il pod si rivela una vera manna!

L'erba è bagnata per le nobili zampine di Uran... e il viadotto di Glenfinnan

22 agosto: a colazione Uran ci regala un momento esilarante: davanti ad ogni pod c’è infatti un tavolo di legno su cui mangiare…e lui, scocciato per l’erba bagnata (cane nobile…) sale su questo tavolo per sopraelevarsi e si rifiuta di scendere! Giornata “Harry Poter” a Glencoe (dove nei film è collocato, usando la computergrafica, il castello di Hogwarts: sembra di vederlo!) e a Glenfinnan, dove c’è il famosissimo viadotto ferroviario che l’Hogwarts express percorre in ogni film. Aldo è ovviamente eccitato! In serata prenotiamo il traghetto: l’isola di Islay ci aspetta. A tal proposito è importante sapere che Islay è uno dei motivi che ci hanno portato in Scozia: grazie a mio suocero che me lo ha fatto scoprire, io sono infatti un amante del whisky Laphroaig e sono anche membro del club “Friends of Laphroaig”, ovvero gli amanti di questo nettare torbato. Ogni membro del club può presentarsi in distilleria, nella remota isola di Islay e reclamare il possesso di un piede quadrato di torba, che è di sua proprietà in quanto membro del club. Si può andare a visitarlo, piantare la propria bandierina e bersi una dram (un bicchierino) di Laphroaig. Da quando ho letto tutto ciò sul sito, il mio desiderio di andare alla distilleria Laphroaig è aumentato esponenzialmente, quindi parto per Islay decisamente carico di eccitazione…e ad Islay, oltre a Laphroaig sono attive altre 7 distillerie, tutte famosissime: chi non ha mai sentito il nome di Bowmore, o Lagavulin??

Rotta su Islay, capitano!

23 agosto: traghetto per Islay. Anna dice che sui traghetti Uran è sempre teso… infatti ronfa come un porcellino tutto il tempo! Non facciamo in tempo a sbarcare sull’isola che ne restiamo incantati e… di corsa alla Laphroaig! Andiamo subito a fare il “claim my plot”, che merita un racconto a parte.

Aldo and Uran: friends of Laphroaig

La distilleria Laphroaig e il “claim my plot”
La visita alla distilleria Laphroaig era uno degli eventi su cui avevo più attese, quindi uno di quelli che avrebbe potuto regalarmi la più grande delusione. E invece…che meraviglia! Tutte le persone che abbiamo incontrato sono state di una cortesia, di una gentilezza, di un entusiasmo che lascia senza parola. Fieri di lavorare a Laphroaig, contenti di condividere il loro lavoro con gli appassionati. Ho bevuto in maniera invereconda e ci siamo divertiti tantissimo (credo ci sia un collegamento tra i due fenomeni). Appena entrato, dico all’omino della reception che sono un friend of Laphroaig from Italy e lui immediatamente mi dice “hai fatto un lungo viaggio, meriti una dram!” e ne versa due: una per me e una per sé! Poi mi da le coordinate del mio plot, una piantina della torbiera, la bandierina italiana e mi spiega come arrivare al mio plot. Inseriamo le coordinate nell’iPad e affrontiamo il campo di torba. Uran è al settimo cielo e si ribalta nell’erba altissima che cresce nella torbiera, noi incontriamo altri matti come noi che cercano il proprio piede quadrato. Arriviamo (dicono che la scena di me che avanzo nella torbiera, con sguardo fisso sull'iPad e cane al seguito fosse esilarante, ma non credete a queste dicerie), piantiamo la bandierina (nel punto preciso, non come fanno certi comodosi che la mettono a casaccio in un punto facilmente raggiungibile…) e Uran organizza subito un balletto nell’erba. A questo punto torniamo in distilleria, dove veniamo festeggiati con un’altra dram! La distilleria è bellissima, in riva al mare, in un ambiente paradisiaco. Facciamo il tour guidato, con una guida di nome David, competente, entusiasta: troppo bravo. Ci spiega tutto in maniera fantastica, introducendoci ai segreti del maltaggio e a tutto il processo di produzione. Ci fa assaggiare il malto affumicato dalla torba, ci fa provare il low wine (uno dei passaggi di produzione) e conclude la visita abbandonandoci in una saletta in compagnia delle bottiglie che Laphroaig produce, dicendo “please help yourself, I'll come back later”. Io e un signore tedesco non ce lo facciamo ripetere due volte, ed è mezzogiorno e siamo a stomaco vuoto…usciamo piuttosto felici. Prima però lascio il corrispettivo di mezzo stipendio al negozio, ma come puoi resistere? Ci sono varietà che in Italia non arrivano, come il Cask strenght a 57 gradi, il Triple wood, che fa tre legni (botti) diversi o il Quarter cask, che viene prodotto in botti piccole perché abbia più aroma…bello, bello, bello!

Campeggiamo a Port Charlotte nell’unico campeggio di Islay: affascinante, a strapiombo sul mare, autosufficiente energeticamente grazie a una pala eolica (chiamata da Anna "porcellino del vento") e ai pannelli solari! Purtroppo anche qui il vento è robusto (il che è bene per la pala eolica), e vediamo più di una tenda subirne le conseguenze. Ci lasciamo impaurire e decidiamo di passare solo una notte a Islay…anche se siamo tristi! Inizia anche ad avvicinarsi il momento del ritorno, e abbiamo circa 1000 km di UK + 1000 km di Francia da attraversare…
24 agosto: ripartiamo da Islay, scendiamo verso le Lowlands e arriviamo nel Galloway, dove c’è una famosa e meravigliosa foresta. Troviamo, per il rotto della cuffia, mentre oramai disperavamo e temevamo di dormire in macchina, un campeggio molto bello. Unici vicini di tenda: due asini, un cavallo e un pony!
Sacro e profano: allineamenti e salmone scozzese!

25 agosto: siti megalitici a tutto andare, con cairns e cerchi di pietre. Visitiamo anche un affumicatoio del salmone dove ci fermiamo a pranzo: libidine delle libidini. Lo scottish salmon merita la sua fama! Poi gironzoliamo nella foresta di Galloway e cerchiamo di visitare un ultimo sito megalitico, che però si rivela  impossibile da visitare causa pecore: il cerchio di pietre è in un recinto chiuso al pubblico... lo possiamo ammirare solo da lontano!
26 agosto: colazione col salmone affumicato comprato il giorno prima (la colazione dei campioni!), si smonta tutto tra le lacrime e si parte per The South. Rotta su Canterbury, dove ci fermeremo per l’ultimo giorno in Inghilterra.
Cattedrale di Canterbury: chiostro e interno

27 agosto: Canterbury con la sua famosissima Cattedrale, le rovine della Chiesa di Sant’Agostino e una colazione inglese di rara bontà in un posto dall’apparenza orrenda che però ci fa sognare. Decidiamo per una gita alle scogliere di Dover, che sono davvero meravigliose e offrono la sesazione del sublime romantico. Si possono percorrere per tutta la loro lunghezza, godendo dello strapiombo sul mare (io, che soffro di vertigini, finisco la passeggiata (passeggiata…tre ore di cammino in un continuo saliscendi) sudato fradicio nonostante il freddo, per il terrore! Dalle scogliere salutiamo il Regno Unito, felici di aver passato una vacanza molto più affascinante di quanto pensassimo prima di partire. Il 28 prendiamo l’Eurotunnel da Folkstone e rientriamo in Europa (piccolo scompenso, dopo un mese, tornare alla guida dal lato giusto!)
We look forward to visiting you again, UK!

In conclusione, un paio di riflessioni: l’Inghilterra è bellissima, ma la Scozia è sconvolgente. Una terra di cui è impossibile non innamorarsi, un popolo fiero e di grande ospitalità. I problemi sono essenzialmente legati al clima (con un clima diverso staremmo parlando del paradiso terrestre): fa freddo, anche d’estate (in tenda abbiamo dormito con la tuta e il pile e io anche col berretto per non surgelarmi il cervello) e piove praticamente tutti i giorni. Per fortuna, però, c’è anche il sole praticamente tutti i giorni: il clima cambia in continuazione, il che spiega perché inglesi e scozzesi ne abbiano fatto l’argomento di conversazione principe. Altro serio problema: tutto è molto caro, il nostro simpatico euro ha un potere d’acquisto basso rispetto alla malefica sterlina. Certo, non dappertutto in UK si spende come a Londra, ma comunque tutto costa nettamente di più rispetto alle medie italiane ed europee. Un altro aspetto fin troppo noto riguarda il cibo: tutto ciò di male che si dice sulla cucina anglosassone è vero. Certo, il fish & chips è libidinoso, ma non di solo fish & chips vive l’uomo (e soprattutto il suo fegato). Per ovviare al problema, però, basta tenere presente che i supermercati inglesi (su tutti: Tesco e Morrisons) sono fornitissimi di materie prime di alta qualità (soprattutto la carne da fare alla griglia è stupenda!) e hanno prezzi accettabili. Il campeggiatore dotato di fornellino, di pasta portata da casa e di griglia troverà modo di sfamarsi con soddisfazione contenendo le spese. Discorso a parte meritano i beni culturali: abbiamo parecchio da imparare! Tutti i beni sono conservati meravigliosamente e valorizzati alla grande. Le famiglie passano le giornate facendo picnic nelle abbey o nei castelli, approfittando dei prati all’inglese. All’inizio fa strano vedere la gente che stende il plaid all’interno di una abbazia medievale ed estrai i panini, ma poi ti rendi conto di quanto ciò renda vivo e vitale il bene culturale, di come la gente se ne impossessi grazie alle giornate passando esplorando le mura, correndo nel prato davanti al castello, facendosi un pisolino o ancora scorrazzando col proprio cane nei giardini. Certo, quando la famigliola inglese se ne va, non lascia alcuna traccia del proprio passaggio, neppure una carta di chewing-gum. Vi immaginate cosa accadrebbe in analoga situazione in Italia?
Insomma, in definitiva: Scozia e Inghilterra una vacanza davvero indimenticabile. E in Scozia sicuramente prima poi torneremo…molte altre isole aspettano la nostra visita!!!



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