mercoledì 11 febbraio 2015

Michel Houellebecq - Sottomissione

Visionario Houellebecq

Breve romanzo visionario di Houellebecq. Paradossalmente, mentre tutti ne parlano - a causa degli avvenimenti tristissimi accaduti a Parigi - a me, che sono un suo lettore di vecchissima data, è sembrato il romanzo al contempo meno "fastidioso" tra le opere dell'autore francese e il più visionario.
Sotto alcuni aspetti, con le debite cautele disegna uno scenario quasi plausibile (mini spoiler: in pratica in Francia in un futuro prossimo viene eletto presidente della repubblica il rappresentante di un partito musulmano).
Ciò che però c'è maggiormente in questo libro è il lassez-faire nichilista con cui il protagonista accoglie la novità, specchio dell'adagiarsi su posizioni di comodo che contraddistingue molta della nostra classe dirigente.
Il libro ha poi tutti i pregi della scrittura dell'autore, è asciutto e affilato, annoiato e colto, nichilista e maniacale. Credo che meriti una lettura se si è lettori disincantati e si sa andare oltre le provocazioni che Houellbecq tanto ama. Per riflettere in maniera consapevole su libertà di pensiero ed espressione, sull'assurdità del periodo che viviamo, sulla follia del pensiero religioso nelle questioni che dovrebbero riguardare lo stato laico, su sottomissione e ruolo della donna nelle nostre società. Amaro e disincantato, come piace a noi.
(4 stelle)

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