mercoledì 23 luglio 2014

Il nero e l'argento - Paolo Giordano

Paolo Giordano continua a crescere

Quando lessi "La solitudine dei numeri primi" lo feci con una certa dose di scetticismo, e comunque dopo che la marea di entusiasmo era calata: capita spesso coi "casi letterari", soprattutto se si vive in un paese dove si legge pochissimo, e c'è gente che compra (spero che poi non li legga, ma silimit a comprarli) i libri di Bruno Vespa. Poi, quando lo lessi, restai piacevolmente sorpreso, ebbi un sentimento contrastante: non riuscivo a capire se mi fosse piaciuto o meno, e dovettero passare alcuni giorni prima che io capissi che in effetti sì, mi era piaciuto (senza entusiasmarmi, ma mi era piaciuto).

Poi lessi anche "Il corpo umano" ed ebbi la sensazione che Paolo Giordano stesse davvero crescendo: si allontanava il battage e cresceva la scrittura: mi sembrava sempre più a suo agio nelle parole e nelle frasi. Così ho affrontato "Il nero e l'argento" con un sentimento ambivalente: speravo che la crescita continuasse, temevo di avere troppe aspettative e di restare deluso. Non è andata così: la scrittura si è ulteriormente affinata, è diventata più esatta, più affilata, più precisa. In questo romanzo breve le parole inutili sono davvero poche, ogni scena è esattamente come deve essere, ogni sentimento è disegnato con precisione ma senza esaustività. Il lettore ha il proprio spazio interpretativo e i vuoti da riempire, secondo una misura emotivamente perfetta.

Il tema è toccante, ma viene trattato in maniera tutt'altro che melodrammatica, ti lascia a tratti basito e ti lascia vedere l'universale oltre il particolare.
Insomma, davvero bello, emotivamente coinvolgente, merita senza dubbio di essere letto.

Nota di colore: l'ho finito su una banchina di metropolitana, mentre aspettavo un treno carico di miei colleghi con cui dovevamo andare a fare un'uscita culturale. Mentre leggevo l'ultima riga, il treno è arrivato, contenente la decina di colleghi allegri per l'uscita...ed io pure ero felice, ma al contempo la lacrima furtiva scendeva sulla mia guancia. Una situazione un po' imbarazzante, un divertente mix di sensazioni.

Per concludere, mi sono segnato un paio di passaggi che mi hanno colpito:

"La gente è così avara di coraggio. Vogliono soltanto accertarsi che tu ne abbia ancora meno di loro"

"A volte ho l'impressione che noi ragazzi educati nel dominio della coerenza rigida, all'interno dello steccato del rigore scientifico, facciamo più fatica degli altri: vediamo troppo dell'infinita propagazione degli errori che si dirama nel mondo, fra individui ed eventi e generazioni, ma vederlo non significa che sappiamo farci qualcosa"
[questa frase mi fa impazzare. Descrive esattamente una sensazione che conosco in prima persona molto, troppo spesso]

Giochi Criminali - Lucarelli, De Cataldo, De Silva, de Giovanni

Un notevole poker d'assi

Più riguardo a Giochi criminaliE va bene, lo so. Sono racconti brevi, 50 paginette l'uno. E si, non c'è dubbio: l'editore li ha commissionati, proprio d'estate cosa c'è di meglio che fare uscire un libro con 4 tra i tuoi autori migliori? Soprattutto un libro non impegnativo, come questo.
Tutto vero, ma lasciatemi fare due considerazioni (drogate - ne sono consapevole - che già quando leggo i nomi di De Cataldo e Lucarelli, per me le 4 stelle scattano in automatico...): in primo luogo è vero che non si tratta di una corposa bottiglia di brunello di montalcino, ma di un bianco frizzante, leggerino (non nel senso che abbia pochi gradi, ma che si fa leggere, come quando con beverino si intende che un vino si fa bere). Perfetto, insomma, per accompagnare una pizza al baracchino della spiaggia, mentre cala il sole di una calda giornata di luglio. Secondo: anche un libro leggerino, lo devi saper scrivere. E questi quattro lo sanno scrivere, eccome: ti tengono incollato alle pagine, il libro vola via senza che tu riesca a staccartene. Ancora una volta: perfetto da divorare sdraiato a pancia in giù sull'asciugamano.
Un accenno anche al tema scelto, quello del gioco, mi ha particolarmente colpito: è uno dei temi che rappresenta una delle mie maggiori preoccupazioni, con la sua contraddizione di attività pericolosa ma al contempo straordinaria fonte d'introiti per lo Stato. Tema affrontato da più punti di vista, tutti interessanti. Nota a margine: immediatamente dopo questo, ho letto "Punto Snai" di Aldo Nove (adesso recensisco, non temete). Ebbene, sarebbe stato il perfetto quinto racconto della raccolta.
Concludo: a mio avviso ottima lettura. E tra l'altro, anche perché così leggerina, potrebbe suggerire a chi non conosce questi autori di affrontare, sull'onda dell'entusiasmo qualche loro opera più corposa, perché no?

domenica 20 luglio 2014

Una banda di idioti - John Kennedy Toole

Più riguardo a Una banda di idiotiInutile girarci intorno, questo libro stranissimo si regge (e si regge alla grande!) sulla figura del suo protagonista, Ignatius Really, un ciccione di vasta cultura ed enorme indolenza, amante di Boezio, incompreso, talmente al di fuori dalle convenzioni, da creare per litote attorno alla sua persona la banda di idioti da cui il titolo del libro (citazione da Swift).
Non ringrazierò mai abbastanza il mio amico Massimiliano, riemerso grazie ad Internet dalle nebbie del nostro passato (abbiamo condiviso svariati aperitivi dopo la fine delle lezioni di Filosofia teoretica all'Università) per questo suggerimento. Il libro nel complesso è una specie di affresco, in cui le varie scene si incastrano come se fossero montate con dei jump cut cinematografici, creando una storia piuttosto inutile, che è in realtà la scusa per far emergere in tutta la sua potenza devastante la figura di Ignatius e del suo berretto verde. Tutti i personaggi al contorno hanno la stessa funzione, fare emergere lui, con le sue follie, con la sua valvola pilorica scostante, le sue flatulenze e la sua capacità di litigare con chiunque.
Vale davvero la pena!

sabato 5 luglio 2014

Aldocook - 29 - Sugo di pesce spada e fondi di carciofo


 Sugo di pesce spada e fondi di carciofo

Tempo occorrente per la preparazione: 15 minuti, cottura: 20-25 minuti
Livello: facile
Ingredienti per 4 persone: 300 gr di pesce spada, 3 fondi di carciofo, mezza cipolla, 1 spicchio d'aglio, 4-5 pomodorini, 1 bicchiere di vino bianco secco, prezzemolo, sale, pepe, olio extra vergine d'oliva qb

Dopo qualche mese di silenzio in cucina, una ricetta che ho inventato partendo da ingredienti che allietano le nostre gite periodiche in quel di Chioggia: pesce spada dal mercato del pesce e fondi di carciofo, uno dei sapori più eccezionali che si trovano in Veneto (anzi, sul Veneto, come dice mia nonna Santina, che da lì proviene!) e che tanto mancano (chissà poi perché) a Milano.
Il sugo è molto fresco e merita una pasta di primo livello. Buon appetito!