giovedì 24 gennaio 2013

Chi ha orecchie per intendere...

Oggi ho postato un tweet sull'ultimo uomo. Se qualcuno si è incuriosito può capirci qualcosa qui (a patto che abbia orecchie per sentire):
Guardate! Io vi mostro l’ultimo uomo. “Che cosa è l’amore? E la creazione? E il desiderio? Che cosa è una stella?”: così chiede l’ultimo uomo e ammicca. La terra sarà divenuta allora piccina, e su di essa saltellerà l’ultimo uomo che rimpicciolisce ogni cosa. La sua razza è indistruttibile, come quella della pulce; l’ultimo uomo vive più a lungo di tutti.
“Noi abbiamo inventata la felicità”, dicono gli ultimi uomini, e ammiccano. Essi hanno abbandonato le contrade dove duro era vivere: giacché si ha bisogno di calore. Si ama ancora il vicino e ci si stropiccia a lui: giacché si ha bisogno di calore.
Ammalarsi e diffidare è per essi un peccato: avanzano guardinghi. Folle chi incespica ancora nei sassi o negli uomini! Un po’ di veleno di quando in quando: ciò produce sogni gradevoli. E molto veleno infine, per una gradevole morte. Si lavora ancora poiché il lavoro è uno svago. Ma si ha cura che lo svago non affatichi troppo. Non si diviene più poveri e ricchi: entrambe queste cose sono troppo opprimenti. Chi vuole ancora regnare? Chi ancora obbedire? Entrambe queste cose sono troppo opprimenti. Nessun pastore e un solo gregge! Tutti vogliono la stessa cosa, tutti sono uguali: chi sente altrimenti, va da sé in manicomio.
“Una volta tutti erano pazzi” dicono i più astuti, e ammiccano. Ora la gente ha gli occhi aperti, e sa bene tutto ciò che accade: se non ne ha di motivi da ridere! Ci si bisticcia ancora, ma subito ci si riconcilia, altrimenti ci si rovina lo stomaco. C’è il piacerino per il giorno e il piacerino per la notte: ma sempre badando alla salute. “Noi abbiamo inventato la felicità”, dicono, e ammiccano gli ultimi uomini.
A questo punto Zarathustra terminò il primo discorso, che si chiama anche “il prologo”, giacché l’interruppe il clamore e la gioia della folla. “Dacci questo ultimo uomo, o Zarathustra – si gridava – rendici simili a quest’ultimo uomo, e il superuomo te lo puoi tenere!” E tutto il popolo giubilava e faceva schioccare la lingua. Ma Zarathustra divenne triste e disse al suo cuore: “Essi non mi comprendono: io non sono bocca per queste orecchie. Troppo a lungo, certo, vissi sulla montagna, e troppo a lungo ascoltai il sussurro dei ruscelli e degli alberi: ora parlo, per loro, come un capraio. L’anima mia è serena e luminosa quale montagna al mattino. Ma essi pensano che io sia freddo e un buffone dalle burla atroci. Ed ecco che mi guardano e ridono: e mentre ridono anche mi odiano. Vi è del ghiaccio nel loro riso”.
F. Nietzsche, Così parlò Zarathustra

Notizie del principe e di corona, di draghi e cavaliere, ma cos'è una favola?

La citazione di Caparezza che da il titolo al post per proporvi, cari i miei 25 lettori, una riflessione semplice semplice.
Premesso che non conosco bene la faccenda che riguarda Corona (e che non la voglio conoscere, e che mi basta leggere ciò che trovo sul web per confermarmi nella mia idea che è un'idea intelligente non possedere un televisore), leggo sui vari social network di gente che scrive cose del tipo "eh, ma Corona in galera e chi ruba / stupra / uccide / fa qualsiasi efferato reato a piede libero". Ecco, che diavolo di ragionamento è, me lo spiegate? Voglio dire: un latitante si costituisce ed è destinato alla galera? Ok, direi che possiamo essere contenti di questo, non mi pare il caso di fare la classifica di chi avrebbe meritato più di lui di finire in galera. No, perché se ragioniamo così, allora torniamo al caro vecchio argomento del sorite, lo conoscete? Ve lo copioincollo da Wikipedia:

Il paradosso del sorite (dal greco antico σωρίτης sōritēs aggettivo di σωρός sōros, che significa "mucchio") è un paradosso generalmente attribuito al filosofo greco Eubulide di Mileto, noto anche per una formulazione del paradosso del mentitore.
Dato un mucchio di sabbia, se eliminiamo un granello dal mucchio avremo ancora un mucchio. Eliminiamo poi un altro granello: è ancora un mucchio. Eliminiamo ancora un granello, e poi ancora uno: il mucchio diventerà sempre più piccolo, finché rimarrà un solo granello di sabbia. È ancora un mucchio, quando rimane un solo granello? E se un solo granello non è un mucchio, allora in quale momento quel mucchio iniziale non è più un mucchio?

sabato 19 gennaio 2013

Tu sei il male - Roberto Costantini

(Lamia recensione su anobii - 2 stelline su 5)
La lettura di questo presunto caso letterario non mi ha ne sconvolto ne appassionato. Ho trovato la trama troppo intricata, la tensione spesso non mantenuta, i personaggi contraddittori. E poi la scrittura è stanca, a tratti trascinata. Non a caso io, che di solito sono piuttosto rapido, ci ho messo oltre un mese a finirlo. Ed è troppo lungo: con 200 pagine in meno sarebbe stato davvero un libro interessante. Invece parte bene, ma poi si perde, si ritrova (parzialmente) verso la fine, ma poi a mio avviso si perde ancora. Leggo che è il primo di una trilogia, credo che mi risparmierò gli altri due: la vita è breve e i libri davvero imprendibili sono molti.
Un'ultima considerazione a margine: un improvvido critico sul corriere della sera ha sostenuto che se Nietszche tornasse in vita e scrivesse un libro noir, scriverebbe questo. Ecco, come si suol dire "ma anche no". Niente di più distante da lui, che in un aforisma riusciva a dire ciò che altri filosofi non dicono in volumi interi...

venerdì 18 gennaio 2013

Cloud atlas

Cloud atlas, la nuova fatica cinematografica dei fratelli Wachowski, a mio modesto avviso è un capolavoro. Un film pazzesco, che dura tre ore senza che tu te ne accorga, con una trama impossibile da spiegare, con una quantità di salti temporali da far girare la testa, con una fotografia mozzafiato, attori strepitosi capaci di interpretare 4 o 5 ruoli contemporaneamente, con dei truccatori cui alla fine vorresti stringere la mano personalmente, ricco di citazioni cinematografiche (e anche di autocitazioni, ma direi proprio che Lana e Andy possono permettersele).
Insomma, come ho scritto in un tweet ieri sera, fatevi un favore: andate a vederlo.

La nostra vita non ci appartiene. Dal grembo materno alla tomba, siamo legati agli altri. Passati e presenti. Da ogni crimine, e da ogni gentilezza, generiamo il nostro futuro.

martedì 15 gennaio 2013

Sempre da Catanzaro Lido: Progettare un'esperienza didattica con le nuove tecnologie

A Catanzaro Lido, il 9-10 gennaio 2013, oltre alla mia presentazione c'è stata quella della mia collega Elena Maccari, che ha sapientemente mostrato come la partecipazione al progetto PoliCultura (www.policultura.it) possa garantire alle classi e ai docenti coinvolti una progettazione didattica seria e ricca di benefici.
Ad una prima parte argomentativa, segue una sezione esemplificativa: i docenti interessati possono approfondire sul sito di PoliCultura, cal quale è possibile accedere alle circa 900 narrazioni realizzate nel corso degli anni!

lunedì 14 gennaio 2013

Partecipa alla mostra TAVOLA QUADRATA | Mostra TIME MACHINE




PARTECIPA ALLA MOSTRA+CATALOGO | FREE

Tavola quadrata: il tempo
In occasione del vernissage della mostra Time Machine, lunedì 21 gennaio 2013 ore 18,30 presso Circuiti Dinamici (via Giovanola 21/c e 19/c Milano, MM2 Abbiategrasso) tutti i presenti potranno contribuire alla mostra stessa, partecipando ad una tavola...quadrata visuale!
Saranno disponibili penne e matite e dei supporti 5x5, su cui ciascun artista potrà esprimere (disegnando, scrivendo, pasticciando) la propria visione del concetto di tempo ed esporre il proprio lavoro in mostra. 
La tavola quadrata diverrà poi un ebook, che pubblicheremo sul nostro sito microbo.net, assieme alle foto e ai video della serata.
Non è possibile partecipare inviando il proprio lavoro, ma solo in presenza e solo la sera del vernissage...pertanto non mancate!
Nel corso dei prossimi mesi, realizzeremo altre tavole quadrate visuali su diversi temi. Gli elaborati saranno quindi raggruppati in un catalogo cartaceo che Circuiti Dinamici realizzerà e distribuirà al costo di stampa (indicativamente 2 euro) alla fine del prossimo anno.
La partecipazione alla mostra ed al catalogo è gratuita.




microbo.net segnala inoltre...
Time Machine
La mostra intende indagare il rapporto che l’uomo ha con il concetto di tempo, in un periodo storico che vede affiancarsi, al tempo lineare e unidirezionale che contraddistingue la vita dell’uomo, un tempo ricorsivo e con andamento a spirale tipico del post-moderno.

ARTISTI | Meral Ağar, Marialuisa Angeletti, Andreina Argiolas, Cristina Cattaneo, Paolo Chirco, Fulvio Dot, Matteo Emery, Damiano Fasso, Laura Ferrari, Adrian Lis, Framcesco Lussana, Luna Miscuglio, Ester Motta, PI&CI | Cecilia Bossi e Paola Piatti, Patrizia Rampazzo, Ivana Riggi, Rodolfo M. Rocca, Agata Ivana Sorgi, Antonio Villa

Vernissage | Lunedì 21 gennaio h 18.30
Circuiti Dinamici | Via Giovanola, 21/c e 19/c Milano MM2 Abbiategrasso
CURATELA | Anna Epis e Aldo Torrebruno | microbo.net
PRESENTAZIONE | Emanuela Caputo, Antonia Guglielmo, Aldo Torrebruno | microbo.net
ALLESTIMENTO | Lorenzo Argentino | Circuiti Dinamici
WEB&MULTIMEDIA | Anna Epis e Aldo Torrebruno | microbo.net 
Catalogo carteceo disponibile in mostra
COMUNICAZIONE | Emanuela Caputo

domenica 13 gennaio 2013

Gita lavorativa a Catanzaro Lido

Mercoledì e giovedì sono stato con la mia collega (di lavoro-2, ovvero HOC-LAB, ovvero non-pù-giovane ricercatore)  Elena a Catanzaro Lido per un incontro dal titolo Due giorni in digit@le organizzato dall'Ufficio Scolastico Regionale della Calabria.
Erano presenti circa 200 docenti delle scuole calabresi di ogni ordine e grado, che venivano ad ascoltare  una serie di relatori sul tema delle nuove tecnologie per la (nella) didattica.
Sono stati due giorni intensi, di gran lavoro, che mi hanno veramente caricato di energia! Rispetto a ciò che mi aspettavo, non si trattava di docenti "neofiti" con le tecnologie, ma di docenti che negli ultimi 5-10 anni si sono spesi, e non poco, sperimentando coraggiosamente e progredendo, con impegno. Di fatto a mio avviso è emerso proprio che tra i docenti si è creato un vero e proprio iato tra chi ha fatto esperienze pionieristiche e chi invece non ha potuto, o voluto, lanciarsi in questo campo. Ciò significa che chi è andato avanti oggi chiede formazione e occasioni più qualificate - chi è invece ancora in partenza, si sta accorgendo che non è più possibile ignorare le tecnologie.
La tesi che ho sostenuto nel mio intervento (che ha riscontrato, permettetemi di essere narciso, un ottimo successo) è che oggi è davvero necessario continuare a sperimentare, ma al contempo ridurre questo iato, proprio confidando sull'aiuto di chi ha più esperienza, che può agevolare i propri colleghi.
Inoltre, come spesso mi accade quando vado nelle regioni del sud Italia, ho sentito davvero potente il desiderio di occasioni, di sapere, di conoscere maggiormente, insomma...di essere protagonisti della crescita delle scuole del sud.

Ho caricato i materiali che ho utilizzato su Slideshare, eccole qui!