martedì 26 marzo 2013

Una cosa che vado dicendo da un po' di tempo

Non se la prendano i miei amici a cinque stelle, ma dalle primissime battute di questo parlamento che - temo - durerà poco, mi sembra stia emergendo chiaramente un fenomeno che secondo me veniva descritto in maniera mirabile dai 99Posse nel lontano millenovecentoeciccia (esattamente 1993, mammamamma quanto sono anziano) nella canzone Tuttapposto. In questa canzone si faceva infatti notare come, nonostante il crollo del socialismo reale, cui per anni e anni si era data la colpa di (quasi) tutti i mali del mondo (lo so, sto semplificando, ma capite il senso generale), non fossero migliorati i migliaia di microproblemi che affliggevano, e rimanevano ad affliggere la gente comune.

>> Qui il testo di Tuttapposto
>> Video su YouYube

Cosa intendo dire? Che secondo me molti (i meno smaliziati, i più smaliziati volevano dare un segnale forte, ma sono quelli che ti dicono "ah no, ma io lo so che Peppecrillo è impresentabile, il mio è un voto di protesta") hanno votato M5S sulla spinta del proprio disagio personale, cercando una soluzione a problemi concreti, pensando in maniera un po' ingenua - ma spesso estremamente sincera - che un cambio radicale potesse risolvere assieme a molti problemi italiani anche quelli personali.
Oggi, coi deputati a 5 stelle in parlamento, tenuti assieme solo dalle figure carismatiche dei loro "megafoni" Grillo e Casaleggio, emerge purtroppo la totale mancanza di un sostrato ideale comune, che vada oltre gli slogan, il V day, il NO! a tutto e tutti. E cosa sta accadendo? Si sta rendendo sempre più evidente che la base del movimento non è univoca (anche negli eletti si nota), ma plurale (le basi, più che la base) e queste basi stanno iniziando a mostrare segni di insofferenza, perché si accorgono che non esiste un accordo su cosa sia più opportuno fare, una piattaforma operativa che vada oltre il vaff...
La scatoletta di tonno del parlamento infatti la si scardina governando, presentando proposte di legge, non facendo i conti della serva sulle brioche servite alla buvette. Le situazioni concrete che stanno adducendo tanto dolore agli italiani si risolvono non dimezzando i costi della politica, e neppure per ipotesi azzerandoli: sono costi che non incidono sul reale bilancio del paese, e inseguire il M5S su questo terreno è una clamorosa ingenuità (che infatti il centrosinistra non si sta facendo mancare, nel proprio atavico tafazzismo).
E così la base scopre che (parafraso Tuttapposto, fate voi le debite proporzioni mi raccomando) nonostante la bella botta presa dalla Ka$ta, i problemi personali della base (delle basi) e quelli strutturali del paese non accennano a risolversi (anzi, l'immobilismo che caratterizza questa fase sta acuendo i disagi causati dalla crisi economica):
"...e Casini nu guaio ha passato,
ma io so' ancora disoccupato"

Cosa accadrà adesso?

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