Voglio condividere con voi queste due frasi meravigliose tratte da un libro che sto leggendo e da appunti, reperibili su internet. Si tratta di due frasi di autori che amo alla follia, e che sottoscrivo lettera per lettera.
Iniziamo da Umberto Eco. Sto leggendo un libro poco noto e piuttosto agé ma davvero interessante, un dialogo epistolare sull'etica tra lui è il Cardinal Martini sui temi dell'etica. Ma astraiamo la frase dal contesto. In pratica, il Cardinale scrive una cosa tipo "caro Eco, alcune persone mi hanno scritto dicendo che il nostro dialogo si svolge su un registro troppo alto e che fanno fatica a capire..." Ed Eco risponde:
[...] non si preoccupi se qualcuno dice che pariamo difficile: potrebbe essere stato incoraggiato a pensar troppofacile dalla "rivelazione" massmediatica, prevedibile per definizione. Che imparino a pensar difficile, perché né il mistero né l'evidenza sono facili.
La seconda frase è tratta da un documento ritrovato tra le carte di David Foster Wallace, relativo ai suoi insegnamenti universitari. Sta spiegando ai suoi allievi che genere di saggi devono presentare, e scrive:
[...] se siete abituati a buttar giù le vostre prove scritte alla vigilia della scadenza, a controllarle utilizzando la funzione di correzione automatica, a consegnarle piene di errori da liceo, e se siete abituati a vedere che i vostri professori le accettano perché “comunque le idee sono buone”, per favore sappiate che io non faccio nessuna distinzione tra la qualità delle idee di una persona e la qualità della scrittura tramite la quale esprimerete quelle stesse idee e non accetterò di conseguenza prove sciatte o testi da liceali semianalfabeti. Ripeto: non sto scherzando. Se non potrete o non vorrete dedicare il tempo e l’attenzione sufficienti alle vostre prove scritte, vi invito caldamente a lasciar perdere il corso e a risparmiarci tutti quanti un sacco di sofferenze.
Trovo entrambe le frasi eccezionali. Inutile commentarle, vero?
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