martedì 22 maggio 2012

Più della metà degli italiani lo scorso anno ha letto zero libri...

Leggo su Repubblica.it (http://bit.ly/KeqC8W) una di quelle notizie che dentro di te sai, ma che quando la vedi lì, nero su bianco, coi caratteri che tremolano sullo schermo, ti sconvolge. Secondo le statistiche dell'Istat (e vabbé, le statistiche potranno anche essere discutibili, ma quantomeno non possiamo negare che identifichino delle tendenze) oltre la metà degli italiani lo scorso anno non ha letto neppure un libro. La cosa mi dà le vertigini, sono costretto a ripeterlo: nessun libro. Zeru tituli, direbbe Mourinho! Nessun libro. E della metà di quelli che almeno un libro lo hanno letto, la metà della metà degli italiani non si è spinta oltre 3 libri. Le colonne d'Ercole per il 75% della popolazione è rappresentata da tre libri. Tre.
Poi ti chiedi perché in Italia qualsiasi scempiaggine la tv ci propini, noi ce la beviamo avidamente. Ragazzi, vi state perdendo qualcosa! Le storie che ci sono dentro i libri sono meravigliose, sanno emozionare come nulla al mondo, come nessuna partita di calcio in tv, nessun film al cinema, nessun diario facebook sa fare, credetemi!
Fatelo per voi, provateci!
Tra l'altro, Balzac diceva che una notte d'amore è un libro letto in meno, ma l'Italia è pure in crisi demografica. E quindi???

4 commenti:

  1. Aldo Aldo... uno che ha lavorato con Paolini (lato usabilità/accessibilità) non mi può mettere cose tipo "(il link è questo)", senza nemmemo un testo alternativo...

    abbattiamo le barriere architettoniche digitali!!!

    Fulvio

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  2. Il mio profilo Anobii dice che l'anno scorso ho letto ben 171 libri (un libro ogni due giorni direi). Ora, l'anno scorso sono stata disoccupata 6 mesi e la maggior parte di quei libri li ho letti in quel periodo, in parte per restare aggiornata - e quindi a quanto pare non valgono al fine della statistica Istat - in parte perché non avevo niente da fare. E quindi (ti) lancio una provocazione. Se io fossi stata una precaria con figli a carico e marito operaio dal turno in fabbrica (o viceversa, vade retro sessismo) devastata dalla giornata lavorativa/familiare, a letto alle 9 di sera, avrei davvero avuto voglia di leggere 171 libri? D'altra parte non voglio essere fraintesa. Non intendo dire: poverini fanno bene a non leggere, ma piuttosto: diavolo! come si fa a leggere in condizioni del genere? (e qui si risveglia anche la mia anima complottista, e riflessioni sull'utilità di non far leggere) D'altra parte sono rincuorata dal fatto che l'articolo dica che i ragazzini leggono molto. Basta non fargli perdere il vizio...;).
    Fine del mio commento estemporaneo :)

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  3. Magari 171 no, ma più di tre sicuramente si. Ne sono certo. Dopo il devasto della giornata lavorativa/familiare, a letto alle 9, con un libro sul comodino. A 10 pagine per sera in 300 giorni si leggono tremila pagine. Scommetto che la signora devastata dalla vita lavorativa/familiare il tempo la sera per rincoglionirsi sul divano a guardare il grande lardello (antisessismo: il signore devastato dalla vita lavorativa/familiare il tempo per rincoglionirsi sul divano a guardare la partita) lo trova...
    Mi fanno paura quelli che dicono "non faccio X perché non ho tempo". Non faccio X perché non lo reputo abbastanza importante da dedicargli del tempo è la versione giusta.

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