martedì 4 ottobre 2011

Michel Houellbecq: La carta e il territorio

Premetto che a me Houellbecq piace. Mi piace molto, anche quando è odioso o al limite della pornografia. Mi piace il suo nichilismo, la sua scrittura talmente piatta da rasentare la sciatteria. Mi piace perché è un autore coraggioso e talmente bugiardo da risultare sincero.
In La carta e il territorio va oltre, perché rinuncia alla vis polemica e ai dettagli terra-terra (corpo-corpo?), racconta una non storia totalmente inutile, e lo fa con i toni dell'uomo maturo. Si mette in scena (e con che coraggio! credo che in pochi abbiano raccontato la propria morte come lo fa lui), gioca col suo personaggio, accosta tre storie parallele, le sovrappone con saggezza e rappresenta perfettamente gli ambienti (arte contemporanea, industria dell'entertainment, letteratura, polizia, eccetera...) in cui colloca il romanzo.
Un libro non facile, di un autore difficile: magari non per tutti, ma per chi lo sa apprezzare è davvero da 5 stelle.

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