domenica 30 gennaio 2011

Sabato di studio

Nella foto: lo studente tardivo al lavoro
Finalmente sono riuscito a rispettare gli impegni che ho preso con me stesso, e a dedicare un intero pomeriggio allo studio. Bello, compatto, concentrato. Bravo Aldo! Ho scoperto che per studiare, ho ancora bisogno della carta. Il meccanismo per farmi rimanere qualcosa nella zucca è quello che usavo all'Università più di 10 anni fa: riassunto su carta e poi battitura a computer. Così si fissa qualcosa.
Comunque, la vecchiaia si sente: uno se la cava col mestiere, ma la freschezza dei neuroni di 10 anni fa è un lontano ricordo. Non ci sono cazzi. Il che - considerato la gerontocrazia che vige in tutti i settori in Italia, a iniziare dal parlamento, per proseguire in Università, per finire nel mondo del lavoro (pubblico e privato) - non è un buon segno: quando sei al top fai il precario (se va bene) e ora che arrivi ad un posto in cui potresti incidere sei non dico rincoglionito (in alcuni casi, si...) ma per lo meno meno brillante di prima. Che spreco!
Per concludere, avevo deciso che se non fossi arrivato al punto che mi ero prefissato, non avrei potuto iniziare a vedere la partita, e così è stato: mi sono perso il primo tempo. Poi, appena ho acceso, espulso Van Bommel. Ho pensato: forse posso riprendere a studiare. Poi Binho (di cui sono ufficialmente calcisticamente innamorato, sbaglierà molti gol ma è veramente una scheggia impazzita, pronto ad aiutare tutti, con una tecnica individuale pazzesca, veloce come pochi... non lo vorrei mai marcare!) e Ibra (Leo, ricorda: come Ibra devi diventare - fortissimo e bastardo) mi hanno fatto gioire. Insomma: ottima giornata!
Ah, dettaglio non da poco: le tre bestie (moglie e due cani, ché abbiamo la Susi ospite) non hanno dato alcun fastidio né in fase di studio, né mentre vedevo la partita... credo abbiano fatto 10 ore su 12 di sonno!

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