Reputo un'affermazione simile indegna di un Ministro di un paese civile. Quindi perfetta se a dirla è Tremonti in Italia.
Ecco la lettera di Luigi:
Come giovane disabile che studia, lavora (sono un dottorando in ingegneria informatica) e paga le tasse, trovo sorprendente ed offensivo che il Ministro delle finanze consideri i 2.700.000 disabili italiani un “blocco per il sistema produttivo” (http://www.superando.it/content/view/5994/112/). Pensavo che una cosa del genere la pensassero solo i nazisti, i fascisti e quegli Spartani che buttavano i bimbi menomati dalla rupi!
Oppure crede, il signor Ministro, che siamo tutti privilegiati perché percepiamo un misero assegno dallo Stato, e che in realtà non meriteremmo nulla e dovremmo piuttosto arraggiarci da soli (come in realtà già facciamo, visto che i sussidi certo non riescono a coprire tutte le numerose spese aggiuntive che un disabile deve sostenere nel quotidiano)?
La realtà è che un governo incapace di dare competitività al Paese, che non sa o meglio non vuole colpire i veri privilegiati (gli evasori, le corporazioni, i corrotti e i corruttori, i manager dai lauti stipendi, chi vive di rendite finanziare e paga meno tasse di chi lavora), cerca di mantere il consenso dell’opinione pubblica diffondendo paure e criminalizzando certe “categorie”. Era toccato agli immigrati, ai dipendenti statali, agli insegnanti, ai meridionali. Ora tocca ai disabili.
La verità è che questo Paese sarà competitivo anche con 2.700.000 disabili se e solo se saranno concessi a quei disabili rispetto e pari opportunità. Il vero handicap per l’Italia è piuttosto avere ministri come l’on. Tremonti! Dubito che noi disabili avremo mai le scuse dall’on. Tremonti o dal suo ufficio stampa, ma credo sia doveroso manifestare comunque il proprio sconcerto. Spero che la stampa (a cui invio per conoscenza questa lettera) contribuisca a denunciare l’assurdità e la pericolosità di certe affermazioni.La sottoscrivo in ogni singolo punto, e invito tutte le persone dotate di sensibilità e cervello a diffonderla.