giovedì 23 aprile 2009

Sulla polemica a proposito della legge anti-kebab

Sono sconvolto dalla miopia intellettuale e dalla pochezza dei nostri governanti. Non finiscono mai di stupirmi.
Il nostro governo regionale padano ha creato una legge ad hoc contro i kebabbari. Ovviamente poi (manco i razzisti per bene sanno fare) si sono accorti che la cosa impatterà anche sulle italiche rivendite di pizzette e gelati. Così, per non far passare lo straniero e la sua salsa allo yogurt, hanno prosciugato il Piave. Ridicoli.
Ma oltre a vietarci di mangiarci il kebab in strada, hanno deciso di imporre la chiusura alla una di notte. Questo è pazzesco: Milano metropoli del terzo millennio o del terzo mondo? Una cosa che mi piace da impazzire delle metropoli del mondo è che a qualunque ora tu abbia fame, puoi trovare cibo. Ricordo che quando sono andato a Londra, siamo arrivati in centro (grazie a dei disguidi aeroportuali) verso le 3 di notte. Io morivo di fame. Ho trovato una sfilza di eroici kebabbari aperti, e ho pensato "questo è il mondo che mi piace!". Sono molto felice di avere il mio spacciatore di kebab talmente vicino a casa che posso controllare se la carne è cotta guardando nel videocitofono, e fino ad oggi se alla una e mezza di notte mi veniva un languorino, non dovevo fare altro che uscire, attraversare e mangiare. Questa è una delle differenze tra la provincia (dove ho vissuto 28 anni della mia vita) e la città con la C maiuscola, e questa differenza mi da godimento. Ebbene, mai più, e per decisione politica. Ma non erano il Partito delle libertà?? Pensa fossero quello dei divieti (thanks to: Luigi)!!

Detto questo un ulteriore argomento di riflessione: l'embargo gastronomico è una stupidaggine di dimensioni colossali. Pensate se lo avessero operato in usa, per difendere la supremazia dell'hamburger dall'invadente pizza. La gastronomia è come il proletariato: non ha nazione! Internazionalismo, kebab-rivoluzione!

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